Marchetti, dal Mondiale al mobbing. Cellino: Gli volevo bene

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Il presidente rossoblù usa l'imperfetto per descrivere il suo rapporto con l'ex portiere del Cagliari e commenta l'udienza del collegio arbitrale chiamato a dirimere la controversia fra la società e il giocatore: "A Marchetti ero affezionato"

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"A Marchetti ero affezionato". Poche parole con l'uso dell'imperfetto. Così Massimo Cellino ha commentato l'udienza odierna del Collegio Arbitrale lasciando via Rosellini al termine della assemblea ordinaria della Lega di A. "Le parole dette in un momento sbagliate possono fare male", ha aggiunto facendo intendere che in questo momento è meglio tacere. "Marchetti era giù di morale? Lo siamo tutti - ha concluso Cellino - però io non ho chiamato in causa nessuno".

L'ultima partita ufficiale di Federico Marchetti risale alla scorsa stagione. Per il portiere di Bassano del Grappa si erano aperte le porte della Nazionale durante gli ultimi Mondiali dopo l'infortunio di Buffon. Poi, dopo il ritorno dalle vacanze, erano iniziati i primi guai. Tutto era cominciato con una intervista rilasciata a un quotidiano sportivo: Marchetti aveva dichiarato il suo gradimento nel caso di un eventuale trasferimento alla Sampdoria. Dichiarazioni che non erano piaciute ai tifosi: una parte di loro lo aveva contestato. Contemporaneamente non c'era stato tra lui e il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, il chiarimento che di solito chiude in poche battute vicende come queste. Il massimo dirigente rossoblù era rimasto deluso: "Avrebbe dovuto parlare di queste cose prima con me", aveva detto commentando l'intervista del giocatore prelevato tre stagioni fa dall'Albinoleffe.

Per Marchetti non c'era stato più posto tra i pali, nemmeno nelle amichevoli a poche settimane dal campionato. Titolare era stato promosso Agazzi e la società aveva acquistato un altro portiere, Pelizzoli. Di fatto Marchetti, pur allenandosi regolarmente con i compagni di squadra, era diventato il terzo portiere del Cagliari: nessuna apparizione in campionato finora, nemmeno in panchina.
Una situazione difficile: Marchetti, vittima a suo dire di mobbing, aveva perciò richiesto, attraverso il suo legale, l'intervento del collegio arbitrale per chiedere la risoluzione del contratto e un risarcimento danni.

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