De Rossi fa le prove, sarà capitano contro la Costa d'Avorio
CalcioFuori Pirlo, Buffon e Zambrotta, toccherà all'erede di Francesco Totti nella Roma indossare nell'amichevole dell'Italia contro gli africani l'ambita fascia: "Mi sento una responsabilità particolare, ho cercato soprattutto di mettere a loro agio i giovani"
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Capitan Futuro, nella Roma e in azzurro. Fuori Buffon e Pirlo, toccherà a Daniele De Rossi indossare la fascia da capitano per l'amichevole contro la Costa d'Avorio a Londra che segna il debutto sulla panchina della Nazionale di Cesare Prandelli. "Mi sento una responsabilità particolare per essere il capitano - avverte il centrocampista giallorosso - perché, come alla Roma, in questi giorni ho cercato soprattutto di mettere a loro agio i giovani del gruppo. La fascia di capitano andrà, quando torneranno, ad altri giocatori come Buffon, Pirlo o Zambrotta, che hanno più presenze di me".
A De Rossi il nuovo ct, oltre la fascia, ha assegnato un altro compito: scegliere i numeri di maglia. "Abbiamo fatto una scaletta in base alle presenze e con il segretario Mauro Vladovic abbiamo deciso che chi ne aveva di più poteva avere una priorità di scelte - ha raccontato De Rossi -. Abbiamo usato anche il buon senso, Cassano ha scelto il dieci perché è un numero che gli si addice, un numero per giocatori come lui". Un Cassano che in Sudafrica avrebbe fatto comodo. "Al Mondiale non ci è mancato un numero dieci o Cassano - replica il giocatore della Roma - ma ci è mancato molto di più e dobbiamo capire al più presto cos'è. Non eravamo la squadra più talentuosa del Mondiale, ma non eravamo neanche quelli che gli italiani hanno visto. Di quell'esperienza dobbiamo prendere quello che di buono c'era in quella squadra: oltre ai giocatori, quella qualità che per me c'è ancora. E bisogna ritrovare al più presto quella mentalità che ci ha portato a vincere quello che e' il massimo per un calciatore".
Il neo ct azzurro è una vecchia conoscenza per De Rossi. "Prandelli lo conosco da tanto, pur avendoci passato a Roma un breve periodo - spiega -. E' una brava persona, preparata, a livello tattico ho ritrovato più o meno le stesse idee che aveva a Roma. Quelle stesse idee che hanno portato la Fiorentina ad essere la squadra bella che abbiamo visto in questi anni. E' forse un po' emozionato, ma voglioso di fare bene". Le vere novità con la maglia azzurra saranno Cassano e Balotelli. "Cassano lo conoscevo, in passato lui e Totti erano fra i miei migliori amici a Roma; abbiamo avuto dei problemi ma ci siamo chiariti - dice ancora De Rossi -. Cassano è il giocatore più talentuoso di questa Nazionale, il più estroso come fantasia, il punto di riferimento della giocata geniale. E' un giocatore che è stato lontano dalla Nazionale per vari motivi, però ha qualità tecnico-calcistiche che non si discutono, così come per Balotelli. Quest'ultimo non lo conoscevo, calcisticamente mi ha impressionato come qualità, come valore del calciatore in sé. Tutto il gruppo si sta comportando bene, l'importante e' mantenere una continuità di comportamento sia quando vinceremo cinque partite che quando ne perderemo due di fila. Penso che gli errori commessi in passato non si ripeteranno più".
Ma oltre alle chiamate di Balotelli e Cassano in questi giorni si è parlato di Amauri e dell'apertura verso gli oriundi. Un tema rispetto al quale "le scelte spettano all'allenatore ma paletti in questo senso non devono arrivarci dalla Lega Nord visto che fino a due mesi fa nessuno di loro faceva il tifo per noi ai Mondiali e gli interessava solo il risultato dei nostri avversari", sibila. "Prima c'era Camoranesi, oggi c'è Amauri in Nazionale - conclude De Rossi -. Il calcio si sta indirizzando verso nazionali con molti oriundi. Di base secondo me è un peccato avviarsi verso questa strada però questa è l'evoluzione, e quindi accetto dunque qualsiasi compagno vestirà la maglia azzurra anche nel futuro".
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A De Rossi il nuovo ct, oltre la fascia, ha assegnato un altro compito: scegliere i numeri di maglia. "Abbiamo fatto una scaletta in base alle presenze e con il segretario Mauro Vladovic abbiamo deciso che chi ne aveva di più poteva avere una priorità di scelte - ha raccontato De Rossi -. Abbiamo usato anche il buon senso, Cassano ha scelto il dieci perché è un numero che gli si addice, un numero per giocatori come lui". Un Cassano che in Sudafrica avrebbe fatto comodo. "Al Mondiale non ci è mancato un numero dieci o Cassano - replica il giocatore della Roma - ma ci è mancato molto di più e dobbiamo capire al più presto cos'è. Non eravamo la squadra più talentuosa del Mondiale, ma non eravamo neanche quelli che gli italiani hanno visto. Di quell'esperienza dobbiamo prendere quello che di buono c'era in quella squadra: oltre ai giocatori, quella qualità che per me c'è ancora. E bisogna ritrovare al più presto quella mentalità che ci ha portato a vincere quello che e' il massimo per un calciatore".
Il neo ct azzurro è una vecchia conoscenza per De Rossi. "Prandelli lo conosco da tanto, pur avendoci passato a Roma un breve periodo - spiega -. E' una brava persona, preparata, a livello tattico ho ritrovato più o meno le stesse idee che aveva a Roma. Quelle stesse idee che hanno portato la Fiorentina ad essere la squadra bella che abbiamo visto in questi anni. E' forse un po' emozionato, ma voglioso di fare bene". Le vere novità con la maglia azzurra saranno Cassano e Balotelli. "Cassano lo conoscevo, in passato lui e Totti erano fra i miei migliori amici a Roma; abbiamo avuto dei problemi ma ci siamo chiariti - dice ancora De Rossi -. Cassano è il giocatore più talentuoso di questa Nazionale, il più estroso come fantasia, il punto di riferimento della giocata geniale. E' un giocatore che è stato lontano dalla Nazionale per vari motivi, però ha qualità tecnico-calcistiche che non si discutono, così come per Balotelli. Quest'ultimo non lo conoscevo, calcisticamente mi ha impressionato come qualità, come valore del calciatore in sé. Tutto il gruppo si sta comportando bene, l'importante e' mantenere una continuità di comportamento sia quando vinceremo cinque partite che quando ne perderemo due di fila. Penso che gli errori commessi in passato non si ripeteranno più".
Ma oltre alle chiamate di Balotelli e Cassano in questi giorni si è parlato di Amauri e dell'apertura verso gli oriundi. Un tema rispetto al quale "le scelte spettano all'allenatore ma paletti in questo senso non devono arrivarci dalla Lega Nord visto che fino a due mesi fa nessuno di loro faceva il tifo per noi ai Mondiali e gli interessava solo il risultato dei nostri avversari", sibila. "Prima c'era Camoranesi, oggi c'è Amauri in Nazionale - conclude De Rossi -. Il calcio si sta indirizzando verso nazionali con molti oriundi. Di base secondo me è un peccato avviarsi verso questa strada però questa è l'evoluzione, e quindi accetto dunque qualsiasi compagno vestirà la maglia azzurra anche nel futuro".
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