Leo cancella Benitez in una notte: e i giocatori gradiscono

Calcio
Tutta la grinta di Leonardo, alla sua prima panchina nerazzurra (Getty Images)
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A San Siro Moratti ottiene quello che voleva: calciatori e tifosi considerano Leonardo già come uno di loro. Gli abbracci di Motta, Zanetti e Stankovic testimoniano come il feeling con il brasiliano sia già altissimo. GUARDA LE FOTO

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di Luciano Cremona

Come cancellare sei mesi in una notte. In sette giorni, per la verità. Da quando Leonardo è sbarcato sul pianeta Inter, tutto è cambiato. Anzi, tutto è tornato come prima, quando c'era Mourinho. Le tremila persone ad Appiano Gentile il giorno della presentazione lo avevano fatto capire subito: all'Inter serve qualcuno che piaccia alla gente. Ma che soprattutto piaccia ai giocatori. E Leonardo piace da matti. Ai tifosi, che però hanno aspettato le 22, quando Motta ha segnato il 3-1, per sbottonarsi e intonare il primo coro per il loro nuovo condottiero.

Leo, in 90 minuti, non si è mai seduto. Sempre in piedi, sempre fuori dall'area tecnica, praticamente in campo. Su e giù, seguendo le azioni, accompagnando i suoi giocatori. Con gesti, urla, consigli continui. Una partecipazione lontana anni luce dal modo di vivere le partite del professor Benitez, che passava buona parte del match adagiato in panchina. Un modo per stare vicino alla squadra, per avere tutti dalla propria parte. "In questi giorni di lavoro ho notato una disponibilità incredibile da parte dei giocatori, che hanno una voglia matta. C’è stata subito grande empatia". Disponibilità che forse con lo spagnolo non c'era. E comunque sembra di sentir parlare Mourinho: "La sua presenza è ancora forte, l’ho sentito anche prima della partita", ha confessato Leonardo. Eccolo, il modo che Benitez non è riuscito a trovare per rianimare l'Inter. Basta riavvolgere il film di questi ultimi mesi nerazzurri. Mai un abbraccio dei giocatori con lo spagnolo. E invece, nella prima notte del 2011 nerazzurro, gli abbracci con Leonardo sono piovuti. Motta, Zanetti, Cambiasso, Stankovic. Tutti felici, contenti, e stretti stretti al loro amico allenatore.

C'è stato ben poco di stonato nella prima di Leonardo. Lo stadio, gasato dai 5 "tituli" esposti al centro del campo prima del match, ha rumoreggiato solo quando sul maxischermo è passata una pubblicità dell'Inter in cui è apparso Benitez. La curva, che ha proposto una coreografia da oscar, ha salutato il tecnico spagnolo con un messaggio piuttosto eloquente: "Un grazie sincero te lo diciamo noi, gli unici ad averti sempre sostenuto. E ora società, giocatori e tifosi: per il bene dell'Inter piena fiducia a Leo". Insomma, tutto l'ambiente mal sopportava la presenza di Benitez. E allora Moratti ha centrato l'obiettivo. Ha ridato ai suoi uomini una guida capace di dare stimoli, di essere amico e compagno nella battaglia. E Zanetti e compagni hanno gradito, fin da subito. Certo, è stata solo la prima: Leonardo deve cercare conferme. La prima, però, l'ha trovata in sala stampa, dove non c'era praticamente posto. E dove qualcuno ha sussurrato: "Si vede proprio che non c'è più Benitez, di solito con lui era quasi vuota".