Il Bologna esonera Bisoli: sarà Pioli il successore?

Calcio
Pierpaolo Bisoli non è più l'allenatore del Bologna
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Il club rossoblù, ultimo in classifica, ha deciso di sollevare dall'incarico il tecnico di Porretta Terme: fatale la sconfitta con l'Udinese. Fra i possibili sostituti anche l'ex allenatore di Parma, Chievo e Palermo. FOTO

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Pierpaolo Bisoli non è più l'allenatore del Bologna. La notizia dell'esonero è stata annunciata dalla società con una nota: "A Bisoli va comunque un sentito ringraziamento per il lavoro svolto con professionalità, correttezza e competenza". Dopo il no di Ballardini, il successore sembra proprio essere Pioli: il tecnico esonerato dal Palermo prima dell'inizio del campionato, è arrivato al centro sportivo di Casteldebole, per incontrare i vertici del club. Il presidente Albano Guaraldi, uscendo dalla sede, ha spiegato che, prima di ufficializzare il tecnico preferisce attendere la firma. "Tornerò quando è tutto pronto. Preferisco attendere, per scaramanzia, viste le recenti vicissitudini".

Pierpaolo Bisoli saluta ringraziando società, calciatori e pubblico, con il rammarico di non aver potuto portare i risultati che si aspettava. "Voglio - ha detto l'allenatore - ringraziare la società per l'opportunità di allenare in una piazza importante come Bologna. Un abbraccio, poi, va ai giocatori, per la disponibilità datami in questo periodo trascorso insieme con passione e serietà”. Un saluto, infine, anche ai tifosi, "per avermi fatto sentire una persona importante, con calore e affetto, con il rammarico di non aver potuto ricambiare con i risultati. Ma avendovi sempre rispettato. Un abbraccio alla città e a tutti", ha concluso. Nessun rancore, quindi? "Io non porto mai rancore", ha risposto.

Bisoli non è dunque riuscito ad essere profeta in patria. Da calciatore non ha mai vestito la maglia rossoblù, ma è originario, e legatissimo a Porretta Terme, cittadina della montagna bolognese dove ha cominciato e chiuso la carriera da calciatore e dove, per la prima volta, si è seduto in panchina. Così, a fine maggio, quando arrivò a Bologna era felice come chi aveva coronato un sogno a lungo inseguito. Tanto da dichiarare con orgoglio di non voler fare del Bologna un trampolino di lancio per altre piazze più prestigiose. Al suo arrivo parlò molto di vivaio e di una politica di programmazione a lungo termine. "Mi piacerebbe restare qui per cinque anni", disse. Ci è rimasto per cinque partite. La sua seconda esperienza in serie A è così durata ancora meno della prima, quella dell'anno scorso, a Cagliari, dove era arrivato dopo aver trascinato, in due stagione, il Cesena dalla C alla massima serie. La decisione era stata maturata dalla dirigenza rossblù domenica sera dopo la partita di Udine. Il presidente Albano Guaraldi, però, ci ha voluto dormire sopra e, grazie anche alla sosta del campionato per la Nazionale, ha rimandato di quasi 48 ore la decisione.

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