Calciopoli, il Brescia chiede 12 milioni di danni a Giraudo

Calcio
L'ex amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo (foto Getty)
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Il Gup del Tribunale di Napoli ha disposto il sequestro conservativo penale, anche presso terzi, sui beni dell’ex ad Juventus fino alla concorrenza di 12 milioni. La società lombarda è parte civile nel processo Calciopoli ed esprime "soddisfazione"

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Il Gup del Tribunale di Napoli, Eduardo de Gregorio, ha disposto "il sequestro conservativo penale, anche presso terzi, sui beni (crediti, beni mobili, tra cui le azioni della Juventus Football Club s.p.a. e beni immobili) di Antonio Giraudo (ex amministratore delegato bianconero, ndr) fino alla concorrenza di 12 milioni di euro". Lo conferma il Brescia Calcio tramite gli avvocati Bruno Catalanotti e Giovanni Nicolini, che assistono la società lombarda come parte civile nel processo di Calciopoli.

Nell'ordinanza depositata ieri - si legge ancora in un comunicato dei due legali - il Giudice ha ordinato, altresì, che "gli Ufficiali Giudiziari eseguano il provvedimento". "Il provvedimento - prosegue il comunicato - ha accolto il ricorso presentato il 27 luglio dall'avv. Bruno Catalanotti e dall'avv. Giovanni Nicolini al Gup, che con sentenza del 14 dicembre 2009, depositata il 26 aprile 2009, aveva condannato (oltre a Lanese, Dondarini e Pieri) Antonio Giraudo, riconosciuto colpevole del delitto di associazione per delinquere e di più delitti di frode in competizioni sportive, alla pena di quattro anni e sei mesi di reclusione, ridotta a tre anni per il beneficio del rito abbreviato scelto dall'imputato, oltre al risarcimento dei danni in favore delle parti civili, da liquidare in separato giudizio".

Il Brescia Calcio, nel manifestare "la propria soddisfazione per il sequestro conservativo - ulteriore passo avanti nel difficile percorso del riconoscimento degli ingenti danni patiti -, rinnova il proprio apprezzamento per il lodevole impegno del Gup e dei magistrati della Procura della Repubblica di Napoli, che ha consentito nel procedimento con rito abbreviato l'accertamento e l'individuazione di specifiche responsabilità in relazione ai gravi fatti, che hanno inquinato in quegli anni il calcio italiano. E nonostante le enormi difficoltà frapposte via via allo svolgimento del giudizio, contrassegnate dalla pubblicazione, ad indagini ancora in corso, dei rapporti della polizia giudiziaria, e, successivamente, da una insidiosa, mistificatoria e sviante campagna mediatica volta "all' azzeramento' o, quanto meno, alla minimizzazione dei fatti oggetto del processo".

"Per non dimenticare, infine - conclude il comunicato - l'immotivata esclusione delle parti civili, prontamente annullata dalla Cassazione, e dalle maldestre iniziative dell'imputato Pairetto, non avallate dai coimputati e trascurate dai media, di delegittimare con accuse del tutto infondate e cadute nel vuoto, l'avv.Catalanotti, difensore del Brescia Calcio. Si confida, ora, in un celere svolgimento del processo d'appello contro Giraudo, Lanese, Dondarini e Pieri, ed un'altrettanto rapida definizione del giudizio con rito ordinario in corso avanti alla IX sezione del Tribunale di Napoli a carico di Moggi, Pairetto, Bergamo, Mazzini, Andrea e Diego Della Valle, Lotito e degli altri coimputati".