Gattuso abbatte la Juventus: Milan più vicino allo scudetto
CalcioUna rete del centrocampista regala ai rossoneri il successo all'Olimpico: lo 0-1 porta Allegri e i suoi a +8, in attesa della risposta dell'Inter. Per Delneri è crisi nera: terza sconfitta consecutiva, ora anche l'Europa League è a rischio. LA GALLERY
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di LORENZO LONGHI
Con una stupidaggine Gennaro Gattuso si è di fatto autoeliminato dalla Champions League, eppure ora Ringhio rischia di diventare l'eroe della stagione rossonera: l'1-0 con cui il Milan ha battuto la Juventus all'Olimpico porta infatti la firma del centrocampista, re per una notte e potenzialmente autore della rete che - e qui i tifosi milanisti possono serenamente impegnare le mani in gesti apotropaici - potrebbe valere lo scudetto.
Già, perché il Milan in fondo temeva la trasferta in casa di una Juventus ferita e contestata, non tanto per le qualità dell'avversario quanto per le motivazioni di cui era stata caricata la gara sulla sponda bianconera. Sul campo, poco da dire: il Milan ha palesato e certificato una chiara superiorità, più netta di quanto non faccia pensare il risultato, ed è significativo che l'eroe di giornata non sia stato Ibrahimovic, né Cassano, né Robinho, ma il match winner più improbabile. Cuore e grinta, quelli di Gattuso, qualità mancanti nella Juventus, che già nel confronto difettava di qualità.
Così, mentre il Milan si avvicina sempre più all'obiettivo, il traguardo bianconero - il quarto posto - sembra ormai un asintoto, senza contare che pure la zona Europa League si allontana dopo la terza sconfitta consecutiva. Proseguire con Delneri, poi, può apparire accanimento terapeutico, sempre che la terapia sia corretta. A certificarlo è stato uno striscione esposto dalla curva Sud bianconera: "Alla Juventus vincere non è importante, è la sola cosa che conta", si leggeva. Appena srotolato, ha ricevuto da solo più applausi che tutti i bianconeri in campo. Era una frase di Giampiero Boniperti. Altri tempi, altra Juve...
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Già, perché il Milan in fondo temeva la trasferta in casa di una Juventus ferita e contestata, non tanto per le qualità dell'avversario quanto per le motivazioni di cui era stata caricata la gara sulla sponda bianconera. Sul campo, poco da dire: il Milan ha palesato e certificato una chiara superiorità, più netta di quanto non faccia pensare il risultato, ed è significativo che l'eroe di giornata non sia stato Ibrahimovic, né Cassano, né Robinho, ma il match winner più improbabile. Cuore e grinta, quelli di Gattuso, qualità mancanti nella Juventus, che già nel confronto difettava di qualità.
Così, mentre il Milan si avvicina sempre più all'obiettivo, il traguardo bianconero - il quarto posto - sembra ormai un asintoto, senza contare che pure la zona Europa League si allontana dopo la terza sconfitta consecutiva. Proseguire con Delneri, poi, può apparire accanimento terapeutico, sempre che la terapia sia corretta. A certificarlo è stato uno striscione esposto dalla curva Sud bianconera: "Alla Juventus vincere non è importante, è la sola cosa che conta", si leggeva. Appena srotolato, ha ricevuto da solo più applausi che tutti i bianconeri in campo. Era una frase di Giampiero Boniperti. Altri tempi, altra Juve...
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