Cesena, dietro le quinte: ecco come ci si prepara alla A

Calcio
Mister Giampaolo guida l'allenamento del suo Cesena a Bagno di Romagna (FC)
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DENTRO IL RITIRO. La squadra si trova ad Acquapartita in vista della nuova stagione: test atletici senza sconti e tanta tattica, specialmente sulle palle inattive, ma anche momenti di relax. Così si crea un gruppo compatto, in campo e fuori. FOTO E VIDEO

La stagione 2010-2011 del Cesena in cifre

FOTO: una giornata dietro le quinte del ritiro di Acquapartita

di Matteo Veronese
(da Acquapartita, Bagno di Romagna, FC)

Volto concentrato, aria vagamente distaccata, sigaro d'ordinanza, una cartelletta rossa sempre sottobraccio e un plico di fogli per gli appunti: schemi, movimenti, nomi, numeri che dà l'impressione di aggiornare costantemente, anche nei momenti (per gli altri) di relax, in stanza o, dopo pranzo, sotto la veranda dell'hotel dove la squadra si trova in ritiro. Sarà per questo che si dice sia preciso al limite del maniacale, anche quando promette di farsi la barba prima del prossimo incontro. Promessa mantenuta. Si parla della sua nuova creatura, ma la vera dimensione del lavoro svolto in queste settimane la si percepisce stando a bordo campo durante una qualsiasi seduta di allenamento.

Il Cesena 2011-2012 targato Marco Giampaolo cresce bene e si rinforza continuamente. Dalla prossima stagione lo stile di gioco dell'allenatore nativo di Bellinzona potrà contare su un aiuto in più: il sintetico di ultimissima generazione che verrà installato al Manuzzi e presso Villa Silvia, dove la squadra si allena in settimana. "Più che un vantaggio io la definirei una comodità" - sintetizza Giampaolo - "Potremo allenarci anche allo stadio, anche più volte a settimana, anche in condizioni climatiche difficili. Ecco, è una comodità ma non un vantaggio: non è il terreno di gioco che fa vincere le partite". Anche per questo sul campo il mister è un professore: massima attenzione alla fase difensiva, con esercizi sui movimenti della linea e sulle marcature ripetuti decine di volte, interrogazioni che coinvolgono tutti, dai giovani Popescu, Tibor Cica, Tabanelli, Livaja, Gilnics e Meza Colli al nazionale Parolo, all'esperto Antonioli, al capitano Colucci alla stella Adrian Mutu. Dallo staff ci spiegano: "La parte atletica è fondamentale, ma quella puoi farla anche in palestra da solo. E' sul campo che si verificano migliaia di situazioni diverse e sulle quali bisogna lavorare. Basta una folata di vento, una zolla, un contrasto e la situazione cambia. Il mister lavora tantissimo sui calci da fermo, ad esempio, proprio per far sì che i giocatori acquisiscano la maggior esperienza possibile per poter reagire ad ogni situazione di gioco".



Messa così sembrerebbe di trovarsi di fronte una macchina che immagazzina informazioni per rigettarle sui giocatori. Nella realtà i momenti di stacco in campo ci sono, ed è forse questa la formula per amalgamare un gruppo che rispetto a pochi mesi fa ha cambiato tanto: nove acquisti a fronte di nove cessioni, più qualche inserimento dalla Primavera. Ogni settimana ci sono stati dei nuovi innesti, che però non faticano ad inserirsi nei meccanismi di mister Giampaolo né tantomeno in gruppo. I classici "torelli" sono il pretesto per lo sfottò più gettonato: si contano i passaggi, sempre più ad alta voce, per "motivare" i due al centro a interrompere l'imbarazzante sequenza. Fuori dal campo, in hotel, Colucci, Comotto, Giaccherini e Parolo ci raccontano quello che di solito non si vede : gli orari rigidi ma non troppo, per lo meno a colazione, i passatempi, la nostalgia di casa.

A tavola si arriva e ci si alza tutti insieme, e per chi non è puntuale scatta immancabile l'applauso che attira l'attenzione di tutto il ristorante, nel peggiore dei casi accompagnato anche dal coro di auguri (di buon "non" compleanno). I passatempi dei ritiri sono gli stessi di quelli degli anni '60: carte, ping pong, calcio balilla. Alle lettere a casa si sono sostituite le email, facebook e skype, i giornali sportivi si sfogliano più per controllare i movimenti di amici o ex compagni di squadra che i propri e, in alcuni casi, per iniziare a costruire la propria Fantasquadra. La suddivisione nelle stanze viene stabilita da "Fiore" Treossi, Team Manager e factotum a cui tutti all'interno del ritiro fanno riferimento. Il compagno da avere a tutti i costi? Marco Parolo! Il fortunato, quest'anno, è "Zorro" Von Bergen: "Batman è già Antonioli, quindi a lui è toccato essere Zorro. Nei primi giorni di ritiro voleva dormire al buio completo. Una sera si lamentava perfino della lucetta rossa del televisore, allora ho risolto la cosa creandogli una maschera con una bandana. Così è nato il soprannome e ora chi glielo toglie più?".