Leonardo, chi l'ha visto? Caccia a un disoccupato eccellente
CalcioE' arrivato Ibra, Allegri ha iniziato il campionato col botto e Berlusconi ha detto: non mi riconoscevo più né in lui né in Ancelotti. L'ex tecnico del Milan sta in disparte e non si sa cosa farà da grande. No al Bologna, niente tv... L'ALBUM DEL MILAN
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Non si riconosceva nel Milan di Ancelotti e Leonardo. Parole notturne di Silvio Berlusconi, dopo il 4-0 al Lecce e i circenses di piazza per l’arrivo in rossonero di Zlatan Ibrahimovic. In panchina, al Milan, è cominciato allora il momento di stare Allegri, pare. Ma se il vituperato Carletto che non soddisfaceva più il premier ha già ottenuto trionfi in Premier, allenando il Chelsea e portandolo subito allo scudetto, che cosa mai farà da grande Leonardo?
Intanto, di lui disoccupato eccellente, si sa bene cosa non fa. Per il momento. Il presidente del Bologna, Porcedda, ha già esonerato il suo tecnico, Franco Colomba alla vigilia del match d'esordio di stasera contro l'Inter. E per la sua sostituzione si fanno i nomi di Beretta, Malesani e Zola. Udite udite: il sogno di Porcedda sarebbe stato proprio Leonardo, ma l'ex tecnico del Milan ha cortesemente declinato l´invito, pare, nel corso di un pranzo avvenuto giovedì scorso.
Il Brasile eliminato con disonore dal Mondiale sudafricano cercava disperatamente un ct che non facesse rimpiangere Dunga. E lo stesso Leonardo, fresco di rescissione di contratto con un Milan portato (molto abilmente) al terzo posto in classifica l’anno scorso, si era autocandidato alla carica di condottiero carioca. Tornare in Brasile e cioè in patria, per un gentleman poliglotta e di bell’aspetto come lui, sembrava l’ideale. Invece, niente anche su questo fronte: gli è stato preferito Mano Menezes.
Leonardo ha schiena dritta. E' un hombre vertical pieno di dignità, umana e professionale. Tutti ricordano benissimo le frasi, che mai nessuno prima aveva osato pronunciare, all’indirizzo di Berlusconi: ah, non gli vado a genio? Alzo i tacchi in cinque minuti, nessun problema, basta che me lo dica. Segnale d’indipendenza totale. Qualcuno lo paragonò al Fini presidente della Camera in rotta di collisione perenne con il Cavaliere.
L’ex tecnico brasiliano del Milan ha rinunciato anche a un presente di commentatore televisivo. Chi meglio di lui, parlata forbita e simpatia naturale, avrebbe potuto analizzare il calcio moderno e internazionale? No, neanche quello. E allora? E allora, in attesa di news sul suo conto, si registra solo la sua sparizione. Discreto, educatissimo, per nulla malato di protagonismo, Leonardo aspetta probabilmente il momento opportuno per rimettersi in vista e in pista.
Chissà, magari davvero, come si è già vociferato in un recente passato nel ruolo di general manager dei Giochi Olimpici di Rio nel 2016. Fan del Milan, semplici curiosi, appassionati di sport attendono di sapere. Non è bello veder finire nel dimenticatoio un uomo così perbene e capace.
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Non si riconosceva nel Milan di Ancelotti e Leonardo. Parole notturne di Silvio Berlusconi, dopo il 4-0 al Lecce e i circenses di piazza per l’arrivo in rossonero di Zlatan Ibrahimovic. In panchina, al Milan, è cominciato allora il momento di stare Allegri, pare. Ma se il vituperato Carletto che non soddisfaceva più il premier ha già ottenuto trionfi in Premier, allenando il Chelsea e portandolo subito allo scudetto, che cosa mai farà da grande Leonardo?
Intanto, di lui disoccupato eccellente, si sa bene cosa non fa. Per il momento. Il presidente del Bologna, Porcedda, ha già esonerato il suo tecnico, Franco Colomba alla vigilia del match d'esordio di stasera contro l'Inter. E per la sua sostituzione si fanno i nomi di Beretta, Malesani e Zola. Udite udite: il sogno di Porcedda sarebbe stato proprio Leonardo, ma l'ex tecnico del Milan ha cortesemente declinato l´invito, pare, nel corso di un pranzo avvenuto giovedì scorso.
Il Brasile eliminato con disonore dal Mondiale sudafricano cercava disperatamente un ct che non facesse rimpiangere Dunga. E lo stesso Leonardo, fresco di rescissione di contratto con un Milan portato (molto abilmente) al terzo posto in classifica l’anno scorso, si era autocandidato alla carica di condottiero carioca. Tornare in Brasile e cioè in patria, per un gentleman poliglotta e di bell’aspetto come lui, sembrava l’ideale. Invece, niente anche su questo fronte: gli è stato preferito Mano Menezes.
Leonardo ha schiena dritta. E' un hombre vertical pieno di dignità, umana e professionale. Tutti ricordano benissimo le frasi, che mai nessuno prima aveva osato pronunciare, all’indirizzo di Berlusconi: ah, non gli vado a genio? Alzo i tacchi in cinque minuti, nessun problema, basta che me lo dica. Segnale d’indipendenza totale. Qualcuno lo paragonò al Fini presidente della Camera in rotta di collisione perenne con il Cavaliere.
L’ex tecnico brasiliano del Milan ha rinunciato anche a un presente di commentatore televisivo. Chi meglio di lui, parlata forbita e simpatia naturale, avrebbe potuto analizzare il calcio moderno e internazionale? No, neanche quello. E allora? E allora, in attesa di news sul suo conto, si registra solo la sua sparizione. Discreto, educatissimo, per nulla malato di protagonismo, Leonardo aspetta probabilmente il momento opportuno per rimettersi in vista e in pista.
Chissà, magari davvero, come si è già vociferato in un recente passato nel ruolo di general manager dei Giochi Olimpici di Rio nel 2016. Fan del Milan, semplici curiosi, appassionati di sport attendono di sapere. Non è bello veder finire nel dimenticatoio un uomo così perbene e capace.