Delneri avvisa la Juve: match col Milan decisivo per tutti

Calcio
Il match con il Milan potrebbe essere decisivo per il futuro di Delneri sulla panchina bianconera
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Il tecnico bianconero, alla vigilia dell'anticipo con i rossoneri, sull'incontro che potrebbe decidere il suo destino: la società mi ha ancora attestato la propria stima, ma poi sono i risultati che decidono. Se resto alla Juve? Non chiedo. GUARDA I VIDEO

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"Quella con il Milan sarà una sfida decisiva per tutti. Arriviamo da un periodo poco positivo e questa gara arriva nel momento giusto, per gli stimoli che dà e per l'entusiasmo che un risultato positivo potrebbe portare". Il tecnico della Juventus, Gigi Del Neri, descrive così il big match di domani sera con il Milan. La sfida contro il Milan deve servire a ritrovare  sicurezza e rilanciarsi. "Sappiamo di trovare una squadra competitiva che merita il primo posto in classifica. Noi a Milano abbiamo dimostrato di potercela giocare con loro e domani butteremo in campo le stesse armi", dice Del Neri che incassa anche la conferma da parte del club.

"La società mi ha ancora attestato la propria stima ed io mi sento al sicuro quanto a rispetto, ma poi sono i risultati che decidono". e i risultati dovrebbero prevedere la conquista dell'Europa che conta. "Non lottare per il quarto posto, sarebbe un fallimento", spiega il tecnico. "Se resto alla Juve? Non devo chiedere se resto, perché ho un contratto, ma non penso al futuro ma a fare il mio lavoro". Del Neri non scarta l'ipotesi di riproporre contro il Milan  Chiellini al centro della difesa, ma più che agli uomini, il tecnico guarda all'atteggiamento: "L'idea è mettere in campo una difesa che sappia coprire ma anche offendere, perché permettere al Milan di rimanere alto è un rischio, vista la qualità dei loro attaccanti. Aquilani? Spero possa essere tra i convocati, confidiamo in un suo recupero".

La Juve cerca un riscatto dopo i passi falsi contro Lecce e Bologna: "Abbiamo ottenuto buoni risultati con grandi squadre, al contrario di quanto accaduto con le formazioni più 'piccole'. E' una questione di assemblaggio, perché non si può ottenere tutto in fretta, una casa non si può costruire subito. Anche per questo - dice il tecnico bianconero - ci è mancata la continuità di rendimento: quando avevamo trovato la quadratura molti giocatori  importanti sono venuti a mancare e alcuni di loro sono stati costretti a fermarsi a lungo, come De Ceglie e Martinez".

Ma Del neri ha dovuto fronteggiare anche assenze molto pesanti. "A gennaio abbiamo perso: Quagliarella, Iaquinta, Felipe Melo perso  per squalifica, Amauri era in condizione particolare... - continua -. Abbiamo pagato dazio, ma ci siamo ripresi, per poi ricadere dopo l'Inter. Non è stato un abbassamento di tensione però: il calcio è fatto di situazioni e un palo esterno, o un tiro fuori di poco possono cambiare il risultato. I giornali ovviamente a questo badano, ed è normale. Io pero' mi sono sentito difeso dalla società e devo ringraziarla, perché crede nel mio lavoro. C'è un rapporto molto  solido, basato sulla stima reciproca. Cambiare modulo? Ogni allenatore ha le proprie idee e visto che le mie mi hanno permesso di rimanere  nel calcio per 20 anni, andrò avanti per la mia strada".