Da Bojan a Klose, l’emozione del primo giorno di scuola

Calcio
C'è grande attesa per il debutto nel campionato italiano di Bojan Krkic (Getty)
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C’è chi ha vinto la Champions League, chi ha giocato il Clasico Boca-River, chi ha disputato tre Mondiali. Ma tutti hanno un punto in comune: sono al loro esordio assoluto in Serie A. Abbiamo stilato una Top 10 con i nomi più interessanti. LA GALLERY

FOTO: La Top 10 degli esordienti in Serie A - Agosto maglia mia ti riconosco: gli uomini mercato nei nuovi colori

di Claudio Barbieri

Il 27 agosto alle ore 18, sciopero permettendo, prende il via il campionato di Serie A. Sarà un torneo orfano di Samuel Eto’o, partito per la Madre Russia, ma anche di Alexis Sanchez, trasferitosi alla corte di Guardiola a Barcellona, e di Javier Pastore, che ha raggiunto Leonardo sotto la Torre Eiffel a Parigi.
Un campionato, quello nostrano, che fatica ad attirare i grandi fuoriclasse del panorama mondiale, come dimostra il recente affare Fabregas, da mesi nel mirino del Milan. Bisogna dunque accontentarsi di vedere all’opera presunti campioni, futuri fenomeni, giocatori dal roseo avvenire ma anche dal prestigioso passato.
Ecco i dieci grandi esordienti della Serie A 2011-12.

Bojan Krkic: lo manda direttamente Sua Maestà Pep Guardiola. Lo spagnolo di origini serbe era stufo di fare da comprimario di lusso nella squadra dei sogni, che in quattro anni gli ha fatto vincere tutto quello che era possibile mettere in bacheca. Nel suo ruolo, oltre agli intoccabili Messi e Villa e all’altro ‘enfant prodige’ Pedro, è arrivato dall’Udinese Sanchez. Naturale dunque lo sbocco nella Capitale, dove trova un tecnico come Luis Enrique pronto a trasformarlo in un fuoriclasse.

Djibril Cissè-Miroslav Klose: la nuova coppia d’attacco che i tifosi della Lazio vogliono pronunciare tutta d’un fiato, come facevano i colleghi doriani ai tempi di Vialli-Mancini. Due esordienti anomali perché esperti: il francese, tutto tatuaggi e dall’aria un po’ tamarra, si porta in dote i 215 gol distribuiti fra Auxerre, Marsiglia, Liverpool e Atene. Il tedesco invece è uno da 61 gol in 110 presenze (e tre Mondiali, ndr) con la maglia della Nazionale. Mica bruscolini, come dicono a Roma…

Arturo Vidal: chi segue la Juventus da vicino racconta di un Conte maniacale nell’impartirgli ordini, suggerimenti e consigli. Sarà infatti il cileno, arrivato per 12 milioni di euro dal Bayer Leverkusen, il fido scudiero dell’ex capitano bianconero nella stagione che deve rilanciare ai piani alti la Vecchia Signora. Forse ancora più di Pirlo, sarà Vidal l’ago della bilancia del nuovo corso juventino: il 24enne di Santiago è pronto per raccogliere la pesante eredità del suo tecnico in mezzo al campo.

Taye Taiwo: rischia di essere lui il Mister X del mercato rossonero. Mexes a parte, è infatti il difensore nigeriano proveniente dal Marsiglia la vera novità del Milan 2011-12. C’è anche il Faraone, Stephan El Shaarawy, ma sarà dura per Allegri trovargli un po’ di spazio con tanta abbondanza in attacco. Diverso il discorso per Taiwo, uomo da 56 presenze nelle Coppe e punto fisso della Nazionale nigeriana. Nel pre-campionato è parso un po’ in affanno: certo è che la fascia sinistra rossonera non trova pace dai tempi di un certo Paolo Maldini…

Riki Alvarez: lo chiamano Maravilla non a caso. Il suo piede mancino infatti è capace di cose straordinarie e i tifosi dell’Inter se ne sono già accorti in questo primo scorcio di stagione. Dalla sua, oltre alla giovane età, anche un fisico adatto al nostro campionato e la fortuna di essere entrato nelle grazie di capitan Zanetti, leader indiscusso dello spogliatoio di Appiano Gentile. Il 23enne di Buenos Aires è già un perno fondamentale degli schemi di Gasperini; il tecnico nerazzurro dovrà essere pronto a consegnargli le chiavi di un centrocampo che sembra già appartenergli.

Erik Lamela: in piena aria di derby, c’è già chi ironizza sul suo cognome. “Lamela? Ce la magnamo…” Ma chi arriva da Buenos Aires e ha vissuto in prima persona la tragica retrocessione del River Plate, non può temere l’aria goliardica del derby della Capitale. La Roma, ancor prima di vederne le magie al Mondiale Under 20, lo ha fortemente voluto per affiancarlo all’altro giovane virgulto, Krkic: saranno loro due a supportare Capitan Totti nel nuovo corso targato DiBenedetto e Luis Enrique.

Zè Eduardo: dire Eduardo a un tifoso del Genoa è come risvegliare incubi mai svaniti. Fortunatamente per il Grifone, c’è solo omonimia tra l’attaccante brasiliano, arrivato dal Santos, e il portiere portoghese. A Marassi probabilmente opteranno per l’altro nomignolo, Zè Love, giusto per esorcizzare spettri di papere e uscite a vuoto. Nel frattempo il 24enne, fresco di trionfo in Libertadores, può essere orgoglioso di una cosa: aver stregato Preziosi nonostante l'ingombrante presenza di due fenomeni del calibro di Neymar e Ganso.

Eran Zahavi: se dovesse seguire le orme del suo unico predecessore, Tal Banin (al Brescia dal 1997 al 2000, ndr), sarebbe un mezzo fallimento. Zahavi è infatti il secondo giocatore israeliano a esordire in Serie A, ma al contrario del suo precursore, onesto centrocampista di quantità, è chiamato a un’impresa eccezionale: sostituire a Palermo un certo Javier Pastore, andato al Psg per 43 milioni di euro. “E’ più forte di Cassano e più finalizzatore di Pastore”, ha detto Zamparini. Convinto che gol come questo (clicca qui per vedere il video) siano il pane quotidiano del trequartista ex Hapoel Tel Aviv.

Fabio Borini: vero, davanti a sé a Parma ha un mostro sacro come Hernan Crespo, che in carriera ha segnato qualcosa come 270 reti. Ma Fabio Borini, 20enne di Bentivoglio, è uno che ha assaggiato la gavetta, uno di quelli partiti con un sogno verso l’estero (Inghilterra-Londra-Chelsea) e che a suon di gol, quel sogno, se lo è conquistato. Fondamentali sono state le sei reti che hanno consentito ai gallesi dello Swansea di raggiungere la Premier League dei big e a lui di firmare il suo primo contratto da professionista.

Maxi Moralez: il suo approdo è passato in sordina, celato dallo scandalo del calcio scommesse, dalla lunga squalifica a capitan Doni, dalla penalizzazione che costringerà l’Atalanta agli straordinari. Ma il suo acquisto potrebbe consolare i tifosi bergamaschi: El nano, per via dei 160 cm che si porta in giro per il campo, è già stato il trascinatore del Velez campione del Clausura. Lo aspetta un’altra impresa, forse ancora più improba: la salvezza con l’Atalanta, partendo da meno sei.

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