Scommesse, parola alle difese: si chiude il dibattimento

Calcio
Cristiano Doni e Thomas Manfredini, in aula oggi a Roma
Cristiano Doni e Thomas Manfredini festeggiano dopo il 2 a 0 durante la partita di Serie A Atalanta-Siena, 10 settembre 2010. ANSA / GIAMPAOLO MAGNI

Terminato il processo sportivo sul calcio scommesse: parola ai legali di Doni e Manfredini ("Sono sereni") , Paoloni ("Era solo un millantatore") e Atalanta ("C'è fiducia"). Ora il collegio entrerà in camera di consiglio. NEWS, VIDEO E FOTO

NEWS - Le richieste del Procuratore Palazzi al processo sportivo - Signori: "Fiducioso, come chi è innocente - Tutto sullo scandalo scommesse

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L'ALBUM - Le lacrime di Signori

Arringhe difensive per i legali dell'Atalanta e per Marco Paoloni: nel processo sportivo sul calcio scommesse ultima giornata dibattimentale, quella nella quale i legali dell'Atalanta, che rischia 7 punti di penalizzazione al via del prossimo campionato di Serie A, e di Doni e Manfredini, oltre che di Paoloni, hanno difeso i propri clienti evitando loro di limare, in sentenza, le richieste del procuratore Palazzi. La Commissione disciplinare, presieduta dall'avvocato Sergio Artico, si è chiusa in camera di consiglio e, all'inizio della prossima settimana, emetterà le sentenze di primo grado della giustizia sportiva

I legali di Paoloni: "Era solo un millantatore" - Rischia 5 anni di squalifica più la radiazione, e altri 5 anni di stop in continuazione, ma è colpevole di essere solo un millantatore e uno scommettitore incallito. Questa la linea difensiva dell'avvocato Paolo Rodella, uno dei tre legali di Marco Paoloni. Parlando della posizione di Paoloni, Rodella spiega che "la condotta di Marco è censurabile dal punto di vista disciplinare, la sua è stata una condotta grave. Ma non può essere visto come la figura centrale di questo processo. La sua vicenda, personale ed umana, è tristissima, è malato per il gioco, partecipa a un programma terapeutico per combattere la sua dipendenza dal gioco d'azzardo". Che, secondo la difesa, lo ha trascinato dentro questa vicenda. "Subiva una pressione costante da Erodiani (titolare dell'agenzia di scommesse di Pescara dove giocava a credito, ndr), che gli era stato presentato da Pirani, per convincerlo ad appianare i suoi debiti di gioco. Non avendo le risorse finanziarie per rientrare dei soldi persi, entra in una spirale che lo porta in una situazione catastrofica. E' disperato, travolto anche da una crisi familiare con la moglie. E qui si materializza il disegno criminale con la telefonata tra Erodiani e Pirani, in cui quest'ultimo ammette di 'tenerlo per le palle. Così almeno ci fa le partite'". "Marco finge di aderire a questa richiesta, comincia a millantare, ad inventare colloqui con giocatori, vendendosi partite su cui invece non faceva altro che pronostici. Lui no ha fornito alcun contributo al sodalizio degli scommettitori".

La difesa dell'Atalanta - "Abbiamo una linea difensiva comune con l'avvocato Pinio. Sosteniamo la non responsabilità dei due tesserati (Doni e Manfredini, ndr). La società ha una sua linea difensiva che riguarda il problema della responsabilità oggettiva per il quale occorre un adeguamento ai tempi". Il legale dell'Atalanta Luigi Chiappero, intervenuto a Sky Sport 24 illustra il punto di vista del club nerazzurro dopo le richieste del procuratore Palazzi. "Sette punti di penalizzazione costituiscono una sentenza molto severa - continua - per una squadra che deve salvarsi perchè alzano il tetto della zona salvezza di un numero considerevole di punti oppure impediscono di pensare a obiettivi come la zona Uefa con notevole perdita economica. Siamo comunque fiduciosi e confidiamo che le cose vadano meglio".

I legali di Doni e Manfredini: "Sono sereni"
- "I calciatori sono sereni e fiduciosi. Entrambe le posizioni sono estremamente semplici dal punto di vista processuale. Una in particolare, quella di Manfredini, più circoscritta al riferimento alle dichiarazioni
rese da Micolucci, l'altra, quella di Doni, basata tra l'altro anche su documenti anonimi". Così Salvatore Pino, legale di Doni e Manfredini, ha commentato, ai microfoni di Sky Sport24, le posizioni dei suoi assistiti nel processo in corso all'Hotel Parco dei Principi a Roma. "Dalle carte del processo si evince che Micolucci ha reso dichiarazioni cariche di contraddizioni. Dichiarazioni rese, tra altro in circostanze molto particolari,
nella notte alla fine di un lungo interrogatorio. Evidentemente - continua Pino - la procura ha rintracciato nelle dichiarazioni di Micolucci qualcosa di suo interesse, ma tutto dovrà essere oggetto di valutazione. Micolucci ha negato qualsiasi sua responsabilità proprio nell'ottica di questa collaborazione, la sua credibilità è ormai stata compromessa". L'avvocato dei due giocatori si sofferma anche sullo stato d'animo dei suoi assistiti. "Doni tiene tanto alla sua reputazione come è comprensibile. Manfredini è sorpreso e amareggiato dalle dichiarazioni di Micolucci e ha deciso di escludere assolutamente il patteggiamento. In genere è una strada che si segue quando le carte processuali possono presentare qualche rischio e non è questo il caso".

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GLI INTERROGATORI
: Parlato e Quadrini - Signori nega tutto - Paoloni