Giovani speranze: Paloschi-El Shaarawy, nuovi Inzaghi e Kakà
CalcioL'attacco del Milan vanta una potenziale coppia della Nazionale Under 21, dove ha già giocato Paloschi e dove, dopo le trafila nelle Nazionali minori, è destinato ad arrivare il Piccolo Faraone
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Nella prima settimana di ritiro con il Milan, i due nuovi arrivati Stephan El Shaarawy e Alberto Paloschi hanno ricevuto tanti consigli dai compagni più esperti, e la cresta di capelli impomatati dell'italo-egiziano ha provocato anche qualche battuta. "Gattuso mi ha detto "Te la taglio con un tackle", ha raccontato El Shaarawy, arrivato dal Genoa (dopo una stagione da 29 presenze e 9 reti in serie B con il Padova) con l'obiettivo di emulare Alexandre Pato. "Quando Pato è arrivato al Milan aveva la mia età, spero di ripetere il suo percorso", ha spiegato in conferenza stampa a Milanello l'attaccante classe 1992, che molti accostano a Ricardo Kakà per le caratteristiche tecniche. "Kakà è il mio idolo fin a piccolo, e spesso - ha confermato El Shaarawy - mi hanno paragonato a lui per la progressione palla al piede. Ma lui è un campione, oltre che una grande persona".
E' invece Pippo Inzaghi il modello di Paloschi, tornato a vestire la maglia rossonera dopo tre stagioni di 'gavetta' con Parma e Genoa, fra serie B e A, costellate da diversi problemi muscolari che adesso spera di aver risolto definitivamente. "Prima che un compagno Inzaghi è un amico - ha precisato Paloschi, 21 anni, seduto al fianco di El Shaarawy -. Mi è stato vicino nei momenti difficili e mi aiuta a crescere, allenandomi di nuovo con lui voglio rubare qualcosa dal suo repertorio". Oltre a quella di Inzaghi, i due giovani attaccanti dovranno vedersela con la concorrenza di Pato, Ibrahimovic, Robinho e Cassano.
"Non sarà facile guadagnarsi un posto - ha ammesso l'ex Padova -. Ma cercherò di impegnarmi e di dare il massimo e queste amichevoli saranno l'occasione per impressionare il mister". "Le esperienze con Parma e Genoa mi hanno aiutato a crescere più in fretta, ora penso a dare il massimo in ritiro, poi si vedrà cosa succede", ha tagliato corto Paloschi. "Con il mister si lavora duramente. Preferisco il ruolo di trequartista ma posso giocare anche da seconda punta - ha chiarito El Shaarawy -. In allenamento Allegri mi ha provato alle spalle di Paloschi, c'è sintonia con Alberto e spero di giocare insieme a lui già in questa stagione". I due potrebbero ritrovarsi fianco a fianco anche nella Nazionale Under 21, dove ha già giocato Paloschi e dove, dopo le trafila nelle Nazionali minori, è destinato ad arrivare El Shaarawy, che si sente un po' simbolo dell'Italia multietnica. "Mi sento italiano perché sono nato qui (a Savona, la città della madre, ndr) ma sono anche molto legato al Paese di mio padre, l'Egitto - ha spiegato. Diciamo che mi sento un po' italiano e un po' egiziano".
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E' invece Pippo Inzaghi il modello di Paloschi, tornato a vestire la maglia rossonera dopo tre stagioni di 'gavetta' con Parma e Genoa, fra serie B e A, costellate da diversi problemi muscolari che adesso spera di aver risolto definitivamente. "Prima che un compagno Inzaghi è un amico - ha precisato Paloschi, 21 anni, seduto al fianco di El Shaarawy -. Mi è stato vicino nei momenti difficili e mi aiuta a crescere, allenandomi di nuovo con lui voglio rubare qualcosa dal suo repertorio". Oltre a quella di Inzaghi, i due giovani attaccanti dovranno vedersela con la concorrenza di Pato, Ibrahimovic, Robinho e Cassano.
"Non sarà facile guadagnarsi un posto - ha ammesso l'ex Padova -. Ma cercherò di impegnarmi e di dare il massimo e queste amichevoli saranno l'occasione per impressionare il mister". "Le esperienze con Parma e Genoa mi hanno aiutato a crescere più in fretta, ora penso a dare il massimo in ritiro, poi si vedrà cosa succede", ha tagliato corto Paloschi. "Con il mister si lavora duramente. Preferisco il ruolo di trequartista ma posso giocare anche da seconda punta - ha chiarito El Shaarawy -. In allenamento Allegri mi ha provato alle spalle di Paloschi, c'è sintonia con Alberto e spero di giocare insieme a lui già in questa stagione". I due potrebbero ritrovarsi fianco a fianco anche nella Nazionale Under 21, dove ha già giocato Paloschi e dove, dopo le trafila nelle Nazionali minori, è destinato ad arrivare El Shaarawy, che si sente un po' simbolo dell'Italia multietnica. "Mi sento italiano perché sono nato qui (a Savona, la città della madre, ndr) ma sono anche molto legato al Paese di mio padre, l'Egitto - ha spiegato. Diciamo che mi sento un po' italiano e un po' egiziano".
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