Roma alla deriva. Ranieri: "Lascio per dare una scossa"
CalcioIl tecnico giallorosso si è dimesso dopo la sconfitta di Genova: "Ho sempre pensato al bene della squadra: dopo una partita come quella di oggi, ritengo sia giusto dare un segnale". Probabile la soluzione Montella. Cori e lancio di uova a Trigoria LE FOTO
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Lascia per dare una "scossa". Finisce l'avventura di Claudio Ranieri sulla panchina della sua Roma: le dimissioni del tecnico di Testaccio arrivano dopo l'umiliazione di Genova che ha fatto vivere le ore più convulse e tra le più tristi della storia del club giallorosso. Dal baratro allo choc, tutto a seguito della quarta sconfitta consecutiva, stavolta ancora più amara: da 3-0 a 3-4 in casa del Genoa. E' la goccia che ha fatto traboccare il vaso: solo alla vigilia della trasferta a Marassi, Ranieri aveva detto che non avrebbe abbandonato la nave, mentre fuori dei cancelli di Trigoria infuriava la contestazione violenta, a suon di bombe carta e lacrimogeni.
La decisione, Ranieri l'ha prima comunicata ai suoi ragazzi negli spogliatoi, e poi appena l'aereo di ritorno da Genova è atterrato a Fiumicino con un comunicato all'ANSA ha spiegato la sua scelta ufficializzandola. Mossa che ha spiazzato il club. "Prendo atto delle dichiarazioni di Ranieri, ci riserviamo domani la decisione", la replica di Rosella Sensi.
"Ho sempre pensato al bene della Roma - sono però le parole di Ranieri - dopo una partita come quella di oggi, ritengo sia giusto dare un segnale, al fischio finale sono andato negli spogliatoi per ringraziare la squadra ed ho deciso di rassegnare le dimissioni" le parole di Ranieri. Dice di essere "scosso nel profondo" e di farsi da parte per dare un segnale a ambiente e squadra. "Al fischio finale dopo una partita vibrante, sono andato negli spogliatoi per ringraziare la squadra per la prestazione - le parole dell'addio - Fino ad oggi ho sempre pensato al bene della Roma, della società e della squadra. Oggi siamo entrati in campo con la voglia di lottare e vincere, per tutti quelli che amano la maglia e la città. Ogni minuto della mia giornata è per la Roma - prosegue il tecnico dimissionario - ho sempre detto che per me una sconfitta faceva più volte male, ma veder i miei ragazzi lottare fino alla fine e perdere mi scuote nel profondo".
"Ringrazio tutti i tifosi e la Dottoressa Sensi, insieme, nonostante le difficoltà, abbiamo fatto un grande lavoro l'anno scorso e quest'anno - conclude il tecnico - Sono e rimango un uomo di campo e dopo una partita come quella di oggi, ritengo sia giusto dare un segnale, per amore di questi colori e spero che questa mia decisione sia utile a spronare la squadra. Lo sport e il calcio hanno dei valori che per me e per chi ci mette lavoro e passione, sono la vita". Un commiato triste, dopo una settimana tormentata in cui neppure la sconfitta in Champions con lo Shakhtar, aveva messo a rischio la panchina dell'allenatore: Unicredit aveva confermato la guida tecnica in attesa di una scossa vera. Che a Marassi non è arrivata: anzi, c'è stato l'affondo finale. E così con la squadra in silenzio stampa era stato Gianpaolo Montali l'unico titolato a parlare: il dirigente non si era sbilanciato, ma dalle sue parole non arrivava l'avviso che la questione Ranieri era aperta.
"Ci prendiamo una pausa di riflessione. La posizione di Ranieri? Dobbiamo valutare con attenzione, ma decideremo tutto tra stasera e domani - aveva detto a Genova Montali - Non è il momento di prendere una decisione di pancia, vogliamo capire bene cosa sta succedendo a questa squadra, cercare di intervenire in modo chirurgico e giusto. Dobbiamo capire i problemi reali, non le colpe". Ma Ranieri ha preso tutti in contropiede: anche la società che con ogni probabilità lo avrebbe messo alla porta nelle prossime ore. La comunicazione a Montali è arrivata appena la Roma è rientrata a Trigoria, il club si è riservato qualche ora di tempo per decidere formalmente se accettare o meno le dimissioni.
Al centro tecnico Bernardini, alle 21 mentre le parole di Ranieri facevano il giro di siti e tv, la squadra è intanto stata accolta da lanci di bottiglie e cori 'mercenari, mercenari'. Nella mattinata di lunedì ci sarà il vertice con Rosella Sensi. Si deve pensare al futuro. Il testimone sembra passare a Vincenzo Montella, il nome più accreditato per il traghettatore fino a fine stagione. L'ex aeroplanino risulta la prima scelta, che comunque dovrebbe essere interna alla società: si fanno anche i nomi degli altri responsabili delle giovanili, da De Rossi padre a Bruno Conti. Tra i tecnici esterni, c'è un'ipotesi Serse Cosmi.
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Lascia per dare una "scossa". Finisce l'avventura di Claudio Ranieri sulla panchina della sua Roma: le dimissioni del tecnico di Testaccio arrivano dopo l'umiliazione di Genova che ha fatto vivere le ore più convulse e tra le più tristi della storia del club giallorosso. Dal baratro allo choc, tutto a seguito della quarta sconfitta consecutiva, stavolta ancora più amara: da 3-0 a 3-4 in casa del Genoa. E' la goccia che ha fatto traboccare il vaso: solo alla vigilia della trasferta a Marassi, Ranieri aveva detto che non avrebbe abbandonato la nave, mentre fuori dei cancelli di Trigoria infuriava la contestazione violenta, a suon di bombe carta e lacrimogeni.
La decisione, Ranieri l'ha prima comunicata ai suoi ragazzi negli spogliatoi, e poi appena l'aereo di ritorno da Genova è atterrato a Fiumicino con un comunicato all'ANSA ha spiegato la sua scelta ufficializzandola. Mossa che ha spiazzato il club. "Prendo atto delle dichiarazioni di Ranieri, ci riserviamo domani la decisione", la replica di Rosella Sensi.
"Ho sempre pensato al bene della Roma - sono però le parole di Ranieri - dopo una partita come quella di oggi, ritengo sia giusto dare un segnale, al fischio finale sono andato negli spogliatoi per ringraziare la squadra ed ho deciso di rassegnare le dimissioni" le parole di Ranieri. Dice di essere "scosso nel profondo" e di farsi da parte per dare un segnale a ambiente e squadra. "Al fischio finale dopo una partita vibrante, sono andato negli spogliatoi per ringraziare la squadra per la prestazione - le parole dell'addio - Fino ad oggi ho sempre pensato al bene della Roma, della società e della squadra. Oggi siamo entrati in campo con la voglia di lottare e vincere, per tutti quelli che amano la maglia e la città. Ogni minuto della mia giornata è per la Roma - prosegue il tecnico dimissionario - ho sempre detto che per me una sconfitta faceva più volte male, ma veder i miei ragazzi lottare fino alla fine e perdere mi scuote nel profondo".
"Ringrazio tutti i tifosi e la Dottoressa Sensi, insieme, nonostante le difficoltà, abbiamo fatto un grande lavoro l'anno scorso e quest'anno - conclude il tecnico - Sono e rimango un uomo di campo e dopo una partita come quella di oggi, ritengo sia giusto dare un segnale, per amore di questi colori e spero che questa mia decisione sia utile a spronare la squadra. Lo sport e il calcio hanno dei valori che per me e per chi ci mette lavoro e passione, sono la vita". Un commiato triste, dopo una settimana tormentata in cui neppure la sconfitta in Champions con lo Shakhtar, aveva messo a rischio la panchina dell'allenatore: Unicredit aveva confermato la guida tecnica in attesa di una scossa vera. Che a Marassi non è arrivata: anzi, c'è stato l'affondo finale. E così con la squadra in silenzio stampa era stato Gianpaolo Montali l'unico titolato a parlare: il dirigente non si era sbilanciato, ma dalle sue parole non arrivava l'avviso che la questione Ranieri era aperta.
"Ci prendiamo una pausa di riflessione. La posizione di Ranieri? Dobbiamo valutare con attenzione, ma decideremo tutto tra stasera e domani - aveva detto a Genova Montali - Non è il momento di prendere una decisione di pancia, vogliamo capire bene cosa sta succedendo a questa squadra, cercare di intervenire in modo chirurgico e giusto. Dobbiamo capire i problemi reali, non le colpe". Ma Ranieri ha preso tutti in contropiede: anche la società che con ogni probabilità lo avrebbe messo alla porta nelle prossime ore. La comunicazione a Montali è arrivata appena la Roma è rientrata a Trigoria, il club si è riservato qualche ora di tempo per decidere formalmente se accettare o meno le dimissioni.
Al centro tecnico Bernardini, alle 21 mentre le parole di Ranieri facevano il giro di siti e tv, la squadra è intanto stata accolta da lanci di bottiglie e cori 'mercenari, mercenari'. Nella mattinata di lunedì ci sarà il vertice con Rosella Sensi. Si deve pensare al futuro. Il testimone sembra passare a Vincenzo Montella, il nome più accreditato per il traghettatore fino a fine stagione. L'ex aeroplanino risulta la prima scelta, che comunque dovrebbe essere interna alla società: si fanno anche i nomi degli altri responsabili delle giovanili, da De Rossi padre a Bruno Conti. Tra i tecnici esterni, c'è un'ipotesi Serse Cosmi.
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