Il ct Prandelli: oriundi? Chiamiamoli nuovi italiani

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Il neo ct italiano, Cesare Prandelli, sorride pensando forse al futuro della Nazionale
Italy Prandelli

"Per avere autorevolezza devi essere te stesso. Se ti metti un abito che non è tuo, alla lunga ti sgamano". In un'intervista, il neo-allenatore azzurro chiarisce il suo pensiero sul futuro della Nazionale. GUARDA LE FOTO E I VIDEO

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"Per avere autorevolezza devi essere te stesso. Se ti metti un abito che non è tuo, alla lunga ti  sgamano" e con i giocatori dalla forte personalità "bisogna  continuare a cercare la chiave. Con pazienza". E quanto ha affermato  il neo ct della nazionale azzurra, Cesare Prandelli, in un'intervista  rilasciata a Beppe Servegnini per Sette, l'inserto del Corriere della Sera che sarà in edicola giovedì 15 luglio.

L'intervista ha abbracciato diversi argomenti, dagli oriundi, a  Mourinho alla sua ex-squadra, la Fiorentina. "Chiamiamoli nuovi italiani", ha detto Prandelli sulla possibilità che nella sua Nazionale approdino calciatori oriundi. Mentre sull'ex tecnico dell'Inter, ora al Real: "Nel nostro ambiente il suo stile è stato  traumatico. Ma io e lui siamo andati subito in sintonia su tante cose. Lui ha rotto gli schemi, si presentava in conferenza stampa e spiegava perché non convocava questo o quello. Noi invece abbiamo cercato sempre di salvaguardare il giocatore e lo spogliatoio".

Il nuovo ct si è poi dimostrato favorevole all'introduzione della tecnologia in campo e chiederebbe alla Fifa e a Blatter alcune innovazioni: "Due cose: tempo effettivo come nel basket, due tempi di 30'. E moviola. L'arbitro microfonato decide in diretta, pubblicamente: emozionante. Tanto c'è già la moviola in campo. Finale a Berlino 2006 - ha proseguito Prandelli-, espulsione di  Zidane: l'arbitro è stato avvertito dal quarto uomo che ha visto il replay sul televisore. Non l'hanno mai ammesso ufficialmente ma è così".

Infine sulla Fiorentina, reduce da un'annata sottotono: "Non era una squadra che poteva vincere lo scudetto. Alla lunga le qualità tecniche vengono fuori. C'è stato un momento in cui si pensava che avremmo potuto costruire una squadra vincente. Poi la proprietà ha fatto una programmazione diversa. Vincere nell'immediato vuol dire fare investimenti importanti. E con la crisi che c'è - ha terminato l'allenatore di Orzinuovi-, con tanti altri discorsi hanno progettato a lungo termine".

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