La denuncia di Boruc: "La Scozia rende pigri i giocatori"
CalcioL'ex portiere del Celtic Glasgow, oggi secondo di Frey alla Fiorentina, ha ammesso che la Scottish Premier League, campionato scarsamente competitivo, finisce per impigrire le sue stelle: "Tutti mi amavano a prescindere da come giocavo"
Il campionato scozzese - scarsamente competitivo - finisce per impigrire le sue stelle: è questa l'accusa di Artur Boruc, un passato con la maglia dei Celtic. Il portiere polacco, oggi secondo di Sebastien Frey alla Fiorentina, ha ammesso che nei suoi anni a Glasgow non solo non è mai stato messo in discussione il posto da titolare, ma spesso lui stesso ha sottovalutato gli impegni agonistici.
"A Glasgow ero diventato un po' pigro perché tutti mi amavano a prescindere da come giocavo. Adoro Glasgow, ma ad un certo punto della vita bisogna cambiare. Sapevo che alla Fiorentina avrei dovuto lavorare più duramente perché dovevo conquistarmi la fiducia dell'ambiente. E poi la qualità dei due campionati non è paragonabile: in Scozia mi capitava di giocare in posti che non avevo mai sentito nominare in vita mia".
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"A Glasgow ero diventato un po' pigro perché tutti mi amavano a prescindere da come giocavo. Adoro Glasgow, ma ad un certo punto della vita bisogna cambiare. Sapevo che alla Fiorentina avrei dovuto lavorare più duramente perché dovevo conquistarmi la fiducia dell'ambiente. E poi la qualità dei due campionati non è paragonabile: in Scozia mi capitava di giocare in posti che non avevo mai sentito nominare in vita mia".
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