Oggi interroghiamo... Del Piero: "Che ne pensi di Conte?"
CalcioIl capitano della Juve ospite di Alessandro Bonan nello speciale di Sky "A scuola con i campioni" in onda il 19 maggio. In aula le stelle dello sport rispondono agli studenti. Ecco un'anticipazione con Alex protagonista. IL VIDEO
FOTO: Il rinnovo di Del Piero, 18 anni in 18 scatti - L'album della Juventus
La stagione 2011-12 della Juventus in cifre
Alessandro Del Piero messo sotto torchio...dai bambini. Succede nel nuovo speciale di Sky "A scuola con i campioni", condotto da Alessandro Bonan e in onda il 19 maggio. Le stelle dello sport, in aula, rispondono alle domande degli studenti. E ad Alex capita la domanda più spigolosa: "Cosa ne pensi di Conte come nuovo allenatore della Juventus?". Non perdere la risposta nel video che anticipa la puntata.
Hai già pensato a cosa farai alla fine del prossimo anno con la Juventus?
"Penso e spero di giocare ancora. Poi dipende. Sebbene io sia tremendamente giovane (ride, ndr), vedremo tra un anno quello che accadrà".
E’ vero che l’anno prossimo hai intenzione di andare a giocare a Los Angeles per guardare le partite dei Lakers insieme a Jack Nicholson?
"E’ una possibilità, nel senso che mi piace molto l’America e mi piacciono molto i Lakers. Ci sono già stato ed è un ambiente divertente. Poi, sul giocare, vedremo dove, come e perché".
Ti piacerebbe avere Antonio Conte come allenatore in futuro?
"Qualunque sia l’allenatore del prossimo anno, sarò molto felice".
Quanto è importante lo spogliatoio?
"E’ fondamentale, per vincere e vivere bene. Ho partecipato a campionati con squadre che partivano dal quarto o quinto posto a livello di talento. E poi abbiamo primeggiato. Quindi lo spogliatoio è un’arma in più che fa sopperire le altre".
Come giudichi quest’anno in cui la Juventus non è andata bene?
"Non siamo né soddisfatti, né felici di questa stagione, sotto molti profili. Cerchiamo di finirla meglio possibile e poi di lavorare per la prossima. Siamo arrabbiati, delusi, in primis noi. Ci sentiamo anche molto responsabili di quello che è accaduto e di conseguenza non riuscire a fare quello che vorresti. Questo ti dà delusione e arrabbiatura".
E’ giusto che il Milan abbia vinto lo Scudetto?
"Sì, perché è stata la squadra più cinica e regolare. Queste due qualità hanno fatto la differenza rispetto ad Inter e Napoli che le sono arrivate vicino".
Ti aspettavi Allegri così bravo da subito?
"Sì. Ha dato sempre l’idea di essere una persona di sostanza e dalle idee chiare. Poi, spesso e volentieri i risultati determinano se hai fatto bene o male, ma l’avrei detto anche se il Milan fosse arrivato secondo o terzo".
Perché alla Juventus la vita dell’allenatore è diventata così difficile?
"Quello della Juventus è un ambiente abituato bene, a vincere, e dopo quello che è successo nel 2006 si fa fatica. Abbiamo avuto, dalla Serie B in avanti, una escalation importantissima ma quando dovevamo fare il salto di qualità si è rotto qualcosa. Abbiamo mancato tutti, non è soltanto un problema di allenatore. Quando una squadra non va bene, è un discorso generale. Come nelle vittorie, è un qualcosa d’insieme".
E’ giusto cambiare un allenatore quando le cose non vanno bene?
"Succede così. Quest’anno la Juventus ha cambiato dieci giocatori, ma è più facile cambiare l’allenatore che i giocatori. Poi, io la vivo da calciatore e non da Dirigente che analizza le cose in maniera diversa".
La prima frase che dirai al nuovo allenatore della Juventus?
"Benvenuto alla Juventus! Se ci sarà un nuovo allenatore, naturalmente".
Quando ti mettono in panchina te la prendi?
"Alle volte sì e alle volte no".
Quest’anno te la sei presa?
"Qualche volta sì, però è lo spirito del gioco più che la decisione che vado a contestare. E’ la voglia di…".
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Hai già pensato a cosa farai alla fine del prossimo anno con la Juventus?
"Penso e spero di giocare ancora. Poi dipende. Sebbene io sia tremendamente giovane (ride, ndr), vedremo tra un anno quello che accadrà".
E’ vero che l’anno prossimo hai intenzione di andare a giocare a Los Angeles per guardare le partite dei Lakers insieme a Jack Nicholson?
"E’ una possibilità, nel senso che mi piace molto l’America e mi piacciono molto i Lakers. Ci sono già stato ed è un ambiente divertente. Poi, sul giocare, vedremo dove, come e perché".
Ti piacerebbe avere Antonio Conte come allenatore in futuro?
"Qualunque sia l’allenatore del prossimo anno, sarò molto felice".
Quanto è importante lo spogliatoio?
"E’ fondamentale, per vincere e vivere bene. Ho partecipato a campionati con squadre che partivano dal quarto o quinto posto a livello di talento. E poi abbiamo primeggiato. Quindi lo spogliatoio è un’arma in più che fa sopperire le altre".
Come giudichi quest’anno in cui la Juventus non è andata bene?
"Non siamo né soddisfatti, né felici di questa stagione, sotto molti profili. Cerchiamo di finirla meglio possibile e poi di lavorare per la prossima. Siamo arrabbiati, delusi, in primis noi. Ci sentiamo anche molto responsabili di quello che è accaduto e di conseguenza non riuscire a fare quello che vorresti. Questo ti dà delusione e arrabbiatura".
E’ giusto che il Milan abbia vinto lo Scudetto?
"Sì, perché è stata la squadra più cinica e regolare. Queste due qualità hanno fatto la differenza rispetto ad Inter e Napoli che le sono arrivate vicino".
Ti aspettavi Allegri così bravo da subito?
"Sì. Ha dato sempre l’idea di essere una persona di sostanza e dalle idee chiare. Poi, spesso e volentieri i risultati determinano se hai fatto bene o male, ma l’avrei detto anche se il Milan fosse arrivato secondo o terzo".
Perché alla Juventus la vita dell’allenatore è diventata così difficile?
"Quello della Juventus è un ambiente abituato bene, a vincere, e dopo quello che è successo nel 2006 si fa fatica. Abbiamo avuto, dalla Serie B in avanti, una escalation importantissima ma quando dovevamo fare il salto di qualità si è rotto qualcosa. Abbiamo mancato tutti, non è soltanto un problema di allenatore. Quando una squadra non va bene, è un discorso generale. Come nelle vittorie, è un qualcosa d’insieme".
E’ giusto cambiare un allenatore quando le cose non vanno bene?
"Succede così. Quest’anno la Juventus ha cambiato dieci giocatori, ma è più facile cambiare l’allenatore che i giocatori. Poi, io la vivo da calciatore e non da Dirigente che analizza le cose in maniera diversa".
La prima frase che dirai al nuovo allenatore della Juventus?
"Benvenuto alla Juventus! Se ci sarà un nuovo allenatore, naturalmente".
Quando ti mettono in panchina te la prendi?
"Alle volte sì e alle volte no".
Quest’anno te la sei presa?
"Qualche volta sì, però è lo spirito del gioco più che la decisione che vado a contestare. E’ la voglia di…".
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