Paoloni minacciato con la pistola. Il legale: "Dirà la sua"
CalcioL'avvocato del portiere considerato uno dei protagonisti dello scandalo scommesse, spiega che il suo assistito racconterà la sua versione alla stampa. Indiscrezioni dagli interrogatori: gli fu mostrata un'arma. Bellavista rinuncia al riesame. VIDEO E FOTO
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"Ho visto questa mattina Marco a casa, l'ho trovato sereno e abbiamo parlato un po', ho anche visto diverse trasmissioni televisive e letto alcuni giornali e ho notato che certe notizie che dovevano rimanere riservate sono finite sulla stampa". Così Luca Curatti, uno dei legali di Marco Paoloni, ai microfoni di Sky Sport 24.
L'avvocato del portiere del Benevento fa il punto della situazione all'indomani della decisione del Gip di Cremona che ha concesso i domiciliari a Paoloni e annuncia: "Sto valutando, e ne parlerò anche con la mia collega (Emanuela Di Paolo, ndr), l'idea di far sentire anche la voce di Marco. In questi giorni ho sentito versioni che possono essere coerenti e credibili, ma ora credo sia meglio che lo stesso Paoloni dica la sua per fornire versioni altrettanto coerenti e credibili. Non amo particolarmente questi palcoscenici per queste cose, ma se ci devono trascinare su questo campo, non avremo difficoltà a raccontare con coerenza e con logica, in una conferenza stampa, la nostra versione dei fatti. La nostra tesi difensiva la conoscete. Parleremo di Minias e di ricette, gli altri lo stanno facendo anche abusando delle possibilità che gli vengono date, lo faremo anche noi".
Il gip ha concesso i domiciliari a Paoloni, che risiede a Civitavecchia, ma che è rimasto a Cremona. "Tutti ci aspettiamo di essere portati nella nostra residenza naturale, a Civitavecchia sarebbe stato meglio per lui, avrebbe trovato i suoi amici, ma anche a Cremona ha persone a lui vicine, non c'è un ambiente ostile, anzi. Le decisioni dei giudici vanno rispettate e noi le rispettiamo", ha concluso l'avvocato Curatti.
Paoloni minacciato con la pistola - Ha raccontato di essere stato "minacciato a Benevento sotto l'albergo da un uomo con una pistola semiautomatica" Marco Paoloni. Paoloni ha fatto questa dichiarazione davanti al procuratore della Repubblica di Cremona Roberto di Martino lo scorso 10 giugno. Indebitato fino al collo, Paoloni dice di essere stato "ricattato con la ricetta del Minias che non ho preso io in tabaccheria, non ho comperato il Minias e non ho avvelenato i miei compagni di squadra". Paoloni fa mettere a verbale: "Sia Giannone che Erodiani mi avevano rappresentato che c'era l'esigenza di recuperare la somma perduta nel più breve tempo possibile e quindi era necessario un mio intervento già nel Benevento-Pisa che sarebbe stata giocata il giorno successivo. Io mi sono spaventato e pertanto ho apparentemente acconsentito a prestarmi a quanto richiesto. Dissi pertanto che avrei contattato alcuni giocatori del Pisa (in un secondo momento parlai di Favasulli e Carparelli, credo)".
Nell'interrogatorio Paoloni prosegue: "In un primo tempo Erodiani sembrava propenso ad una vittoria del Pisa, ma in un secondo tempo a parole ci siamo accordati appunto sull'over". La partita finirà 1-0 "e io ho giocato come avevo giocato tutte le altre gare, impegnandomi al massimo. La situazione ovviamente è peggiorata perché non si è realizzato l'over. Peraltro i miei interlocutori pensavano che io li avessi presi in giro in quanto ero risultato il migliore in campo".
Bellavista rinuncia al riesame - L'ex capitano del Bari Antonio Bellavista, tratto in arresto su ordine del Gip presso il Tribunale di Cremona Guido Salvini per lo scandalo del calcioscommesse e da due giorni ammesso dallo stesso giudice alla misura degli arresti domiciliari, ha formalmente rinunciato alla trattazione del riesame, in programma per martedì prossimo dinanzi il Tribunale della Libertà di Brescia. Lo rende noto il suo difensore avv.Massimo Roberto Chiusolo, precisando come tale scelta sia stata determinata "da più fattori, che inducono a ritenere che la vicenda possa chiarirsi appieno e favorevolmente per il Bellavista, dinanzi l'A.g. di Cremona, in tempi ragionevolmente brevi".
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"Ho visto questa mattina Marco a casa, l'ho trovato sereno e abbiamo parlato un po', ho anche visto diverse trasmissioni televisive e letto alcuni giornali e ho notato che certe notizie che dovevano rimanere riservate sono finite sulla stampa". Così Luca Curatti, uno dei legali di Marco Paoloni, ai microfoni di Sky Sport 24.
L'avvocato del portiere del Benevento fa il punto della situazione all'indomani della decisione del Gip di Cremona che ha concesso i domiciliari a Paoloni e annuncia: "Sto valutando, e ne parlerò anche con la mia collega (Emanuela Di Paolo, ndr), l'idea di far sentire anche la voce di Marco. In questi giorni ho sentito versioni che possono essere coerenti e credibili, ma ora credo sia meglio che lo stesso Paoloni dica la sua per fornire versioni altrettanto coerenti e credibili. Non amo particolarmente questi palcoscenici per queste cose, ma se ci devono trascinare su questo campo, non avremo difficoltà a raccontare con coerenza e con logica, in una conferenza stampa, la nostra versione dei fatti. La nostra tesi difensiva la conoscete. Parleremo di Minias e di ricette, gli altri lo stanno facendo anche abusando delle possibilità che gli vengono date, lo faremo anche noi".
Il gip ha concesso i domiciliari a Paoloni, che risiede a Civitavecchia, ma che è rimasto a Cremona. "Tutti ci aspettiamo di essere portati nella nostra residenza naturale, a Civitavecchia sarebbe stato meglio per lui, avrebbe trovato i suoi amici, ma anche a Cremona ha persone a lui vicine, non c'è un ambiente ostile, anzi. Le decisioni dei giudici vanno rispettate e noi le rispettiamo", ha concluso l'avvocato Curatti.
Paoloni minacciato con la pistola - Ha raccontato di essere stato "minacciato a Benevento sotto l'albergo da un uomo con una pistola semiautomatica" Marco Paoloni. Paoloni ha fatto questa dichiarazione davanti al procuratore della Repubblica di Cremona Roberto di Martino lo scorso 10 giugno. Indebitato fino al collo, Paoloni dice di essere stato "ricattato con la ricetta del Minias che non ho preso io in tabaccheria, non ho comperato il Minias e non ho avvelenato i miei compagni di squadra". Paoloni fa mettere a verbale: "Sia Giannone che Erodiani mi avevano rappresentato che c'era l'esigenza di recuperare la somma perduta nel più breve tempo possibile e quindi era necessario un mio intervento già nel Benevento-Pisa che sarebbe stata giocata il giorno successivo. Io mi sono spaventato e pertanto ho apparentemente acconsentito a prestarmi a quanto richiesto. Dissi pertanto che avrei contattato alcuni giocatori del Pisa (in un secondo momento parlai di Favasulli e Carparelli, credo)".
Nell'interrogatorio Paoloni prosegue: "In un primo tempo Erodiani sembrava propenso ad una vittoria del Pisa, ma in un secondo tempo a parole ci siamo accordati appunto sull'over". La partita finirà 1-0 "e io ho giocato come avevo giocato tutte le altre gare, impegnandomi al massimo. La situazione ovviamente è peggiorata perché non si è realizzato l'over. Peraltro i miei interlocutori pensavano che io li avessi presi in giro in quanto ero risultato il migliore in campo".
Bellavista rinuncia al riesame - L'ex capitano del Bari Antonio Bellavista, tratto in arresto su ordine del Gip presso il Tribunale di Cremona Guido Salvini per lo scandalo del calcioscommesse e da due giorni ammesso dallo stesso giudice alla misura degli arresti domiciliari, ha formalmente rinunciato alla trattazione del riesame, in programma per martedì prossimo dinanzi il Tribunale della Libertà di Brescia. Lo rende noto il suo difensore avv.Massimo Roberto Chiusolo, precisando come tale scelta sia stata determinata "da più fattori, che inducono a ritenere che la vicenda possa chiarirsi appieno e favorevolmente per il Bellavista, dinanzi l'A.g. di Cremona, in tempi ragionevolmente brevi".