A Milano, all'indomani della festa-scudetto, i negozi specializzati sono presi d'assalto: tra "Campioni 18" e "Sneijder 10" sono esaurite le cifre da applicare sulle magliette. Grande successo anche per il merchandising non ufficiale con le t-shirt di Mou
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di MATTEO VERONESE
Dopo la paura e la festa, oggi a Milano è il giorno dell'orgoglio nerazzurro. Piazza Duomo è ripulita dai segni del passaggio dei 50.000 interisti festanti che ieri sera hanno celebrato gli eroi di Mourinho al rientro da Siena, così come sono stati ripuliti i rivenditori del merchandising nerazzurro, ambulanti e "ufficiali".
"Le magliette di Mou sono andate a ruba" racconta il gestore di un chiosco che si affaccia sulla piazza simbolo della grande festa interista "soprattutto quelle che lo rappresentano nel famoso gesto delle manette. E poi Zeru titoli e Vamos a Madrid, i tormentoni di questo finale di stagione". Passeggiando per corso Vittorio Emanuele si arriva allo store ufficiale, inaugurato pochi giorni fa, e si incontrano interisti di tutte le età e di ogni genere: ragazzi con la maglietta del centenario e lavoratori in giacca, cravatta e... sciarpa dei Boys in vita. Dai palazzi sventolano bandiere a scacchi, a righe, bordate, ma rigorosamente nere e azzurre. Il negozio alle spalle del Duomo è stato preso d'assalto già dalle prime ore del mattino: "Le nuove maglie indossate per celebrare lo scudetto direttamente sul campo a Siena sono state polverizzate, resta solo qualche taglia extra-large, e già ci chiedono quando ci riforniremo. Qualcuno vorrebbe prenotarla e pagare in anticipo ma non possiamo accontentarli".
La lunga ricerca si conclude al negozio di Corso Buenos Aires, dove qualche completo ancora si trova, ma ne vengono venduti a ritmo incessante: "Quasi tutti chiedono di aggiungere la scritta Campioni col numero di scudetti conquistati, 18. Va per la maggiore anche Milito, ma su tutti vince Sneijder: quelle con il suo nome non possiamo più stamparle perché abbiamo esaurito le cifre. E chissà settimana prossima, se dovesse vincere nella sua Madrid...".
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