Guariniello: Sla, nel mondo del calcio è 24 volte superiore

Calcio
Stefano Borgonovo, ex centravanti di Milan e Fiorentina, da anni in lotta con la Sla
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Il procuratore aggiunto di Torino ha analizzato la diffusione della malattia tra i calciatori tra il 1963 e il 2008 ed è risultato "evidente un eccesso di mortalità per Sla decisamente superiore alla media nazionale". Borgonovo: "Servono i soldi"

L’incidenza della Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) nel calcio è 24 volte superiore rispetto al resto della popolazione. E’ quanto emerge dall'indagine svolta dal procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello, che ha analizzato la diffusione della malattia tra i calciatori tra il 1963 e il 2008. Dati alla mano, su 30 mila calciatori presi in esame sono stati registrati 43 casi.
“E’ evidente un eccesso di mortalità per Sla decisamente superiore alla media nazionale che si attesta attorno ai 2 casi ogni 100 mila abitanti”, ha dichiarato in una intervista trasmessa a ‘Brontolo’ condotta da Oliviero Beha su Rai 3. “Qualcosa di più - ha continuato - andrebbe fatto dalle società e le federazioni sportive. Platini e la Uefa dovrebbero promuovere una ricerca sull’incidenza della Sla nei calciatori europei”. E continua: “Mi stupisce che all’estero non siano partite indagini simili. Studi su larga scala aiuterebbero a capire i fattori che determinano la malattia, sui quali esistono solo ipotesi”.

Della stessa opinione Stefano Borgonovo, l’ex centravanti di Milan e Fiorentina affetto dalla Sla, che grazie al comunicatore afferma: “E’ giunto il momento che la Federazione prenda in mano la situazione e dia la possibilità ai ricercatori di lavorare con più serenità. In poche parole servono i soldi”. Il pneumologo Alessandro Galantino ha ricordato che le cause di questa malattia sono ancora sconosciute nonostante sia studiata a livello mondiale da 70 anni. “Ma essendo considerata rara - dice - vengono investiti pochi soldi sia nella ricerca che nell'assistenza ai malati e in Italia non esiste neanche un registro nazionale”.
Infine un appello di Borgonovo: “Lo Stato e la Regione devono assolutamente liberare gli altri componenti della famiglia che stanno bene e si trovano ad assistere 24 ore su 24 i malati. Stato e Regione non danno infatti assistenza”.