Forlan: "Eccomi, sono orgoglioso di far parte dell'Inter"

Calcio
Forlan, il nuovo bomber uruguagio dell'Inter
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Presentazione ufficiale del nuovo bomber nerazzurro, incaricato di non fare rimpiangere un certo Eto'o. Di cui dice: "Un grande giocatore, ma i giocatori vanno. E io voglio far vincere questa squadra. Un grazie a Moratti". GUARDA LE FOTO

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di Luciano Cremona
da Appiano Gentile (Co)

Ed eccolo che finalmente si presenta. Diego Forlan, biondo e bello. "Seguo da quando ero piccolo il campionato italiano, ora sono orgoglioso di farne parte" butta lì, nel giorno della sua presentazione ufficiale ad Appiano Gentile, il nuovissimo bomber dell'Inter incaricato di non far rimpiangere Eto'o.

Se è valido il motto "la tua faccia ti tradisce", allora l'Inter può stare tranquilla. Perché Diego Forlan ha davvero la faccia da bravo ragazzo. Ed è un bravo ragazzo. Lo si vede da come si sforza di parlare italiano, lui che non lo mastica da quando aveva 16 anni e studiava alla scuola italiana di Montevideo. Ieri il primo allenamento, oggi di nuovo in campo, questa volta con il nuovo compagno, Mauro Zarate. Doveva essere in nazionale, Diego, e invece è rimasto, su consiglio di Tabarez, per vivere al meglio i primi giorni in nerazzurro.

Accompagnato in sala stampa dal fratello Pablo (qui la foto pubblicata sul suo profilo Twitter), ha mostrato la sua nuova maglia numero 9. Quella che era di Samuel Eto'o. Ma non si spaventa, Diego. Più intimorito e nervoso per il fatto di dover affrontare la conferenza stampa parlando in italiano piuttosto che per dover far dimenticare i 37 gol del camerunese. "E' una bella opportunità, ringrazio Moratti e tutta la dirigenza".

Un filo, quello tra l'Inter e l'Uruguay, che non si spezza. "Da piccolo guardavo sempre la serie A in tv. Sono molto orgoglioso, ora, di poter giocare in questo campionato". Gli ultimi due suoi illustri predecessori sono stati Ruben Sosa e Alvaro Recoba: "Due grandissimi. Ieri ho sentito Ruben che mi ha raccontato un po' di segreti di Appiano. Sostituire Recoba nel cuore del presidente? So che Moratti ha un ottimo rapporto con il Chino: ma io penso a far bene in campo e a essere disponibile con tutti fuori".

Si parla anche di calcio, dei tanti gol segnati, delle sue esperienze passate. E della sua età. "Non sono vecchio, sto bene, molto bene", dice sorridendo. "In nazionale gioco da trequartista, nei club ho sempre fatto l'attaccante. Non c'è nessun problema, l'allenatore mi impiegherà come meglio crede. Come è meglio per la squadra". Perché per lui contano poco i titoli personali: "Non ho mai pensato a quanti gol facevo, se vincevo o meno la scarpa d'oro o il titolo di capocannoniere (due, in Spagna): l'importante è fare il massimo per aiutare i compagni".

Alcuni sono conosciuti, come il Cuchu, Milito e Zanetti. Altri nuovi, come Zarate, che nella partitella a campo ridotto è stato subito dirottato lungo l'out sinistro, con l'indicazione precisa di entrare dentro il campo ogni volta che riceveva palla. "Mauro è giovane ed è un ottimo giocatore, sono contento che sia arrivato". Inevitabile anche la domanda sul Milan. Diego, che si maschera dietro la mano quando deve rispondere a qualcosa di spinoso, risponde candido: "Ai giornalisti piace trovare la favorita. Ma guardate l'Uruguay: non eravamo certo i favoriti, eppure abbiamo vinto. In ogni competizione c'è un solo campione. Ma, ripeto, guardate cosa abbiamo fatto con l'Uruguay. Anche il Brasile e l'Argentina erano i favoriti, poi però l'Uruguay ha vinto la coppa America". Insomma, un timido con le idee chiare.

"Eto'o? Un grande giocatore ma la vita continua, i giocatori si cambiano sempre, io spero solo di riuscire a far vincere l'Inter. Per me è una grandissima opportunità. In Nazionale gioco da trequartista. mentre nei club gioco da prima punta. Vedremo cosa mi proporrà adesso Gasperini".