Marchese, la bella scoperta di Catania: "Sogno un gol"
CalcioIl terzino, dopo l'infortunio della passata stagione, sta trovando continuità di rendimento. Nel derby la sua partita migliore. Ora il Bari, che affronterà da ex: "Ho bei ricordi, se segno non esulto. Il futuro? Spero di restare qui"
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Se lo sogna di notte, ma non è un'ossessione. Perché la maglia da titolare, il posto fisso, il derby vinto, la salvezza vicina fanno mettere da parte le ambizioni personali. La pensa così Giovanni Marchese. Entrato in punta di piedi nel Catania che funziona, non vuole più uscire. Già dieci le presenze stagionali, un record per lui, che con il Chievo nel 2006/2007 si era fermato a nove.
"Spero di restare a Catania, ma deciderà la società a fine stagione". Una carriera strana, quella del terzino, sbocciato nelle giovanili del Torino. L'esperienza a Treviso, poi il passaggio al Chievo, la prima volta con il Catania e la promozione in A. Poi di nuovo Chievo, tra A e B. E Ancora: Bari, Salernitana e di nuovo Catania. L'infortunio della passata, poi, finalmente, la continuità, il campo. E adesso, che le partite di fila iniziano ad essere tante, che il rendimento è buono, non si vuole più fermare.
"È un buon momento per la squadra e anche per me. Io do sempre del mio meglio durante gli allenamenti e la soddisfazione di andare in campo la domenica è tanta. Spero di tenermi stretto il posto da titolare in queste ultime sette partite". Domenica affronterà il Bari: 19 presenze con i pugliesi nel 2008 e l'unico gol segnato nei professionisti. Per Marchese è un appuntamento speciale: "Di Bari conservo ottimi ricordi con una dirigenza organizzata e un presidente come Matarrese davvero bravo. Il pubblico poi è da serie A. Mi dispiace che si ritrovano in una posizione di classifica precaria. Se segno non esulto per rispetto dei tifosi baresi anche se il gol lo sogno la notte". Ecco, non è un'ossessione. Ma a 26 anni trovare il primo gol in serie A che peserebbe come un macigno per la salvezza, non sarebbe poi male.
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Se lo sogna di notte, ma non è un'ossessione. Perché la maglia da titolare, il posto fisso, il derby vinto, la salvezza vicina fanno mettere da parte le ambizioni personali. La pensa così Giovanni Marchese. Entrato in punta di piedi nel Catania che funziona, non vuole più uscire. Già dieci le presenze stagionali, un record per lui, che con il Chievo nel 2006/2007 si era fermato a nove.
"Spero di restare a Catania, ma deciderà la società a fine stagione". Una carriera strana, quella del terzino, sbocciato nelle giovanili del Torino. L'esperienza a Treviso, poi il passaggio al Chievo, la prima volta con il Catania e la promozione in A. Poi di nuovo Chievo, tra A e B. E Ancora: Bari, Salernitana e di nuovo Catania. L'infortunio della passata, poi, finalmente, la continuità, il campo. E adesso, che le partite di fila iniziano ad essere tante, che il rendimento è buono, non si vuole più fermare.
"È un buon momento per la squadra e anche per me. Io do sempre del mio meglio durante gli allenamenti e la soddisfazione di andare in campo la domenica è tanta. Spero di tenermi stretto il posto da titolare in queste ultime sette partite". Domenica affronterà il Bari: 19 presenze con i pugliesi nel 2008 e l'unico gol segnato nei professionisti. Per Marchese è un appuntamento speciale: "Di Bari conservo ottimi ricordi con una dirigenza organizzata e un presidente come Matarrese davvero bravo. Il pubblico poi è da serie A. Mi dispiace che si ritrovano in una posizione di classifica precaria. Se segno non esulto per rispetto dei tifosi baresi anche se il gol lo sogno la notte". Ecco, non è un'ossessione. Ma a 26 anni trovare il primo gol in serie A che peserebbe come un macigno per la salvezza, non sarebbe poi male.
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