Scommesse, niente sconti a Doni e Atalanta. Manfredini salvo
CalcioLa Corte di giustizia federale ha emesso le sentenze di 2° grado: respinti i ricorsi del club nerazzurro (che partirà da -6), del suo capitano e di Signori che parla di "accanimento mediatico". Il difensore prosciolto. VIDEO
NEWS - Tutte le sentenze di secondo grado - Ecco come erano state le sentenze della Disciplinare - Le richieste di Palazzi al processo sportivo - Tutto sullo scandalo scommesse - I legali di Doni: "La giustizia ordinaria? E' un'ipotesi"
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(In basso tutti i video sullo scandalo scommesse)
Nessuno sconto per l'Atalanta e per Cristiano Doni, mentre è stato prosciolto Thomas Manfredini. Così si è espressa la Corte di giustizia federale nel processo di secondo grado nella vicenda del calcio scommesse, confermando le sanzioni già inflitte dalla disciplinare anche per Beppe Signori e Marco Paoloni.
Fra i nerazzurri sorride solo Mafredini che viene prosciolto dalle accuse e si vede accolto il ricorso contro i tre anni di stop inflitti in primo grado. Restano invece i sei punti di penalità per il club di Bergamo e i tre anni e mezzo di squalifica per il capitano Doni. La Corte di giustizia si è di fatto quasi allineata alle decisioni già espresse dai giudici di primo grado, confermando anche i 5 anni con radiazione per Signori, sanzione comminata anche per Paoloni, l'ex portiere di Cremonese e Benevento al centro dell'inchiesta penale partita da Cremona, e per Antonio Bellavista.
Nessuno sconto nemmeno alla Cremonese che vede confermati i sei punti di penalità in classifica da scontare nel prossimo campionato, così come per l'Ascoli che partirà con lo stesso handicap (-6) in serie B.
La reazione di Signori - "Ribadisco che c'è stato fin dall'inizio un accanimento mediatico, e non solo, nei miei confronti, pur non essendoci prove reali rispetto ai capi di imputazione ascrittimi". E' il commento di Beppe Signori, in una nota inviata all'ANSA, al verdetto della Corte federale che ha respinto il suo ricorso nel processo sportivo del Calcioscommesse. Una sentenza di appello appresa "con amarezza" dall'ex calciatore, che di fatto ne ha confermato la radiazione. "Ecco perchè - prosegue Signori nella nota - sarò a disposizione di giornalisti ed emittenti televisive in una conferenza stampa", che si terrà lunedì alle 11 nella sede d Pro.tech srl, in via Don Bedetti 26, a Bologna.
La soddisfazione di Manfredini - "Ho vissuto due mesi che mi hanno distrutto come persona per una cosa assurda e che non ho fatto. Non lo auguro neanche al peggior nemico". Lo ha detto a Sky il difensore dell'Atalanta Thomas Manfredini, prosciolto dalla Corte di Giustizia Federale dalle accuse sull'inchiesta delle scommesse dopo i tre anni chiesti dalla disciplinare. "Come ho accolto la sentenza? Ero al campo, ho gioito con i compagni, anche se è stata una gioia a metà per via di Doni e dell'Atalanta che sono ancora penalizzate. I 6 punti dovrebbero essere ridotti? Dovrebbe essere così, ma non posso sapere le motivazioni, certo due-tre punti sono vitali per una squadra come la nostra. Come sono finito in questa inchiesta? Me lo sono chiesto tante volte e non ho trovato una spiegazione logica, credo che la persona che mi ha accusato non abbia la coscienza pulita".
Bellavista, revocati i domiciliari - Non c'entra con il processo sportivo, ma Antonio Bellavista nella giornata odierna ha ricevuto anche una buona notizia: il Tribunale della Libertà di Brescia, accogliendo l'appello proposto dall'Avv. Massimo Roberto Chiusolo, difensore dell'ex calciatore, ha revocato ogni misura cautelare residua cui era sottoposto su disposizione del G.U.P. presso il Tribunale di Cremona, Guido Salvini sin dal 15 luglio 2011. " E' un risultato che ci conforta e che ci fa ben sperare per il futuro - ha commentato l'avv. Chiusolo - in quanto nell'unica decisione fino ad oggi intervenuta da parte del Giudice della impugnazione, è stata integralmente riformata una decisione dell'Autorità Giudiziaria di Cremona".
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Nessuno sconto per l'Atalanta e per Cristiano Doni, mentre è stato prosciolto Thomas Manfredini. Così si è espressa la Corte di giustizia federale nel processo di secondo grado nella vicenda del calcio scommesse, confermando le sanzioni già inflitte dalla disciplinare anche per Beppe Signori e Marco Paoloni.
Fra i nerazzurri sorride solo Mafredini che viene prosciolto dalle accuse e si vede accolto il ricorso contro i tre anni di stop inflitti in primo grado. Restano invece i sei punti di penalità per il club di Bergamo e i tre anni e mezzo di squalifica per il capitano Doni. La Corte di giustizia si è di fatto quasi allineata alle decisioni già espresse dai giudici di primo grado, confermando anche i 5 anni con radiazione per Signori, sanzione comminata anche per Paoloni, l'ex portiere di Cremonese e Benevento al centro dell'inchiesta penale partita da Cremona, e per Antonio Bellavista.
Nessuno sconto nemmeno alla Cremonese che vede confermati i sei punti di penalità in classifica da scontare nel prossimo campionato, così come per l'Ascoli che partirà con lo stesso handicap (-6) in serie B.
La reazione di Signori - "Ribadisco che c'è stato fin dall'inizio un accanimento mediatico, e non solo, nei miei confronti, pur non essendoci prove reali rispetto ai capi di imputazione ascrittimi". E' il commento di Beppe Signori, in una nota inviata all'ANSA, al verdetto della Corte federale che ha respinto il suo ricorso nel processo sportivo del Calcioscommesse. Una sentenza di appello appresa "con amarezza" dall'ex calciatore, che di fatto ne ha confermato la radiazione. "Ecco perchè - prosegue Signori nella nota - sarò a disposizione di giornalisti ed emittenti televisive in una conferenza stampa", che si terrà lunedì alle 11 nella sede d Pro.tech srl, in via Don Bedetti 26, a Bologna.
La soddisfazione di Manfredini - "Ho vissuto due mesi che mi hanno distrutto come persona per una cosa assurda e che non ho fatto. Non lo auguro neanche al peggior nemico". Lo ha detto a Sky il difensore dell'Atalanta Thomas Manfredini, prosciolto dalla Corte di Giustizia Federale dalle accuse sull'inchiesta delle scommesse dopo i tre anni chiesti dalla disciplinare. "Come ho accolto la sentenza? Ero al campo, ho gioito con i compagni, anche se è stata una gioia a metà per via di Doni e dell'Atalanta che sono ancora penalizzate. I 6 punti dovrebbero essere ridotti? Dovrebbe essere così, ma non posso sapere le motivazioni, certo due-tre punti sono vitali per una squadra come la nostra. Come sono finito in questa inchiesta? Me lo sono chiesto tante volte e non ho trovato una spiegazione logica, credo che la persona che mi ha accusato non abbia la coscienza pulita".
Bellavista, revocati i domiciliari - Non c'entra con il processo sportivo, ma Antonio Bellavista nella giornata odierna ha ricevuto anche una buona notizia: il Tribunale della Libertà di Brescia, accogliendo l'appello proposto dall'Avv. Massimo Roberto Chiusolo, difensore dell'ex calciatore, ha revocato ogni misura cautelare residua cui era sottoposto su disposizione del G.U.P. presso il Tribunale di Cremona, Guido Salvini sin dal 15 luglio 2011. " E' un risultato che ci conforta e che ci fa ben sperare per il futuro - ha commentato l'avv. Chiusolo - in quanto nell'unica decisione fino ad oggi intervenuta da parte del Giudice della impugnazione, è stata integralmente riformata una decisione dell'Autorità Giudiziaria di Cremona".