Edoardo rassicura la Samp: "La famiglia Garrone resterà"
CalcioLa Samp non c'è, ma la famiglia Garrone sì. Edoardo, figlio del presidente Riccardo, ha rinnovato la fiducia della famiglia nel progetto e nella squadra: "Io il nuovo presidente della Samp? Questo fa parte delle ottiche future"
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La Samp non c'è, ma la famiglia Garrone sì. Edoardo, figlio del presidente Riccardo, ha rinnovato la fiducia della famiglia nel progetto e nella squadra. Dopo la dura contestazione del Mugnaini, Edoardo ha incontrato la squadra cercando di rasserenare l'ambiente, confermando la fiducia a Cavasin e assicurando la presenza della famiglia Garrone anche qualora la squadra dovesse retrocedere: "Io il nuovo presidente della Samp? Questo fa parte delle ottiche future e dipende dalle scelte di mio padre, lui è il presidente della Sampdoria ma rappresenta la nostra famiglia e qualsiasi scelta presa, è stata fatta insieme. È ovvio che il Presidente è il simbolo di una società e io sono pronto a fare tutto il possibile per la Sampdoria, anche senza cariche particolari".
Parole che, se rincuorano i giocatori, di certo non faranno felici quei tifosi che da mesi (e più precisamente dalla doppia cessione di Cassano e Pazzini) invitano più o meno educatamente il presidente a lasciare la guida della Sampdoria, attesa sabato alla proibitiva sfida contro il Milan, con il rischio di vedersi scavalcata in classifica dal Cesena.
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La Samp non c'è, ma la famiglia Garrone sì. Edoardo, figlio del presidente Riccardo, ha rinnovato la fiducia della famiglia nel progetto e nella squadra. Dopo la dura contestazione del Mugnaini, Edoardo ha incontrato la squadra cercando di rasserenare l'ambiente, confermando la fiducia a Cavasin e assicurando la presenza della famiglia Garrone anche qualora la squadra dovesse retrocedere: "Io il nuovo presidente della Samp? Questo fa parte delle ottiche future e dipende dalle scelte di mio padre, lui è il presidente della Sampdoria ma rappresenta la nostra famiglia e qualsiasi scelta presa, è stata fatta insieme. È ovvio che il Presidente è il simbolo di una società e io sono pronto a fare tutto il possibile per la Sampdoria, anche senza cariche particolari".
Parole che, se rincuorano i giocatori, di certo non faranno felici quei tifosi che da mesi (e più precisamente dalla doppia cessione di Cassano e Pazzini) invitano più o meno educatamente il presidente a lasciare la guida della Sampdoria, attesa sabato alla proibitiva sfida contro il Milan, con il rischio di vedersi scavalcata in classifica dal Cesena.
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