L'irascibile Zlatan vede ancora rosso. Ma quanti precedenti
CalcioC'è poco da stare Allegri al Milan, ora che Ibra ha rimediato la seconda espulsione consecutiva, appena rientrato dalla precedente squalifica. Ma lui non è nuovo alle sanzioni. Ed è in buona e nutrita compagnia. GUARDA IL VIDEO: BAD BOY ZLATAN
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di Alfredo Corallo
Ce l'aveva con Nicoletti o si è mandato a quel paese da solo? Al giudice sportivo l'ardua sentenza. Di sicuro Zlatan Ibrahimovic salterà Milan-Samp perché era diffidato e il giallo con la Fiorentina - prima del rosso diretto di Morganti per l'insulto al guardalinee, o l'autocritica che dir si voglia - già di per sè gli sarebbe costato una giornata. Se poi Giampaolo Tosel opterà per i due o addirittura 3 turni di stop (la più probabile sanzione) l'attaccante rossonero dovrà rinunciare a Brescia e al Bologna (in casa).
Il precedente. Prima di lui si ricordano le gesta di Peppe Mascara, che al primo anno del Catania di Pulvirenti in A (2006) riuscì nell'impresa di farsi espellere 3 volte nelle iniziali 12 partite degli etnei, con il capolavoro proprio all'Olimpico, al cospetto della Roma (quella del 7-0), gomitata a Chivu e tre giornate per recidività. Tornava da una squalifica per comportamento violento (come Ibra, assente nel derby per il pugnetto al barese Rossi del 13 marzo).
Nervosetto lo è sempre stato, il gigante svedese (chiedere a Chiellini, Mexes, Dacourt, Thiago Motta, Roberto Mancini, Canizares, vabbé la lista di quest'altri stinchi di santo è lunghetta), ma stavolta, diciamolo, se lo son messo un pochino sul naso (proprio lui, un esperto). Forse gli era andata bene le altre volte? Quella di ieri è stata la quarta espulsione in serie A, la settima complessiva con la maglia di club italiani: due con la Juventus nel 2005-06 (Juve-Bayern di Champions nel 2005; Roma-Juve di Coppa Italia nel 2006); tre nell'Inter nel 2006-07.
Proprio ai tempi dell'Inter, il periodo di maggiore nervosismo, a Roma (2-0 con la Lazio) calciò in porta quando l'arbitro aveva appena fischiato il suo quarto fuorigioco, meritandosi un secondo - fiscalissimo - cartellino giallo subito trasformato in rosso. Poi, in pieno recupero, a Parma, due gialli in sei minuti (lite con Coly e perdita di tempo). Fuori anche in Champions contro il Bayern. E le due col Milan.
Fatto sta che, nei precedenti campionati nazionali cui ha preso parte, dal Malmoe (nel '99) passando per Ajax, Juventus, Inter e Barcellona, era stato espulso solo 2 volte, alla prima stagione con i nerazzurri, come detto. Scordiamoci, quindi, di farne un altro Sivori o peggio ancora un Montero, distante anni luce con i suoi 16, irraggiungibili rossi.
Ma il problema, ora, sarà un altro. Ibrahimovic dà il meglio quando fiorisce la primavera: 6 gol con i blaugrana l'anno passato (checché se ne dica), nientemeno 9 con l'Inter la stagione prima (senza dimenticare la doppietta scudetto di Parma nuovamente per la squadra di Moratti sulle sole 3 presenze del 2007). Nel 2005, gli juventini lo ricorderanno, ancora 6 reti in 8 gare e titolo al primo anno in bianconero. Paradossalmente, stavolta, il Milan potrebbe anche farne a meno: nelle ultime due partite senza la punta svedese ha incrementato il vantaggio sull'Inter. Col Bari il pareggio di Cassano ha portato il +4 (con Ibra in campo) a +5, stesso margine riguadagnato nel derby e confermato dalla vittoria di Firenze. Insomma, milanisti: Allegri.
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Ce l'aveva con Nicoletti o si è mandato a quel paese da solo? Al giudice sportivo l'ardua sentenza. Di sicuro Zlatan Ibrahimovic salterà Milan-Samp perché era diffidato e il giallo con la Fiorentina - prima del rosso diretto di Morganti per l'insulto al guardalinee, o l'autocritica che dir si voglia - già di per sè gli sarebbe costato una giornata. Se poi Giampaolo Tosel opterà per i due o addirittura 3 turni di stop (la più probabile sanzione) l'attaccante rossonero dovrà rinunciare a Brescia e al Bologna (in casa).
Il precedente. Prima di lui si ricordano le gesta di Peppe Mascara, che al primo anno del Catania di Pulvirenti in A (2006) riuscì nell'impresa di farsi espellere 3 volte nelle iniziali 12 partite degli etnei, con il capolavoro proprio all'Olimpico, al cospetto della Roma (quella del 7-0), gomitata a Chivu e tre giornate per recidività. Tornava da una squalifica per comportamento violento (come Ibra, assente nel derby per il pugnetto al barese Rossi del 13 marzo).
Nervosetto lo è sempre stato, il gigante svedese (chiedere a Chiellini, Mexes, Dacourt, Thiago Motta, Roberto Mancini, Canizares, vabbé la lista di quest'altri stinchi di santo è lunghetta), ma stavolta, diciamolo, se lo son messo un pochino sul naso (proprio lui, un esperto). Forse gli era andata bene le altre volte? Quella di ieri è stata la quarta espulsione in serie A, la settima complessiva con la maglia di club italiani: due con la Juventus nel 2005-06 (Juve-Bayern di Champions nel 2005; Roma-Juve di Coppa Italia nel 2006); tre nell'Inter nel 2006-07.
Proprio ai tempi dell'Inter, il periodo di maggiore nervosismo, a Roma (2-0 con la Lazio) calciò in porta quando l'arbitro aveva appena fischiato il suo quarto fuorigioco, meritandosi un secondo - fiscalissimo - cartellino giallo subito trasformato in rosso. Poi, in pieno recupero, a Parma, due gialli in sei minuti (lite con Coly e perdita di tempo). Fuori anche in Champions contro il Bayern. E le due col Milan.
Fatto sta che, nei precedenti campionati nazionali cui ha preso parte, dal Malmoe (nel '99) passando per Ajax, Juventus, Inter e Barcellona, era stato espulso solo 2 volte, alla prima stagione con i nerazzurri, come detto. Scordiamoci, quindi, di farne un altro Sivori o peggio ancora un Montero, distante anni luce con i suoi 16, irraggiungibili rossi.
Ma il problema, ora, sarà un altro. Ibrahimovic dà il meglio quando fiorisce la primavera: 6 gol con i blaugrana l'anno passato (checché se ne dica), nientemeno 9 con l'Inter la stagione prima (senza dimenticare la doppietta scudetto di Parma nuovamente per la squadra di Moratti sulle sole 3 presenze del 2007). Nel 2005, gli juventini lo ricorderanno, ancora 6 reti in 8 gare e titolo al primo anno in bianconero. Paradossalmente, stavolta, il Milan potrebbe anche farne a meno: nelle ultime due partite senza la punta svedese ha incrementato il vantaggio sull'Inter. Col Bari il pareggio di Cassano ha portato il +4 (con Ibra in campo) a +5, stesso margine riguadagnato nel derby e confermato dalla vittoria di Firenze. Insomma, milanisti: Allegri.
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