Coppa Italia, Sanchez non basta. La finale è Roma-Inter
CalcioNella seconda semifinale di ritorno l'Udinese batte i giallorossi grazie a un gol del cileno, ma la squadra di Ranieri accede ugualmente alla finale in virtù del 2-0 della partita d'andata. Il 5 maggio, all'Olimpico, la Roma troverà ancora i nerazzurri
La Roma perde a Udine, ma si regala comunque la finale di Coppa Italia in programma all'Olimpico il 5 maggio. Incontrerà l'Inter tanto per confermare che le regine del calcio italiano 2009-2010 sono proprio loro e nessun'altra. E sarà rivincita succosa per quella delle due che non vincerà lo scudetto.
L'Udinese - che fino all'ultimo ha cercato per lo meno di andare ai supplementari - si è presa una bella soddisfazione. Ha interrotto una striscia di 24 risultati utili consecutivi della Roma (a parte le due sconfitte in Europa League con il Panathinaikos) e ha dimostrato ancora una volta che quando gioca senza pesi e senza condizionamenti sa esprimere un gioco in grado di mettere sotto chiunque. E contro la Roma è stato così perché dopo il vantaggio i friulani hanno sfiorato il raddoppio in due occasioni, con Inler e Corradi.
La fortuna, con l'ausilio di Banti (ai friulani resta qualche dubbio su un possibile rigore su Sanchez), non ha sorriso ai bianconeri che così si sono dovuti accontentare di una vittoria platonica. La Roma - in virtù dei gol dell'andata di Mexes e Vucinic - è salita al Friuli con il chiaro intento di controllare la gara. Si è piazzata a centrocampo e solo quando l'Udinese, sospinta da un bel pubblico, ha cercato l'affondo verso la fine della gara è andata un po' in affanno. Ma non è capitolata anche perché Julio Sergio ha letteralmente sradicato dalla porta una conclusione di Inler al 42'.
Poi Mexes e compagni hanno retto e la pratica si è chiusa. La squadra di Ranieri non ha fatto molto. Anzi non ha fatto nulla per cercare l'ennesima vittoria. Il tecnico, anzi, già con la testa alla difficile gara di domenica contro la Sampdoria, ha tenuto in panchina Totti, Vucinic, Pizarro, Menez e Juan tanto per far capire a tutti che da Udine era solo importante uscire senza subire troppo e, comunque, con il minimo scarto, come è stato.
La Roma parte subito forte concentrando cinque uomini sulla linea mediana del campo. L'Udinese c'è e risponde colpo su colpo. Ma il gioco staziona a centrocampo perché le due difese hanno sempre la meglio sui rispettivi attacchi. Pur veloce, il gioco non decolla e le occasioni, da una parte e dall'altra, si contano sulle dita di una mano. L'Udinese preferisce il gioco in velocità con Sanchez e Pepe a cercare di violare la difesa avversaria, larghi, sulle fasce, ma Riise e Cassetti fanno buona guardia. La Roma si affida ai lanci lunghi per Toni che, stretto tra Zapata e Lukovic, non riesce mai a liberarsi. I friulani si fanno vedere dalle parti di Julio Sergio con tiri dalla distanza di Pepe e Asamoah; la Roma con un colpo di testa di Toni. Si va al riposo con uno zero a zero che naturalmente accontenta più i giallorossi dei friulani. Quella della ripresa è un'Udinese diversa, che cerca con maggiore insistenza la via del gol anche se di occasioni vere e proprie ne crea poche. Ranieri corre ai ripari e toglie Toni e Faty per i più intraprendenti Menez e Tonetto. La partita staziona a centrocampo con i giallorossi tesi solo a controllare le folate dei padroni di casa che non sortiscono gli effetti sperati. Tutto cambia al 36' quando Sanchez si invola sulla destra e batte imparabilmente Julio Sergio. I friulani pensano di potercela fare e spingono ancora, i giallorossi restano in 10 per l'espulsione di Cassetti ma Pepe e Di Natale non sono precisi. Poi Inler fa gridare al gol, ma l'estremo difensore giallorosso si supera ancora. La gara finisce lì. L'Udinese vince, ma in finale ci va la Roma. E sarà ancora duello con l'Inter.
"Meglio perdere oggi, l'importante è non fermarsi in campionato". Claudio Ranieri, tecnico della Roma, commenta così la sconfitta. "E' stata una partita difficile, ma del resto lo sapevamo. Loro ci credevano, ci speravamo. Noi abbiamo fatto una partita ordinata anche se all'ultimo abbiamo sofferto molto".
Il tecnico giallorosso commenta anche l'impresa dell'Inter contro il Barcellona: "E' stata una grande partita, l'Inter è stata magnifica e ha vinto meritatamente. Il campionato? Adesso non lo so, saranno problemi loro, io guardo ai miei...", risponde Ranieri.
L'Udinese - che fino all'ultimo ha cercato per lo meno di andare ai supplementari - si è presa una bella soddisfazione. Ha interrotto una striscia di 24 risultati utili consecutivi della Roma (a parte le due sconfitte in Europa League con il Panathinaikos) e ha dimostrato ancora una volta che quando gioca senza pesi e senza condizionamenti sa esprimere un gioco in grado di mettere sotto chiunque. E contro la Roma è stato così perché dopo il vantaggio i friulani hanno sfiorato il raddoppio in due occasioni, con Inler e Corradi.
La fortuna, con l'ausilio di Banti (ai friulani resta qualche dubbio su un possibile rigore su Sanchez), non ha sorriso ai bianconeri che così si sono dovuti accontentare di una vittoria platonica. La Roma - in virtù dei gol dell'andata di Mexes e Vucinic - è salita al Friuli con il chiaro intento di controllare la gara. Si è piazzata a centrocampo e solo quando l'Udinese, sospinta da un bel pubblico, ha cercato l'affondo verso la fine della gara è andata un po' in affanno. Ma non è capitolata anche perché Julio Sergio ha letteralmente sradicato dalla porta una conclusione di Inler al 42'.
Poi Mexes e compagni hanno retto e la pratica si è chiusa. La squadra di Ranieri non ha fatto molto. Anzi non ha fatto nulla per cercare l'ennesima vittoria. Il tecnico, anzi, già con la testa alla difficile gara di domenica contro la Sampdoria, ha tenuto in panchina Totti, Vucinic, Pizarro, Menez e Juan tanto per far capire a tutti che da Udine era solo importante uscire senza subire troppo e, comunque, con il minimo scarto, come è stato.
La Roma parte subito forte concentrando cinque uomini sulla linea mediana del campo. L'Udinese c'è e risponde colpo su colpo. Ma il gioco staziona a centrocampo perché le due difese hanno sempre la meglio sui rispettivi attacchi. Pur veloce, il gioco non decolla e le occasioni, da una parte e dall'altra, si contano sulle dita di una mano. L'Udinese preferisce il gioco in velocità con Sanchez e Pepe a cercare di violare la difesa avversaria, larghi, sulle fasce, ma Riise e Cassetti fanno buona guardia. La Roma si affida ai lanci lunghi per Toni che, stretto tra Zapata e Lukovic, non riesce mai a liberarsi. I friulani si fanno vedere dalle parti di Julio Sergio con tiri dalla distanza di Pepe e Asamoah; la Roma con un colpo di testa di Toni. Si va al riposo con uno zero a zero che naturalmente accontenta più i giallorossi dei friulani. Quella della ripresa è un'Udinese diversa, che cerca con maggiore insistenza la via del gol anche se di occasioni vere e proprie ne crea poche. Ranieri corre ai ripari e toglie Toni e Faty per i più intraprendenti Menez e Tonetto. La partita staziona a centrocampo con i giallorossi tesi solo a controllare le folate dei padroni di casa che non sortiscono gli effetti sperati. Tutto cambia al 36' quando Sanchez si invola sulla destra e batte imparabilmente Julio Sergio. I friulani pensano di potercela fare e spingono ancora, i giallorossi restano in 10 per l'espulsione di Cassetti ma Pepe e Di Natale non sono precisi. Poi Inler fa gridare al gol, ma l'estremo difensore giallorosso si supera ancora. La gara finisce lì. L'Udinese vince, ma in finale ci va la Roma. E sarà ancora duello con l'Inter.
"Meglio perdere oggi, l'importante è non fermarsi in campionato". Claudio Ranieri, tecnico della Roma, commenta così la sconfitta. "E' stata una partita difficile, ma del resto lo sapevamo. Loro ci credevano, ci speravamo. Noi abbiamo fatto una partita ordinata anche se all'ultimo abbiamo sofferto molto".
Il tecnico giallorosso commenta anche l'impresa dell'Inter contro il Barcellona: "E' stata una grande partita, l'Inter è stata magnifica e ha vinto meritatamente. Il campionato? Adesso non lo so, saranno problemi loro, io guardo ai miei...", risponde Ranieri.