Nuova Inter, vecchi obiettivi. Benitez: "Vincere ancora"

Calcio
Uno striscione di benvenuto per Benitez ad Appiano Gentile
striscione_benitez_ap

La nuova stagione nerazzurra è iniziata con i primi test fisici e atletici. Il tecnico spagnolo pronto per la nuova sfida: "Qui tutti hanno una mentalità vincente. Il mercato? Se vendiamo, compriamo. Altrimenti restiamo come siamo"

COMMENTA NEL FAN CLUB DELL'INTER

di Luciano Cremona
da Appiano Gentile

Balotelli in ritardo di sette minuti, Benitez puntualissimo in conferenza stampa. Inizia così la nuova stagione dell'Inter. Con una sola parola d'ordine, anzi, due. Vincere, la prima. Mentalità, la seconda, ripetuta almeno una ventina di volte. "Siamo qui per vincere. E' cambiato l'allenatore, il progetto è nuovo, ma vogliamo fare bene. Vincere come nella passata stagione".

"Ero abituato ad allenare una grande squadra come il Liverpool, sono abituato a dover lottare contro tutti. Noi abbiamo un'idea di gioco, ma l'importante è la mentalità". Eccola, di nuovo. Benitez suda sotto i riflettori della sala stampa, e si dimostra come sempre più a suo agio in campo che davanti ai microfoni. Anche se una differenza, grossa, con la sua precedente esperienza c'è già: "Al Liverpool ero il manager, qui sono solo l'allenatore. Il mercato lo fanno il presidente e Marco Branca. Qui ho più tempo per concentrarmi sugli allenamenti". Quindi bocca cucita su Maicon e Mascherano, ma qualche spunto sul metodo di lavoro. Martedì il primo allenamento, alle 9.30, per sfidare il caldo: "Faremo per l'80% un lavoro con la palla. E in questa stagione recupereremo situazioni come la gabbia o il lavoro in palestra. E con il medico abbiamo già stabilito un programma di recupero per gli infortunati". Balotelli merita un discorso a parte: "Voglio conoscerlo, capire come lavora, parlargli e conoscere la sua mentalità. Poi vediamo". Il mercato è semplice: "Se vendiamo, compriamo. Sennò stiamo così. Sono già rientrati tanti giocatori dai prestiti".

Capitolo Mondiale. Benitez è contento per Del Bosque con il quale ha lavorato per quasi dieci anni ai tempi del Real. Rafa era l'allenatore della primavera, Del Bosque il coordinatore. "Sono stato anche il suo vice per qualche mese. Sono davvero contento per la Spagna, per i miei amici. Villa, Xavi e Iniesta sono stati i giocatori migliori in Sudafrica. Sneijder? Aveva fiducia, voleva vincere. Anche lui ha giocato un gran campionato". E' possibile giocare come la Spagna? "Copiare un modello è difficile, però se possiamo giocare bene, con qualità, ci proveremo". Qualcuno gli domanda anche se non si è pentito di aver scelto l'Inter adesso, che ha solo quasi tutto da perdere. "Chiunque sarebbe venuto di corsa. Innanzitutto abbiamo coppe da conquistare. E poi la mentalità (eccola, di nuovo) di società, presidente e di tutte le persone dello staff è la stessa. E' la prima cosa che mi ha detto Moratti: lui vuole solo vincere".

E' un Benitez tranquillo, come sempre. Domani per la prima volta scenderà in campo per "vedere se c'è la possibilità di imparare qualcosa di nuovo". La prima cosa italiana che ha imparato, Rafa, è come si guida. "Stamattina sono salito in macchina e non c'era il volante. Era a sinistra, non ero abituato. Devo imparare a guidare sul lato giusto della strada". Ecco, Benitez e l'Inter vogliono imboccare la stessa strada.