Leonardo mette le mani avanti: "Con Mou non parlo di lavoro"

Calcio
Il tecnico dell'Inter parla alla vigilia della partita con la Fiorentina
L'allenatore brasiliano dell'Inter Leonardo e il difensore argentino Javier Zanetti discutono dopo il terzo gol neroazzurro questa sera a Meazza di Milano nella partita di ottavi di Coppa Italia,  12 gennaio 2011. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Il tecnico nerazzurro alla vigilia della partita con il Cesena, recupero della 16.a di Serie A: " Pensiamo solo a noi, è inutile fare i conti in questo momento. E' impossibile però che l'Inter non pensi alla vittoria, è come Senna, è nel suo Dna"

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"Pensiamo solo a noi, è inutile fare i conti in questo momento. E' impossibile però che l'Inter non pensi alla vittoria, è nel suo Dna. Se Ayrton Senna partiva 25°, pensava comunque alla vittoria". L'Inter vola verso le zone altissime della classifica: Leonardo prova a rimanere con i piedi per terra ma lo scudetto e' un obiettivo obbligato per chi ha vinto tutto nel 2010. I nerazzurri domani recuperano il match casalingo con il Cesena e hanno la possibilità di ridurre a 6 punti il gap dal Milan capolista. "Dobbiamo pensare solo a noi, non alla classifica virtuale. Dobbiamo fare il necessario per arrivare a lottare fino alla fine", dice Leonardo alla vigilia della sfida con i romagnoli.

I campioni d'Italia sono reduci dal convincente successo per 4-1 sul Bologna. "L'approccio alla gara contro il Bologna è stato quasi perfetto. E' importante saper gestire le situazioni e questa squadra lo sta facendo", dice Leonardo, che va a caccia del quinto successo tra campionato e Coppa Italia. Il tecnico brasiliano finora ha raccolto solo successi nella prima fase della sua avventura. "L'Inter è in salute, ha velocità e intensità. La squadra ha acquisito da tempo una mentalità, non è il caso di parlare di 'mia Inter'. Questo gruppo non scende in campo pensando all'importanza della partita", dice Leonardo ridimensionando i propri meriti."I giocatori qui sanno cosa devono fare, l'attenzione alle piccole cose fa la differenza", aggiunge. Davanti a tutti c'è il Milan, che ha steccato negli ultimi 2 match collezionando altrettanti pareggi con Udinese e Lecce. "Sono cose normali, capitano a tutte le squadre. E' successo anche all'Inter, non si può sempre giocare al massimo in un campionato di 38 partite. Non possiamo star qui a pensare che mancano 20 partite, noi dobbiamo recuperare una gara che altri hanno già giocato".

Di Milan si parla solo quando bisogna trovare un centravanti a cui paragonare Samuel Eto'o. Leonardo sfoglia il suo album dei ricordi rossoneri: "Se dico George Weah può sembrare scontato", dice pensando al centravanti liberiano che ha indossato la maglia del Milan negli anni '90. "Io ho ammirato tantissimo Weah, che avrebbe potuto fare anche il centrocampista per le sue qualità. Eto'o è più attaccante, è decisamente un uomo d'area".

Capitolo mercato: l'Inter, dice Leonardo, ha già abbondanti risorse tecniche. Possono capitare opportunità. Se non capitano, ci si penserà al momento opportuno", dice il tecnico. "Se c'è un'uscita, un arrivo può diventare una conseguenza", dice facendo riferimento all'eventuale cessione di Sulley Muntari. "Oggi però Muntari è a disposizione, è ben inserito e non c'è motivo di pensare al mercato".

Il rapporto tra il grande ex Mourinho e il suo successo Leonardo è "un rapporto che esisteva già e che si è rafforzato con il mio arrivo all'Inter - dice il tecnico nerazzurro rispondendo alla millesima domanda sull'argomento -. Mourinho è molto aperto con me ed è l'Inter che ci unisce - prosegue Leonardo - ma poi lui è il Real e io l'Inter e non parliamo del lavoro quotidiano". Leonardo insomma dà l'impressione che le troppe cose dette e scritte sul presunto filo diretto con il suo predecessore portoghese comincino ad infastidirlo, in particolare quando si legge che Mou darebbe consigli sulla gestione del gruppo e perfino sulla formazione.

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