Cagliari, altro che Champions... c'è poco da stare Allegri
CalcioGiunto alla quinta sconfitta in sei gare, il Casteddu ha eguagliato la peggior striscia negativa di sempre. La soglia dei 40 punti non è ancora stata raggiunta e i rossoblù vivono di rendita in virtù di un girone di andata memorabile
E' passato un mese esatto da quando il Cagliari ha cominciato a sognare la Champions League. Complice una partita da recuperare, i rossoblù di Allegri avevano una classifica invidiabile e al termine del primo tempo di quell'Udinese-Cagliari del 24 febbraio scorso, grazie al provvisorio vantaggio, la classifica vedeva i sardi al quarto posto con 41 punti. Quella partita, poi, finì 2-1 per l'Udinese e da quel mercoledì nero è arrivato solo un punto (in casa col Catania).
Altro che Champions League, con cinque sconfitte su sei gare, il Cagliari ha eguagliato la peggior striscia negativa di sempre (realizzata sempre con Allegri in panchina, all'inizio dello scorso campionato) e la fatidica soglia dei 40 punti non è ancora stata raggiunta. Allegri parla di calo fisiologico, di momenti-no che tutte le squadre attraversano, costellato anche dalla sfortuna (tante assenze, tra squalifiche e infortuni). E ieri sera, a Bergamo contro un'Atalanta rabbiosa in piena lotta salvezza, quasi tutta la partita in 10 per l'ingenua espulsione di Dessena dopo un quarto d'ora di gioco.
Certo, però, che qualcosa si deve essere rotto nel formidabile giocattolo rossoblù. C'è chi dice che la squadra ormai è appagata, una volta raggiunta virtualmente la salvezza. Chi sostiene, invece, che non volesse andare in Europa League, torneo che aumenta il dispendio di energie della squadra e porta pochi soldi in cassa, oltre tutto senza uno stadio dove ospitare le partite interne, visto che il Sant'Elia, ridotto com'è, non ha la Licenza Uefa e da anni a Cagliari si discute - ancora senza certezze - sul futuro dello stadio. E le ultime due sconfitte nette, con Lazio e Atalanta, che hanno alimentato una ridda di voci e sospetti, con Cellino e Allegri che non hanno gradito le dichiarazioni di Mutti.
Sta di fatto che la squadra appare in sofferenza, come se avesse finito improvvisamente la benzina, ma il campionato non è finito ed il calendario è tutt'altro che agevole per i rossoblu che domenica avranno la seconda trasferta consecutiva, con la Sampdoria e sabato 3 aprile ospiteranno il Milan al Sant'Elia e poi andranno a fare visita alla Juventus. Allegri ammette le difficoltà ma si dice convinto di venirne fuori: "E' un periodo storto, un po' ci va male, un po' andiamo a cercarci i guai. Dobbiamo fare tesoro dei nostri errori, ma sono sicuro che ritorneremo presto a fare punti. In due anni questa squadra ha sbagliato solo una partita: quella di domenica con la Lazio. Presto rientreranno Lopez e Pisano, con tutte le forze fresche possiamo fare un buon finale di torneo. Cercare alibi in questo momento mi sembra inutile - ha concluso Allegri - ma alla mia squadra posso rimproverare ben poco. Capisco la delusione dei tifosi, noi lo siamo allo stesso modo, ma troveremo le forze per rialzarci".
Altro che Champions League, con cinque sconfitte su sei gare, il Cagliari ha eguagliato la peggior striscia negativa di sempre (realizzata sempre con Allegri in panchina, all'inizio dello scorso campionato) e la fatidica soglia dei 40 punti non è ancora stata raggiunta. Allegri parla di calo fisiologico, di momenti-no che tutte le squadre attraversano, costellato anche dalla sfortuna (tante assenze, tra squalifiche e infortuni). E ieri sera, a Bergamo contro un'Atalanta rabbiosa in piena lotta salvezza, quasi tutta la partita in 10 per l'ingenua espulsione di Dessena dopo un quarto d'ora di gioco.
Certo, però, che qualcosa si deve essere rotto nel formidabile giocattolo rossoblù. C'è chi dice che la squadra ormai è appagata, una volta raggiunta virtualmente la salvezza. Chi sostiene, invece, che non volesse andare in Europa League, torneo che aumenta il dispendio di energie della squadra e porta pochi soldi in cassa, oltre tutto senza uno stadio dove ospitare le partite interne, visto che il Sant'Elia, ridotto com'è, non ha la Licenza Uefa e da anni a Cagliari si discute - ancora senza certezze - sul futuro dello stadio. E le ultime due sconfitte nette, con Lazio e Atalanta, che hanno alimentato una ridda di voci e sospetti, con Cellino e Allegri che non hanno gradito le dichiarazioni di Mutti.
Sta di fatto che la squadra appare in sofferenza, come se avesse finito improvvisamente la benzina, ma il campionato non è finito ed il calendario è tutt'altro che agevole per i rossoblu che domenica avranno la seconda trasferta consecutiva, con la Sampdoria e sabato 3 aprile ospiteranno il Milan al Sant'Elia e poi andranno a fare visita alla Juventus. Allegri ammette le difficoltà ma si dice convinto di venirne fuori: "E' un periodo storto, un po' ci va male, un po' andiamo a cercarci i guai. Dobbiamo fare tesoro dei nostri errori, ma sono sicuro che ritorneremo presto a fare punti. In due anni questa squadra ha sbagliato solo una partita: quella di domenica con la Lazio. Presto rientreranno Lopez e Pisano, con tutte le forze fresche possiamo fare un buon finale di torneo. Cercare alibi in questo momento mi sembra inutile - ha concluso Allegri - ma alla mia squadra posso rimproverare ben poco. Capisco la delusione dei tifosi, noi lo siamo allo stesso modo, ma troveremo le forze per rialzarci".