Delio Rossi sogna già: "Tra due o tre anni saremo il top"

Calcio
Delio Rossi, 50 anni, è subentrato la scorsa stagione a Walter Zenga sulla panchina del Palermo
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Il tecnico rosanero commenta la ripartenza di questa stagione dopo la cessione di Cavani e il lancio di tante giovani promesse: "Ogni anno è dura ripartire se si vendono i migliori. Zamparini? È molto esigente, ma non credo mi volesse esonerare"

"Questa squadra non è il proseguimento di quella dello scorso anno". È la precisazione dell'allenatore del Palermo Delio Rossi, intervenuto a Radio Radio, in riferimento alla sua squadra, tra le più giovani del campionato di serie A. "Dobbiamo ricominciare da capo, sono cambiati certi meccanismi". Gli sloveni Ilicic e Bacinovic sono arrivati come alternative e invece stanno diventando elementi importanti. "La scelta è mia - spiega Rossi a Radio Radio - questi due ragazzi con le loro caratteristiche compensano certi equilibri. Penso di avere una squadra dalle grandi potenzialità che nel giro di 2-3 anni possa fare qualcosa di importante, l'importante è non fare paragoni con l'anno scorso. Un po' a corrente alternata? Non abbiamo una rosa molto grande e giocare ogni tre giorni dà problemi di brillantezza".

In estate ci sono state partenze importanti come quella dell'attaccante uruguaiano Edinson Cavani, che sta facendo molto bene a Napoli: "Io non mi sarei privato di un giocatore come Cavani, di 22 anni. La società e io avevamo lavorato per portarlo a un certo livelli e ora ne avremmo raccolto i frutti, ma il ragazzo non voleva più rimanere a Palermo e in questi casi o lo riempi di soldi oppure devi cercare di sostituirlo. Il Napoli ha preso un ottimo giocatore e noi ne abbiamo altri che cercheranno di non farlo rimpiangere". Uno di questi è Hernandez, che nella passata stagione era il sostituto più naturale. "Hernandez ha 19 anni, era abituato a fare la differenza. Non era titolare ma ha giocato sette partite facendo otto gol. Nel momento in cui si deve affermare e non
tira fuori il coniglio dal cilindro gli altri pensano sia in una fase di calo e invece è in una fase normale, per un giovane come lui".

Un Palermo che punta molto su Pastore, già paragonato ai più importanti fenomeni del calcio e che sta mostrando numeri molto interessanti. "Voi lo vedete e io lo alleno, per questo sono equilibrato - spiega Rossi - È un talento purissimo, ma ci vedo ancora tanti difetti. Uno bravo come lui mi deve fare la differenza, pretendo che sia un ingrediente della squadra, non la ciliegina. Rispetto all'anno scorso è cresciuto in maniera esponenziale, ha grossi margini di miglioramento ma gli facciamo male se ogni volta che fa qualcosa di importante lo accostiamo al Barcellona e al Real Madrid". Il Palermo sta puntando molto sui giovani e un altro che dovrebbe avere un futuro roseo è il diciottenne brasiliano Joao Pedro: "E io anche qui ci andrei piano - spiega Rossi - Non è pronto per fare qualche partita in serie A. Stiamo parlando di ragazzi estrapolati dal loro contesto, dal loro mondo che non conoscono lingua, compagni, ambiente e sono giovanissimi". E c'è invece un "anziano" nel Palermo che è stato l'asse portante della squadra ma che nell'ultimo periodo non si sta esprimendo al meglio. "Come tutti i giocatori ha alti e bassi - spiega Rossi - Quest'anno ha avuto qualche problema fisico, noi abbiamo cambiato qualcosa e comunque è infortunato, ma continua ad essere un giocatore importante e un punto di riferimento. Maccarone non gioca? Sta giocando, ricordiamoci che bisogna andare in campo sempre in undici".

Delio Rossi si sofferma sul rapporto con il presidente Maurizio Zamparini: "È molto franco - non voglio cambiare Zamparini. È esigente, come tutti i presidenti che ho avuto, mi sembra una persona leale, ma io faccio l'allenatore, facio delle scelte perché vengo pagato per questo e mi assumo le responsabilità".Qualche settimana fa il rapporto tra Rossi e Zamparini ha emesso qualche scintilla: "Se ho temuto di essere esonerato? No, io non temo mai di essere esonerato perché sono più esigente dei miei presidenti". Il Palermo si è ricavato un posto importante nel panorama calcistico nazionale con Zamparini, però è vero che si è registrata la partenza di giocatori che limitano il grande salto di qualità: "Io ho la mia idea e l'ho espressa a Zamparini - continua Rossi - grazie al presidente il Palermo è entrato nel gotha del calcio italiano, è in serie A da sei anni, ha fatto sempre campionati importanti e ha raggiunto alcune qualificazioni in Europa. Ha venduto Toni, Amauri, ma stiamo parlando di giocatori di 27-28 anni. Qui invece quando parliamo dei Cavani e dei Pastore si tratta di giocatori di 20-22 anni su cui il Palermo deve investire per 4-5 anni e non lasciarli andare a 23 anni. Se ogni anno vendi i migliori giovani sei costretto a ricominciare". A Roma ricordano sempre il tuffo alla fontana del Gianicolo dopo la vittoria nel derby e fin dal suo arrivo in Sicilia gli è stato chiesto cosa farebbe in caso di vittoria del derby col Catania. "Quella col Catania è una partita molto sentita ma non è che io ogni volta che vinco un derby faccio queste cose. In quella occasione ho mantenuto il voto fatto a una ecclesiastica. Io sono razionale ogni tanto faccio qualcosa di irrazionale".