Tessera del tifoso. Ultrà del Napoli: ecco come si falsifica

Calcio
Continuano le proteste ultrà contro la tessera del tifoso: un documento di riconoscimento che permette di seguire la propria squadra del cuore anche in trasferta
Un ragazzo indossa una maglietta con la scritta "No alla tessera del tifoso" durante una manifestazione a Roma, in una immagine del 05 settembre 2009.
ANSA/GUIDO MONTANI

Sotto accusa un sito internet gestito da esponenti del tifo organizzato che avrebbe messo on line le istruzioni per una ''perfetta'' riproduzione. Dall'altra parte della ''barricata'', invece, Roberto Maroni la difende a spada tratta: ''Sono soddisfatto''

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Consigli per falsificare la tessera del tifoso via internet da gruppi di ultrà del Napoli. La notizia è pubblicata oggi da "Il Mattino". La Procura di Napoli, che ha costituito un apposito gruppo di lavoro di pm sui reati da stadio, ha avviato un'indagine conoscitiva su un sito gestito da esponenti del tifo organizzato, che nei giorni scorsi avrebbe messo on-line istruzioni per falsificare la card istituita dal Ministero degli Interni.

A Napoli sono circa 10 mila le tessere del tifoso distribuite finora dagli uffici postali ai nuovi abbonati del Napoli. Contro la card, che contiene i dati identificativi del tifoso ed è obbligatoria per gli abbonati e per chi vuole seguire la squadra in trasferta, è in atto una campagna di boicottaggio da parte dei gruppi ultrà, con la parola d'ordine: "Non abbonarti, non tesserarti". Scritte contro la tessera del tifoso sono apparse in diversi punti sulla città e striscioni che invitavano i tifosi a rifiutare card e abbonamento sono stati esposti il 19 agosto al San Paolo durante la partita di Europa League Napoli-Elfsborg.

Dall'altra parte della barricata il ministro dell'Interno Roberto Maroni difende a spada tratta la tessera del tifoso e lo fa in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: ''Accanto e ben distinti dai tifosi veri (che sono la stragrande maggioranza)", ci sono "ultras violenti che si oppongono a ogni forma di sicurezza. La norma del cosiddetto arresto in flagranza esteso alle 48 ore successive ai fatti - spiega il ministro -, che era in scadenza lo scorso 30 giugno, è stata prorogata. Ed è in itinere la trasformazione degli steward in sorta di pubblici ufficiali quando sono nell'esercizio delle loro funzioni".

Sulla tessera del tifoso, che "non è una schedatura", Maroni si dice "soddisfatto. Dopo molte resistenze e qualche mugugno, le società hanno mantenuto gli impegni. Non tutto è stato realizzato in modo omogeneo, ma quanto doveva essere fatto o almeno avviato, è avvenuto". Rispetto alla risposta arrivata dalle società, il ministro spiega che "hanno aderito tutti, nel senso che non c'è società che abbia detto non lo faccio''. Quanto alle proteste, se arrivano da frange violente, "è un fatto positivo, vuol dire che stiamo facendo la cosa giusta".

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