Extracomunitari, è ancora gelo fra Lega di Serie A e Figc

Calcio
Il presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta
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L'organo della massima categoria continua a disertare il Consiglio federale. Beretta: "Ci serve una marcata autodeterminazione, lo statuto della Federcalcio va ammodernato. Senza novità, non rientriamo". Abete replica: "No ai ricatti"

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La Lega di serie A potrebbe valutare il rientro nel Consiglio federale (che diserta dallo scorso luglio, per protestare contro l'introduzione del limite ai giocatori extracomunitari) solo a fronte di "segnali importanti" a proposito della riforma dello statuto della Federcalcio. Una posizione che non piace affatto al governo del pallone, che la bolla come inaccettabile. Anzi, di più: un ricatto. Dopo i dissidi sul rinnovo del contratto collettivo che nel 2010 hanno caratterizzato i rapporti tra le varie componenti del calcio, tra i numeri uno della Lega professionisti di A, Maurizio Beretta, e della Figc, Giancarlo Abete, si riapre un fronte che - con alti e bassi - non si è mai davvero chiuso.

Il ritorno "è un'ipotesi che si può portare all'attenzione dell'assemblea di serie A solo a fronte di segnali importanti - ha detto Beretta parlando con l'Ansa - riguardo la rappresentatività dei diversi soggetti in Consiglio federale. Serve una marcata autodeterminazione della Lega sui problemi di sostanziale competenza esclusiva, ad esempio la norma sui limiti agli extracomunitari. Serve uno statuto più moderno, che tenga conto delle necessità di ciascuno. Al momento non ci sono novità, e senza novità non cambia l'orientamento della Lega di serie A".

"Se si vuole andare ad approfondire situazioni specifiche, da parte nostra c'è la massima disponibilità. Ma se la logica è quella del ricatto, noi non l'accettiamo", è stata la dura replica di Abete. Che ha aggiunto: "La Federcalcio non accetta forzature di questo tipo ed ha una posizione chiara: Lega di A, come quella di B, Lega Pro, Aic e Aiac devono rispettare lo statuto del Coni e della Figc". Ed alla richiesta di maggiore "autodeterminazione", Abete ha risposto: "In questo periodo il contributo della Lega è stato carente, nullo a livello di partecipazione e sul fronte propositivo. E comunque chi non partecipa alla vita della federazione se ne assume la responsabilità".

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