La protesta delle Far Oer: un campo da pecore per allenarci

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Verso il match di domani sera con la Nazionale. Il ct avversario: erba talmente alta che tutte le pecore delle Far Oer (sono circa 90 mila nel piccolo arcipelago nordico) ci avrebbero messo un mese per mangiarla tutta...

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"L'erba del nostro campo di allenamento era talmente alta che tutte le pecore delle Far Oer (sono circa 90 mila nel piccolo arcipelago nordico, il cui nome significa proprio 'isola delle pecore', ndr) ci avrebbero messo un mese per mangiarla tutta".

Questo lo sfogo dell'allenatore della Nazionale delle Far Oer, l'irlandese Brian Kerr: la sua squadra ieri mattina si è allenata sul campo della Rondinella per preparare il match con l'Italia di domani sera, e le condizioni del terreno di gioco hanno mandato su tutte le furie lo staff degli isolani, anche perché uno dei giocatori più talentuosi, Mouritsen, si è infortunato alla caviglia, "per colpa di una buca che c'era sul campo", lamenta Kerr.

"Per fortuna abbiamo un buono staff medico - prosegue -, e contiamo di recuperarlo per domani sera, ma sinceramente il campo che ci hanno dato non era come ci aspettavamo e come meriterebbe una Nazionale: dove vivo io ci sono almeno 200 campi migliori di quello". Una protesta che di fatto è diretta verso la Federazione italiana, che di volta in volta suggerisce agli ospiti i terreni di gioco per allenarsi: "E nemmeno il secondo campo che ci hanno dato - prosegue Kerr - ci è sembrato buono".

Insomma, una vigilia turbolenta, dal punto di vista degli allenamenti, per le Far Oer, che comunque stasera potranno svolgere la rifinitura al Franchi e che ovviamente hanno un compito difficile contro l'Italia: "Il nostro obiettivo - dice Kerr - è concludere il girone con più di quattro punti, ovvero quelli fatti nelle ultime qualificazioni. Stiamo crescendo, e vorrei cercare di salire di una fascia nel sorteggio per le qualificazioni ai prossimi Mondiali, ma abbiamo un team giovane, con molti ragazzi dell'Under 21".

Sono quattro i professionisti a disposizione di Kerr: il portiere Nielsen, di proprietà del Manchester City ma in prestito al Tranmere (terza divisione inglese); il difensore Gregersen, che gioca in seconda divisione scozzese; il centrocampista Holst del Silkeborg (serie A danese); e l'attaccante Edmundsson (settore giovanile del Newcastle). Guardando l' Italia, Kerr sottolinea come "Prandelli stia rinnovando la squadra, con giocatori che prima erano in panchina e ora sono titolari. Non mi spiego il loro flop in Coppa del mondo, ma sono convinto che sia solo una questione di tempo perché la tradizione dell'Italia è solida". Poi elogia Cassano: "E' un giocatore pericoloso. In tutte le squadre ci sono almeno un paio di giocatori dalla personalità spiccata come lui: è la sfida di ogni allenatore riuscire a gestirli".