Juventus, inizia l'era Conte: "Sono tornato a casa"

Calcio
Antonio Conte all'arrivo nella sede della Juventus
Il nuovo allenatore della Juventus, Antonio Conte, dopo la firma del contratto questo pomeriggio, 31 Maggio 2011, esce dalla sede della Juventus a Torino. ANSA/ DI MARCO

Ha firmato un biennale il nuovo tecnico bianconero, che a Torino era stato bandiera in campo fino al 2004: "Me lo sono guadagnato, voglio giocarmela e tornare a vincere. Questa squadra non è da rifare". E sul sito del Siena: "Grazie Antonio". VIDEO E FOTO

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Conte, bandiera bianconera - I tifosi della Juventus vogliono il tecnico

"Sono tornato a casa, dopo sette anni. Rientrare a Torino da allenatore era il traguardo che mi ero prefissato quando ho iniziato questa carriera": eccolo, Antonio Conte, presentato a Torino dove ha firmato il contratto che lo legherà alla Juventus sino al 30 giugno 2013. Due anni per tornare ai vertici del calcio italiano e poi, eventualmente, proseguire. "Vogliamo vincere e vogliamo tornare a farlo con Antonio Conte. E' lui il primo tassello di un mosaico per ritornare al successo", ha detto il presidente della Juventus, Andrea Agnelli.

"Speriamo che riesca a  inculcare l'idea della vittoria nell'ambiente e nei giocatori: la Juventus ha trovato in lui l'allenatore ideale": così lo ha introdotto il dg bianconero Giuseppe Marotta. Il tecnico, dal canto suo, ha spiegato il suo calcio: "Il pallone dobbiamo averlo noi, questo è il mio calcio. Non mi piache che la squadra giochi troppo dietro. Ho principi chiari, sono un integralista nel modulo, è vero. Fra quanto si vince? Beh, chi ha tempo non aspetti tempo". Il mercato? "Per Pirlo c'è posto nella mia squadra. Con la società sono già in programma diversi incontri per parlare di mercato".

Ma la Juve non è da rifare. "C'è una buona base che viene da un campionato non felicissimo - spiega il neo allenatore bianconero -, conto anche sulla voglia e sulle motivazioni di riscatto di chi farà parte della rosa. C'è una base importante con diversi innesti già fatti l'anno scorso, sono molto sereno. Assolutamente non c'è niente da rifare. C'è da aggiustare e dare grandi motivazioni e grande voglia ad un gruppo che ha un'ottima base".

La rivoluzione bianconera è in realtà una restaurazione e parte da Antonio Conte. Il capitano, la bandiera, l'idolo dei tifosi che lo hanno fortemente voluto come allenatore e, ora, lo vedranno in panchina. 42 anni il prossimo 31 luglio, da giocatore in 13 anni di Juventus Conte ha vinto tutto mentre, da allenatore, giunge a Torino dopo avere allenato Arezzo, Bari, Atalanta e Siena: nel palmares, due promozioni dalla B alla A e tanto bel calcio.

Conte, che ha passato la mattinata a Vinovo, a visitare le strutture del centro sportivo, è tornato insomma a casa. Lo definiscono antipatico, e in questo senso i tifosi juventini sono fieri di accoglierlo, delusi dagli anni mesti segnati dalla politica dello "smile" tanto cara a Lapo Elkann. Di certo, Conte ha obiettivi alti e non lo nasconde. "Se in tre o quattro anni non raggiungerò la panchina di una grande, smetterò di fare l'allenatore": lo disse in una intervista del novembre 2008. Ci ha azzeccato, anche nella tempistica. "L'importante è come si arriva, non come si parte. Adesso tocca a me: me la sono guadagnata, voglio giocarmela".

Intanto il Siena, ex club di Conte, ha congedato il tecnico della promozione in A con un messaggio di ringraziamento sul proprio sito interntet.



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