Totti ne fa 250: i gol più belli? Quelli segnati alla Lazio

Calcio
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Contro il Cagliari il capitano giallorosso ha messo a segno la duecentocinquantesima rete in carriera con la maglia della Roma. E intanto Claudio Ranieri avverte: ''Ci siamo anche noi per la corsa al titolo''

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Un rigore come tanti tirati e segnati in carriera. Un rigore, però, indimenticabile per il suo valore statistico. Il tiro dagli undici metri con cui Francesco Totti ha sbloccato la gara col Cagliari (vinta poi 3-0 coi successivi centri di Perrotta e Menez) rappresenta per il capitano giallorosso il 250/o gol realizzato in carriera con la maglia della Roma. Un traguardo straordinario che permette a Totti di toccare anche quota 195 in Serie A, dando ufficialmente il via al countdown per raggiungere Roberto Baggio che, con 205 reti, occupa la quinta posizione nella classifica 'all time' dei cannonieri del massimo campionato italiano.

"Quali sono i gol più belli che ho segnato? Quelli alla Lazio - le parole di Totti all'uscita dallo stadio Olimpico - Il 3-0 al Cagliari ci permette di passare una domenica tranquilla, abbiamo fatto il nostro dovere, e adesso aspettiamo di vedere i risultati della altre".

A complimentarsi con Totti è stata anche la presidente Rosella Sensi: "Francesco merita solo parole di elogio e gratitudine, è il nostro capitano, un esempio". Per il patron romanista, poi, il successo sul Cagliari è stato fondamentale per continuare la corsa scudetto: "Era importante vincere e, anche se le altre devono ancora giocare, è bello rivederci lassù al secondo posto. Dobbiamo continuare così, tappa dopo tappa, fare il nostro dovere, e andare avanti. Ranieri pensa che l'Inter sia la rivale più temibile? Sinceramente non sono d'accordo col nostro allenatore, temo anche il Milan. Il campionato comunque è molto equilibrato, ma i nerazzurri, anche se stanno recuperando, non sono gli stessi degli anni passati".

A non vedere i giallorossi da scudetto è però il collega presidente, Massimo Cellino, che dopo il ko rimediato all'Olimpico dai ragazzi di Donadoni ha parlato di una "Roma discontinua, che in trasferta non ha lo stesso rendimento che tiene in casa. Visto il momento societario di transizione, poi, credo che i giocatori stanno facendo anche troppo". Un parere per nulla lusinghiero che fa il paio con la disamina della partita: "Abbiamo tenuto bene il campo e siamo andati in svantaggio su un rigore sul quale preferisco tacere. Poi ci hanno ammonito anche tre giocatori, tutti diffidati, e domenica prossima avremo più di un problema di formazione. Insomma, abbiamo preso freddo e subito tre gol ma il risultato finale è bugiardo".

Ovviamente opposto il punto di vista del tecnico della Roma, Claudio Ranieri: "Sulla lotta scudetto faremo di tutto per smentire Cellino, ci siamo anche noi per la corsa al titolo. La lotta sarà dura, visto che Milan e Inter sono due squadroni, ma non ci tireremo indietro". Sulla partita, Ranieri ha ammesso di  essersi spaventato "all'inizio della ripresa per alcune giocate del Cagliari. Ha fatto una gran bella partita, ma all'andata ci aveva fatto 5 gol e ci bruciava ancora". "Menez e Vucinic inizialmente in panchina? Decido in base agli allenamenti e ai tanti impegni che abbiamo - ha concluso il tecnico -. E poi credo che meno spremo le punte e piu' a lungo potro' utilizzarle al meglio nel corso della stagione. Tutti devono entrare nel meccanismo del turn over, e' un passaggio duro da digerire, ma sono sicuro che i frutti poi arriveranno".
Deluso dall'atteggiamento messo in campo dal Cagliari e' invece Roberto Donadoni, critico nei confronti dei suoi ragazzi per l'approccio alla gara dell'Olimpico: "Troppi timori ci hanno condizionato e poi, contro squadre che hanno la qualita' della Roma, alla fine paghi dazio. Sono arrabbiato perche' con piu' determinazione e convinzione nei nostri mezzi poteva arrivare un risultato migliore". "Purtroppo qualcosa non ha funzionato, l'eccessiva preoccupazione che avevamo nel giocare il pallone ci ha penalizzato - il rammarico di Donadoni -. La Roma ci ha creato problemi solo da palla inattiva, a decidere e' stata la loro maggiore convinzione e personalita'".