Tessera del tifoso, Maroni soddisfatto: "Numeri positivi"
CalcioIl ministro dell'Interno fa il punto dopo tre giornate di campionato: "Sta andando tutto molto bene, oltre le aspettative. Abbiamo superato quota 650mila e i contrari sono solo poche frange. io non sono mai stato un ultrà e le partite le vedo da casa"
"Sta andando molto bene, i numeri sono superiori alle nostre aspettative: abbiamo superato quota 650mila". Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ai microfoni di "Ventura Football Club" su Radiouno fa il punto sulla tessera del tifoso. "In alcune città - sostiene il ministro - dove le società erano nettamente contrarie e hanno fatto anche un po' di melina abbiamo notato che le tessere sono state addirittura superiori al numero degli abbonamenti". E questo perchè "i tifosi veri, che non vanno allo stadio per fare violenza ma per vedere la partita, si sono resi conto che questa non è una schedatura: la schedatura, se vogliamo parlare di questo, c'è stata quando abbiamo introdotto il biglietto nominativo".
Per il ministro, la tessera garantisce tutta una serie di "vantaggi che noi vogliamo riservare ai tifosi veri, contribuendo a tenere fuori dagli stadi che ci va perchè ha in mente altro". I contrari? "Una piccola, piccola frangia che ha un qualche interesse anche commerciale e, a volte, rapporti poco trasparenti con le società", gente che "prima delle partite si ferma negli autogrill o va a cercare il bar della squadra avversaria per spaccare e sfasciare: questa gente qui deve stare lontana dagli stadi".
Certo, "la tessera non è la soluzione miracolistica ma è uno dei tasselli che abbiamo aggiunto alle misure di sicurezza sugli stadi che stanno facendo diminuire gli incidenti e i feriti". "Nella prima giornata di campionato - conclude il ministro - gli spettatori sono aumentati rispetto alla prima del campionato scorso ma sono diminuiti quelli che sono andati in trasferta, proprio per le restrizioni legate a motivi di sicurezza: il che vuol dire che sono aumentati i tifosi che sono andati a vedere la squadra della propria città e questo è avvenuto anche perchè hanno capito che con queste norme gli stadi sono più sicuri". "Io, non sono mai stato un ultrà". "Non mi sono mai messo su quelle posizioni - ammette - anche perchè non vado tantissimo allo stadio. E' più comodo vedere le partite a casa".
Per il ministro, la tessera garantisce tutta una serie di "vantaggi che noi vogliamo riservare ai tifosi veri, contribuendo a tenere fuori dagli stadi che ci va perchè ha in mente altro". I contrari? "Una piccola, piccola frangia che ha un qualche interesse anche commerciale e, a volte, rapporti poco trasparenti con le società", gente che "prima delle partite si ferma negli autogrill o va a cercare il bar della squadra avversaria per spaccare e sfasciare: questa gente qui deve stare lontana dagli stadi".
Certo, "la tessera non è la soluzione miracolistica ma è uno dei tasselli che abbiamo aggiunto alle misure di sicurezza sugli stadi che stanno facendo diminuire gli incidenti e i feriti". "Nella prima giornata di campionato - conclude il ministro - gli spettatori sono aumentati rispetto alla prima del campionato scorso ma sono diminuiti quelli che sono andati in trasferta, proprio per le restrizioni legate a motivi di sicurezza: il che vuol dire che sono aumentati i tifosi che sono andati a vedere la squadra della propria città e questo è avvenuto anche perchè hanno capito che con queste norme gli stadi sono più sicuri". "Io, non sono mai stato un ultrà". "Non mi sono mai messo su quelle posizioni - ammette - anche perchè non vado tantissimo allo stadio. E' più comodo vedere le partite a casa".