Inter, inizia l'era di Benitez: "Non sono l'anti-Mourinho"

Calcio
Rafa Benitez nel corso della presentazione alla Pinetina
benitez

L'ex allenatore del Liverpool è stato presentato ad Appiano Gentile: "José ha fatto un grande lavoro ma io sono diverso: mi piace vincere e fare bel calcio. Mou disse che non era pirla? Beh, se sono qui, vuol dire che sono intelligente..."

di Luciano Cremona
da Appiano Gentile

Mourinho non era un pirla. Benitez è intelligente. “Altrimenti non sarei qui”. Si presenta Rafa Benitez, lo fa quasi timidamente. C’è solo un concetto, meglio due, che l’allenatore spagnolo ribadisce più volte. “Sono molto contento di essere qui, in un grande club”, e “vogliamo fare un bel calcio”. Quasi a voler mettersi in contrapposizione con Mourinho, il cui fantasma aleggia nella sala stampa di Appiano Gentile. Ma Rafa non si spaventa.

“È bello essere qui anche perché si respira calcio in ogni momento. Ero in Sardegna e c’erano giornalisti, a Milano c’erano giornalisti. Va bene, mi piace”. Ad un certo punto azzarda un “mi piace parlare con i giornalisti” che fa capire che è iniziata davvero una nuova era in casa Inter. Anche se la Juve era vicina a stringere l’accordo, giusto? “Non mi ricordo, non ho una buona memoria. L’importante è che è andato a buon fine il matrimonio con l’Inter”. Dove la gente sarà contenta se “faremo un buon calcio”. Sembra una missione. Ma per che modulo passerà la Rafa-Revolution? “Non mi sembra intelligente cambiare un metodo di gioco che ha portato a tante vittorie. L’ho utilizzato anche al Liverpool e al Valencia, però possiamo giocare anche in altri modi. Dipende dai giocatori”.

Per una volta Benitez allenerà la squadra più forte, la favorita: “Non è un problema, mi piace questa situazione, in cui abbiamo tanta qualità”. Però qualcuno forse vuole partire, come Maicon: “E’ un nostro giocatore ed è molto forte. Siamo contenti di averlo, anche se parleremo con la società”. Anche degli acquisti: “Certo che compreremo”, sorride Rafa, anche se non si sbottona né su Gerrard né su Mascherano.

“Mi piace lavorare, tutti i giorni, con i calciatori, lo staff. Mi piace insegnare, sono un professore. A volte esagero perché metto pressione ai giocatori perché imparino. Se riusciamo a giocare bene e vincere, meglio. Se dovessimo vincere e basta, bene lo stesso”. Anche perché la stagione di Benitez inizierà con altre due coppe da conquistare: “Vediamo di ripartire vincendo, dobbiamo arrivare a sei trofei”. Trofei, non tituli.

L’addio al Liverpool è stato difficile: “Ho passato sei anni stupendi, sia con la società che con i tifosi. È stato difficile andarsene, anche perché mia figlia ha solo sette anni, in pratica ha vissuto sempre lì. Però non potevo non prendere al volo questa occasione perfetta”. Ora però c’è solo l’Inter nei piani di Benitez. Che inizia con un brindisi la sua avventura nerazzurra.

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