Che fine hanno fatto? Villa, dai tacchetti alla tomaia

Calcio
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Dieci anni a Cagliari, club del quale ha indossato a lungo la fascia di capitano ma anche Napoli e Genoa nella sua carriera. L'ex difensore non ha appeso le scarpe al chiodo, le vende. E allena i bimbi dell'Us Buraghese. IL VIDEO E LE FOTO

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di AUGUSTO DE BARTOLO

Non gioca più a calcio ma le scarpe al chiodo proprio non le ha appese. Ora le espone ai clienti per proseguire in quello che è diventato il suo lavoro nella ditta del papà. Oggi Matteo Villa, ex capitano del Cagliari degli anni d'oro, si occupa di import-export di scarpe, un mestiere che lo ha costretto a lasciare il mare di Sardegna per la nebbia e l'umidità della Brianza: "Mi sento come Claudio Bisio in 'Benvenuti al sud' quando è costretto a tornare a casa". Dopo essere cresciuto nel Milan, a Cagliari Matteo ha vissuto 10 anni andando incontro a tutte le emozioni che un club può vivere: dalla semifinale di Coppa Uefa persa contro la Juventus nella stagione 1993-94 alla doppia retrocessione '96-'97 e '99-'00. Tanti i campioni fermati: "Ma Batistuta è quello che mi ha dato più filo da torcere". E un rimpianto: "Quello di non essere potuto restare nel Cagliari e intraprendere una carriera post calcistica nel club sardo".

Nonostante gli innumerevoli impegni di lavoro che spesso lo portano a girare il mondo, in Asia e in Europa soprattutto, Villa ha trovato il tempo per dedicarsi ai più piccoli: "Sì, alleno mio figlio nella Buraghese, cerco di dare dei buoni consigli ma non so se sono un buon allenatore". Insegnamenti per lo più carpiti da Carletto Mazzone: "L'ho avuto in due circostanze diverse, quando ero ancora ragazzino e mi sembrava una persona dura e dopo, quando ero capitano, e con lui ho avuto un rapporto splendido, ho capito tante cose".

Nel Cagliari di Villa giocava un certo Massimiliano Allegri, ora tecnico del Milan, che si dice avesse un carattere un po' fumantino da calciatore: "Sono contento per lui, perché io sono un tifoso rossonero, ma la storia dell'atteggiamento un po' da ribelle non è vera". Negli ultimi anni della permanenza a Cagliari Villa ha avuto come compagno di squadra quello che lui considera un talento sprecato: "Fabian O'Neill (che in seguito finì alla Juve), un fenomeno, peccato non sia riuscito a imporsi ma aveva non molta voglia di fare sacrifici, però era fortissimo".

Riuscire a resistere per ben dieci anni a Cagliari con il presidente Massimo Cellino è stata un'impresa anche se Villa considera l'attuale presidente rossoblù una sorta di Mourinho nell'ambito manageriale: "Come lui ce ne sono pochi da questo punto di vista e lui vuole bene alla squadra e sa gestire le cose al meglio". A tal punto che Cellino qualche mese fa aveva pensato di comprarne un'altra di squadra, il West Ham: "Mi chiamò e mi disse se ero interessato a occuparmi del merchandising degli Hammers, avrei accettato di corsa". Per il momento la chance è sfumata ma con Cellino tutto è possibile e Villa, da buon capitano, salirebbe sulla nave pronto a partire per una nuova avventura nel mondo del calcio.