Prandelli perdona Cassano: "Non sarà abbandonato"

Calcio
Cesare Prandelli non si è voluto perdere la sfida Diamanti-Aquilani in Brescia-Juventus
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Il ct azzurro non chiude le porte della Nazionale a Fantantonio "se dimostrerà sul campo di meritare la convocazione". Parole dolci per Diamanti, promosso Aquilani ("È pronto per tornare"). Occhi puntati su Ogbonna e Fabbrini. L'ALBUM FOTOGRAFICO

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Cercare giocatori che possano avere prospettiva. Cercare di dare un gioco alla squadra. Arrivare alla qualificazione. Eccoli i tre comandamenti di Cesare Prandelli, il ct della Nazionale che sta mettendo tutti d'accordo, anche per via dei risultati positivi. Mercoledì sera, in occasione del turno infrasettimanale, non si è perso la sfida del Rigamonti tra Brescia e Juve, che ha visto in campo il talento Diamanti, in odore di convocazione. A proposito di talenti, però, il discorso non poteva cadere sul caso Cassano, e il ct azzurro ha affrontato il tema nella sua visita alla Gazzetta dello Sport.

"Ho detto che non avrei convocato giocatori che avessero mostrato poca educazione o tenuto comportamenti violenti. Quando un giocatore è fuori rosa non può andare in Nazionale. Non abbandonerò Cassano, ma deve risolvere i suoi problemi con la Samp. Gli ho parlato, ho avuto l'impressione che volesse lasciare il calcio. Gli ho consigliato di riflettere, di stare in famiglia". È chiaro il pensiero del commissario tecnico azzurro Cesare Prandelli sulla situazione che sta vivendo Cassano con il suo club. "Balotelli? È diverso - continua il ct nel corso del forum alla Gazzetta dello Sport - Ero allo stadio del Manchester City, l'espulsione non è stata dettata da impulsi cattivi. Balotelli stava giocando una partita vera, da calciatore vero, cose normali".

Prandelli apre le porte dell'azzurro a Diamanti, autore mercoledì di uno splendido gol alla Juve: "Ho letto ottime relazioni - spiega - Sono andato a vederlo in Brescia-Juve. Ho trovato un Diamanti diverso, più continuo. Mi è piaciuto il suo fair-play, quando ha detto all'arbitro che Chiellini non aveva commesso fallo da rigore. Può meritare la convocazione.

Aquilani? Se fosse stato bene, Lippi lo avrebbe portato al mondiale. Giocatore importante, è pronto per tornare. Santon? Forse ha bruciato le tappe. Lo seguiamo. Fabbrini dell'Empoli? Lo teniamo d'occhio, ma ha diritto di crescere con calma. Ci sono 3-4 ragazzi in B che monitoriamo. Per esempio? Ogbonna del Torino". I grandi del nostro calcio come Totti, del Piero e Gattuso sognano ancora la nazionale. "li ringrazio - dice Prandelli - perché sono di esempio ai giovani, ma conto di non averne bisogno".

Riguardo al nostro campionato dopo queste prime 11 giornate Prandelli dice: "Per adesso la serie A non ha un padrone. Molti resteranno in lotta per lo scudetto. Il derby di Milano sarà spettacolare. Penso che oggi Benitez paghi il fatto di cercare qualcosa di diverso. Allegri ora punta su tre mediani perché vuole equilibrio". Sulla Fiorentina non vuole alimentare polemiche dopo le parole di della valle: "Non mi sono mai proposto ad altre società. Un proverbio arabo dice: 'Il frutto della pace sta sull'albero del silenzio'". Infine sui giovani e sul futuro del nostro calcio: "Dobbiamo rimettere la qualità al centro dei settori giovanili: meno fisicità, meno tatticismi. Io comunque resto ottimista".

Le foto: tutto su Italia-Serbia, tifo ultras