Fantaconsigli per la 25a: l'importanza di una buona "panca"
CalcioUna formazione vincente si vede anche dalle riserve: fondamentali quando le certezze vengono stravolte da infortuni e scelte tecniche dell'ultimo minuto. Contro il Parma che soffre i finali di tempo, occhio a Cassano. Ma il vero specialista è Denis
Gioca a Fantascudetto
Trascurata, spesso bistrattata. Quasi mai ricontrollata. Eppure anche la panchina è in grado di regalare gioie e dolori, in ambito fantascudettistico.
Tra i fantallenatori c’è chi non la cambia mai (“tanto a che mi serve?”) e chi la infarcisce di riserve, tutte comprate a 1. L’intento è quello di risparmiare al massimo, tagliando fondi alla “panca”, per potersi permettere i vari Cavani, Ibra ed Eto’o in campo.
Fino a quando il campione di turno, a sorpresa, non gioca e ci si ritrova con un sostituto fantasma.
Insomma, fare bene la panchina è una delle regole d’oro per evitare drammatici scivoloni (giocare in 10 è una batosta) e, perché no, farsi piacevoli regali.
Uno che partendo dal ruolo di riserva si è conquistato il posto a suon di gol è Kozak. Un paio di settimane di “entro e segno” (gol decisivi contro Udinese e Samp, partendo da fuori) ed eccolo nell’undici titolare di Reja.
Storia simile quella di Gimenez del Bologna: gol dalla panchina contro l’Inter e ascesa verso il mondo dei titolari.
Precedenti che fanno riflettere. Uno sguardo alle panchine di questa giornata fa supporre che sarà la volta di Fantantonio, alla ricerca del primo gol in rossonero. Dovesse partire titolare Pato, Allegri si giocherà la carta Cassano nel finale, quando gli avversari iniziano a essere meno lucidi. Vedi Cagliari-Milan (0-1, Strasser su assist di Cassano appena entrato) o Milan-Udinese (4-4, pari acciuffato da Ibra, ancora su invenzione del barese, fresco fresco).
Aggiungeteci che il Parma ha l’abitudine di crollare mentalmente nei finali di tempo (sconfitta a Brescia per 2-0 con gol subiti al 50’ del primo tempo e al 43’ del secondo; sconfitta in casa con il Lecce, 0-1 con gol al 91’; pareggio con la Fiorentina subìto a due minuti dal thè dell’intervallo), e il matrimonio tra Cassano e il gol sembra destinato a esser celebrato.
Altri nomi caldi sono quelli di Macheda (parte fuori contro il Bologna, ma a Manchester ha già fatto vedere cosa sa fare in pochi minuti) e Hernandez contro la Fiorentina (ora che sta bene è previsto il suo rilancio).
Mascara e Sosa, contro il Cesena, sono partiti fuori. E in un quarto d’ora di gara hanno costruito insieme un gol.
Ma il migliore resta Denis dell’Udinese. Tre gol in quattro giornate partendo dalla panchina. Sanchez e Di Natale non si toccano, così lui si è specializzato nell’ “entra-e-segna”. Contro la Lazio entra al 59° e va in gol dopo un minuto; con il Milan entra all’85° e realizza all’89°; in Genoa-Udinese entra all’80° e segna al 90°.
Costa 22 fantamilioni: ma per un panchinaro così si può anche fare, no?
Trascurata, spesso bistrattata. Quasi mai ricontrollata. Eppure anche la panchina è in grado di regalare gioie e dolori, in ambito fantascudettistico.
Tra i fantallenatori c’è chi non la cambia mai (“tanto a che mi serve?”) e chi la infarcisce di riserve, tutte comprate a 1. L’intento è quello di risparmiare al massimo, tagliando fondi alla “panca”, per potersi permettere i vari Cavani, Ibra ed Eto’o in campo.
Fino a quando il campione di turno, a sorpresa, non gioca e ci si ritrova con un sostituto fantasma.
Insomma, fare bene la panchina è una delle regole d’oro per evitare drammatici scivoloni (giocare in 10 è una batosta) e, perché no, farsi piacevoli regali.
Uno che partendo dal ruolo di riserva si è conquistato il posto a suon di gol è Kozak. Un paio di settimane di “entro e segno” (gol decisivi contro Udinese e Samp, partendo da fuori) ed eccolo nell’undici titolare di Reja.
Storia simile quella di Gimenez del Bologna: gol dalla panchina contro l’Inter e ascesa verso il mondo dei titolari.
Precedenti che fanno riflettere. Uno sguardo alle panchine di questa giornata fa supporre che sarà la volta di Fantantonio, alla ricerca del primo gol in rossonero. Dovesse partire titolare Pato, Allegri si giocherà la carta Cassano nel finale, quando gli avversari iniziano a essere meno lucidi. Vedi Cagliari-Milan (0-1, Strasser su assist di Cassano appena entrato) o Milan-Udinese (4-4, pari acciuffato da Ibra, ancora su invenzione del barese, fresco fresco).
Aggiungeteci che il Parma ha l’abitudine di crollare mentalmente nei finali di tempo (sconfitta a Brescia per 2-0 con gol subiti al 50’ del primo tempo e al 43’ del secondo; sconfitta in casa con il Lecce, 0-1 con gol al 91’; pareggio con la Fiorentina subìto a due minuti dal thè dell’intervallo), e il matrimonio tra Cassano e il gol sembra destinato a esser celebrato.
Altri nomi caldi sono quelli di Macheda (parte fuori contro il Bologna, ma a Manchester ha già fatto vedere cosa sa fare in pochi minuti) e Hernandez contro la Fiorentina (ora che sta bene è previsto il suo rilancio).
Mascara e Sosa, contro il Cesena, sono partiti fuori. E in un quarto d’ora di gara hanno costruito insieme un gol.
Ma il migliore resta Denis dell’Udinese. Tre gol in quattro giornate partendo dalla panchina. Sanchez e Di Natale non si toccano, così lui si è specializzato nell’ “entra-e-segna”. Contro la Lazio entra al 59° e va in gol dopo un minuto; con il Milan entra all’85° e realizza all’89°; in Genoa-Udinese entra all’80° e segna al 90°.
Costa 22 fantamilioni: ma per un panchinaro così si può anche fare, no?