In Italia vince la difesa a 3. Forse aveva ragione Gasp?
Calcio
Udinese e Napoli in testa alla classifica con un fattore in comune: sono le uniche squadre di Serie A che adottano il sistema difensivo tanto caro all'ex tecnico dell'Inter. Il segreto di Guidolin e Mazzarri? Hanno avuto tempo per lavorare
Serie A, la 1.a giornata si giocherà il 21 dicembre
FOTO: Le immagini più belle del nuovo campionato
di Vanni Spinella
Adesso qualcuno inizierà a pensare che forse aveva ragione lui, Gasperini. Mister 3-4-3, il guru delle fasce laterali, il portatore del bel gioco al quale non è stato fatto dono del tempo necessario (oltre che di Palacio e Kucka) per costruire il suo grande progetto.
Ma soprattutto: quello fissato con la difesa a 3.
La classifica (delle altre), per adesso, gli dà ragione. In testa al nostro campionato c'è l'Udinese; poco sotto c'è il Napoli. Ovvero le uniche due squadre di Serie A che si schierano in campo con la tanto demonizzata difesa a 3.
Come dire: vuoi vedere che non è l'origine di tutti i mali? Perché è evidente che chi la sa usare bene, vince. E subisce anche meno degli altri.
Il trionfo della difesa a 3, sbriciolatasi quando veniva messa in scena da Lucio, Samuel e Ranocchia, passa per le grandi prestazioni di Campagnaro, Cannavaro e Aronica. Con loro, si esalta. Con Benatia, Danilo e Ferronetti diventa addirittura l’arma in più di Guidolin. Lo sa bene il quasi imperforabile Handanovic, il portierone dell’Udinese che ha subìto appena una rete dall’inizio del campionato ad oggi, da El Shaarawy.
La storia della Serie A racconta che i campionati si vincono così, limitando gli spifferi in difesa.
E poi c’è il Napoli. Solo 3 gol subiti, con la consapevolezza di aver già testato la solidità del proprio muro contro Milan e Inter. Dove non sono arrivati Pato, Pazzini, Cassano e Forlan, sono riusciti nell’impresa Guana, Aquilani e Moscardelli.
Il segreto? A una prima analisi, sembrerebbe tutta una questione di tempo.
Mazzarri per costruire il miracolo di Napoli ha impiegato due anni. Ingaggiato il 6 ottobre del 2009, ha immediatamente puntato forte sui 3 dietro. Il primo anno chiude con la seconda miglior difesa del torneo (dopo il Milan di Nesta e Thiago Silva), e la stagione della conferma è iniziata nel migliore dei modi.
Secondo anno al timone anche per Francesco Guidolin. E in Italia è già un traguardo resistere tanto a lungo. Nella prima stagione, attacco atomico e difesa discreta. Quest’anno, Torje non è ancora Sanchez ma, in compenso, in difesa non si passa.
Con Tesser (al Novara dal giugno 2009) e Reja (febbraio 2010) sono i due tecnici che da più tempo siedono sulla loro panchina. Mattone dopo mattone dopo mattone (a loro ne bastano tre) hanno innalzato la muraglia con pazienza, e adesso si godono i risultati guardando tutti dall’alto della torre.
Ora, mettetevi per un attimo nei panni di Gasperini, che sul divano di casa assiste al trionfo delle squadre che giocano "a 3" e ripensa alla sua Inter. Pensate che riuscirà a prenderla con filosofia?
Difesa a 3, sì o no? Commenta nel forum
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Adesso qualcuno inizierà a pensare che forse aveva ragione lui, Gasperini. Mister 3-4-3, il guru delle fasce laterali, il portatore del bel gioco al quale non è stato fatto dono del tempo necessario (oltre che di Palacio e Kucka) per costruire il suo grande progetto.
Ma soprattutto: quello fissato con la difesa a 3.
La classifica (delle altre), per adesso, gli dà ragione. In testa al nostro campionato c'è l'Udinese; poco sotto c'è il Napoli. Ovvero le uniche due squadre di Serie A che si schierano in campo con la tanto demonizzata difesa a 3.
Come dire: vuoi vedere che non è l'origine di tutti i mali? Perché è evidente che chi la sa usare bene, vince. E subisce anche meno degli altri.
Il trionfo della difesa a 3, sbriciolatasi quando veniva messa in scena da Lucio, Samuel e Ranocchia, passa per le grandi prestazioni di Campagnaro, Cannavaro e Aronica. Con loro, si esalta. Con Benatia, Danilo e Ferronetti diventa addirittura l’arma in più di Guidolin. Lo sa bene il quasi imperforabile Handanovic, il portierone dell’Udinese che ha subìto appena una rete dall’inizio del campionato ad oggi, da El Shaarawy.
La storia della Serie A racconta che i campionati si vincono così, limitando gli spifferi in difesa.
E poi c’è il Napoli. Solo 3 gol subiti, con la consapevolezza di aver già testato la solidità del proprio muro contro Milan e Inter. Dove non sono arrivati Pato, Pazzini, Cassano e Forlan, sono riusciti nell’impresa Guana, Aquilani e Moscardelli.
Il segreto? A una prima analisi, sembrerebbe tutta una questione di tempo.
Mazzarri per costruire il miracolo di Napoli ha impiegato due anni. Ingaggiato il 6 ottobre del 2009, ha immediatamente puntato forte sui 3 dietro. Il primo anno chiude con la seconda miglior difesa del torneo (dopo il Milan di Nesta e Thiago Silva), e la stagione della conferma è iniziata nel migliore dei modi.
Secondo anno al timone anche per Francesco Guidolin. E in Italia è già un traguardo resistere tanto a lungo. Nella prima stagione, attacco atomico e difesa discreta. Quest’anno, Torje non è ancora Sanchez ma, in compenso, in difesa non si passa.
Con Tesser (al Novara dal giugno 2009) e Reja (febbraio 2010) sono i due tecnici che da più tempo siedono sulla loro panchina. Mattone dopo mattone dopo mattone (a loro ne bastano tre) hanno innalzato la muraglia con pazienza, e adesso si godono i risultati guardando tutti dall’alto della torre.
Ora, mettetevi per un attimo nei panni di Gasperini, che sul divano di casa assiste al trionfo delle squadre che giocano "a 3" e ripensa alla sua Inter. Pensate che riuscirà a prenderla con filosofia?
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