SuperMario numero 10, la maglia del sogno azzurro

Calcio
Mario Balotelli con la numero 10, più che una semplice maglia un simbolo
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Prandelli non ha avuto dubbi: da Cassano a Balotelli, cambia proprietario e cambia lo spirito di quella maglia magica già indossata in nazionale da Totti, Del Piero, Zola, Baggio, Rivera, tanto per citare i più grandi. LE FOTO: I GRANDI NUMERI 10

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di MASSIMO CORCIONE

All'Inter quella maglia - chissà perché - evitarono accuratamente di assegnargliela: la numero 10  è un simbolo, dopo Ibra e prima di Snejider, restò libera e Mario Balotelli dovette restarci malissimo. Un po' per un colpo all'autostima, un po' perché aveva creduto che la stima del presidente lo avrebbe lanciato prestissimo in alto, molto in alto. Forse capì allora che l'Inter non avrebbe rappresentato l'unica ipotesi per il suo futuro. Cominciò a sognare altre maglie, a quel punto il numero contava meno, aver accettato quella rossonera dall'inviato di Striscia gli causò più problemi di un infortunio.

Prandelli invece non ha avuto dubbi: da Cassano a Balotelli, cambia soprattutto lo spirito di quella maglia magica indossata in nazionale da Totti, Del Piero, Zola, Baggio, Rivera, tanto per citare i più grandi. Classe sì, ma anche rivincita, voglia di riscatto, vita nuova: ecco il significato nuovo di un numero che solo un mese fa tutti eravamo convinti dovesse fermarsi per qualche anno sulle spalle di Cassano.

Prandelli ha dovuto arrendersi, al presidente Garrone la parabola del figliol prodigo non ispira perdono. E l'alternativa, nella nazionale dei volti nuovi, delle scommesse, non poteva essere che Balotelli, beneficiato pure da una interpretazione buonista del codice etico firmata proprio da Prandelli. Ora l'investitura, sulla fiducia. Nel Manchester City ha giocato quattro partite, segnato tre reti, tra coppe e campionato. Manca la nazionale, arrivasse con la nazionale e il numero 10, sarebbe il massimo.