Scudetto 2006, Aigner: "L'Uefa premeva per la classifica"
CalcioL'ex segretario generale della confederazione fu uno dei tre saggi chiamati dalla Figc a dare un parere sul titolo conteso: "Non so se l'Inter meritasse di essere campione. Ma i rapporti fra club e arbitri in Italia erano sbagliati"
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Le polemiche tra Inter e Juve "non sono una sorpresa", la struttura del calcio italiano di allora "aveva questo pericolo, e cioè che i club e la Lega potessero avere contatti diretti con gli arbitri. Era una struttura sbagliata ma era una situazione generale. Allora non c'erano tutti gli elementi che ci sono oggi. La responsabiltà nella creazione di questa struttura, chi più chi meno, era di tutte le società". Lo ha detto l'ex segretario dell'Uefa Gerhard Aigner, a capo dei tre "saggi" della Federcalcio chiamati a dare un parere sullo scudetto 2006. "Adesso si porta la responsabilità su una società e su una o più persone, ma queste lo hanno fatto per proteggersi" ha spiegato ai microfoni di Sky Sport24.
Oggi in un'intervista al Corriere della sera l'ex presidente della Figc Franco Carraro ha detto che l'ex commissario Guido Rossi "forse sull'assegnazione del titolo è stato mal consigliato dai suoi esperti" e che Aigner assieme agli altri due (Coccia e Pardolesi) "non conoscevano il calcio. O meglio, dei tre solo Gerhard Aigner lo conosce, ma non ha grande sensibilità politica". "Il nostro incarico - la risposta dell'ex capo dei saggi - era decidere se la Figc poteva riassegnare il titolo e decidere se era il caso di fare una classifica diversa, e i regolamenti permettevano questa possibilità. Noi con Rossi non abbiamo mai parlato di Inter o di altre società". Per Aigner l'obiettivo della decisione presa a favore dell'Inter dall'allora commissario straordinario fu quella "di dare grande sicurezza al calcio italiano, e ha fatto il massimo per proteggerne gli interessi in campo internazionale. Non so - ha concluso Aigner - se ritenesse che l'Inter meritasse di essere campione, ma l'Uefa premeva per avere la classifica".
Ancora: "Ultimamente sono usciti nuovi elementi che nel 2006 non erano presenti - ha
aggiunto Aigner - e posso dire che quella decisione era basata su una nostra opinione riguardo alla possibilità di avere una classifica diversa rispetto a quella che era maturata sul campo. Bisognava presentare alla Uefa una lista di squadre per le coppe europee. Non toccava a noi decidere su Juventus, Milan e Inter: il nostro incarico non era quello di designare un vincitore del campionato ma verificare se statuti e regolamenti di Figc e Lega permettessero di stilare una classifica".
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Le polemiche tra Inter e Juve "non sono una sorpresa", la struttura del calcio italiano di allora "aveva questo pericolo, e cioè che i club e la Lega potessero avere contatti diretti con gli arbitri. Era una struttura sbagliata ma era una situazione generale. Allora non c'erano tutti gli elementi che ci sono oggi. La responsabiltà nella creazione di questa struttura, chi più chi meno, era di tutte le società". Lo ha detto l'ex segretario dell'Uefa Gerhard Aigner, a capo dei tre "saggi" della Federcalcio chiamati a dare un parere sullo scudetto 2006. "Adesso si porta la responsabilità su una società e su una o più persone, ma queste lo hanno fatto per proteggersi" ha spiegato ai microfoni di Sky Sport24.
Oggi in un'intervista al Corriere della sera l'ex presidente della Figc Franco Carraro ha detto che l'ex commissario Guido Rossi "forse sull'assegnazione del titolo è stato mal consigliato dai suoi esperti" e che Aigner assieme agli altri due (Coccia e Pardolesi) "non conoscevano il calcio. O meglio, dei tre solo Gerhard Aigner lo conosce, ma non ha grande sensibilità politica". "Il nostro incarico - la risposta dell'ex capo dei saggi - era decidere se la Figc poteva riassegnare il titolo e decidere se era il caso di fare una classifica diversa, e i regolamenti permettevano questa possibilità. Noi con Rossi non abbiamo mai parlato di Inter o di altre società". Per Aigner l'obiettivo della decisione presa a favore dell'Inter dall'allora commissario straordinario fu quella "di dare grande sicurezza al calcio italiano, e ha fatto il massimo per proteggerne gli interessi in campo internazionale. Non so - ha concluso Aigner - se ritenesse che l'Inter meritasse di essere campione, ma l'Uefa premeva per avere la classifica".
Ancora: "Ultimamente sono usciti nuovi elementi che nel 2006 non erano presenti - ha
aggiunto Aigner - e posso dire che quella decisione era basata su una nostra opinione riguardo alla possibilità di avere una classifica diversa rispetto a quella che era maturata sul campo. Bisognava presentare alla Uefa una lista di squadre per le coppe europee. Non toccava a noi decidere su Juventus, Milan e Inter: il nostro incarico non era quello di designare un vincitore del campionato ma verificare se statuti e regolamenti di Figc e Lega permettessero di stilare una classifica".
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