Maurizio Mosca, arriva l'assoluzione: non diffamò Adriano

Calcio
Maurizio Mosca (1940-2010), storico giornalista sportivo e volto della tv
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Il giornalista, morto ad aprile, era stato querelato dal calciatore brasiliano: durante una trasmissione televisiva, Mosca aveva collegato le scarse prestazioni del giocatore alle frequentazioni con le prostitute. Oggi l'assoluzione "alla memoria"

Maurizio Mosca, il noto giornalista sportivo morto lo scorso 3 aprile, è stato assolto oggi a Como dall'accusa di aver diffamato l'ex attaccante nerazzurro e neo-acquisto della Roma, Adriano.

A Mosca era stato contestato il reato di diffamazione aggravata perché, nel corso di una trasmissione tv andata in onda il 5 marzo 2006, il giornalista, inventore del 'pendolino' e delle 'bombe' di calciomercato, commentando un Roma-Inter e una prestazione dell'attaccante brasiliano, aveva fatto riferimento alle frequentazioni di Adriano con prostitute. Come in tutte le "cose della vita", aveva affermato Mosca, "ci vuole misura (...) andare tutte le sere, perché va tutte le sere". E alla domanda di un ospite in studio che chiedeva come facesse a saperlo, Mosca aveva risposto: "Me l'ha detto una mignotta che ci va".

Il Tribunale di Como, davanti al quale si è svolto il processo, avrebbe potuto emettere sentenza di non luogo a procedere per 'morte del reo', ma il legale del giornalista, l'avvocato Davide Steccanella, ha presentato una memoria per chiedere la "assoluzione nel merito", anche "a tutela postuma della sua comprovata integrità professionale". Il legale ha spiegato che il giornalista, con i suoi toni ironici e dissacranti, ha esercitato il suo diritto di cronaca e critica, parlando di un aspetto della vita del calciatore che si rifletteva sulle sue prestazioni sportive. Assoluzione nel merito che è arrivata oggi. Il giudice monocratico, infatti, ha assolto il cronista "perche' il fatto non sussiste".