Ieri, oggi, romani: il derby secondo Sor Carletto
CalcioL'INTERVISTA. Viaggio nel passato, nel presente e nel futuro giallorosso con Mazzone, tecnico che più di tutti è rimasto nel cuore dei tifosi: "Lazio più esperta, Roma più tecnica. Per me finisce 2-2. Mi piace Luis Enrique, il suo calcio è stato il mio"
GUIDA TV: così il derby di Roma su Sky
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di ALFREDO ALBERICO
"Lazio-Roma? Stasera finisce 2 a 2, lo dico da giorni. Difficile non venga fuori nemmeno un gol in una partita così. Oh, magari poi succede che non azzecco il risultato, mica è un dramma. Di una cosa state certi, se qualcuno vince lo farà grazie al sangue freddo. La serenità è l'arma in più all'Olimpico. Fidatevi". Carlo Mazzone firma così la sua cartolina dalla Capitale a poche ore dal primo derby della stagione.
Vita, morte e miracoli sportivi di intere generazioni pallonare: chiacchierare con lui è un po' come fare un corso accelerato sulla storia del calcio italiano. Un calcio, il suo, tornato di moda con l'arrivo del tecnico Luis Enrique alla Roma. Quella Roma che Sor Carletto, come tutti lo chiamano, ha allenato dal 1993 al 1996. Un periodo forse troppo breve per chi la propria romanità l'ha portata con orgoglio in giro per tutta l'Italia in 38 anni di carriera (795 panchine ufficiali, record in A). Romanità che fu apprezzata pure nella "padana" Brescia.
Sor Carletto e lo spagnolo - "A me piace molto la mentalità del nuovo allenatore - dice di Luis Enrique-. Da Barcellona l’ha mandato Guardiola, uno che conosco bene. Ma ragazzi, quello che propone oggi alla Roma è la prova di come nel nostro Paese tutto si dimentica alla svelta. In passato ci sono stati altri come Viciani ai tempi della Ternana (1981-83), Fabbri quando era a Vicenza (1976-79) e io all'Ascoli ('nun me piace celebramme, ma questa è storia', sottolinea) che hanno puntato molto sul gioco rapido e offensivo".
La Roma ieri - I romani romanisti nella Roma -perdonate lo scioglilingua- sono un valore in più. Oggi come ieri. "Uno che farebbe comodo alla squadra di Luis Enrique, così attento ai giovani, è Amedeo Amadei - ricorda il 75enne ex tecnico-. Ha esordito in Serie A da ragazzetto (15 anni, ndr) ed è stato uno dei più grandi attaccanti della storia giallorossa. Difficile trovarne un altro così".
La Roma oggi - Senza Totti il derby ha un po' meno gusto: i romanisti perdono un simbolo, i laziali un appiglio per gli sfottò. Secondo Mazzone l'assenza del capitano è evidentemente un fatto negativo per i giallorossi, che però hanno le carte in regola, meglio gli uomini, per tentare il colpo: "Giocare senza Francesco è un problema dal punto di vista del talento e delle motivazioni. Qua però rischiamo di dire le solite cose banali. La Lazio ora ha qualcosa in più, l'esperienza e la fisicità. La Roma, invece, è avanti tecnicamente. E Osvaldo è l'attaccante ideale".
La Roma domani - Di romani che in futuro potrebbero tornare utili alla causa giallorossa ce ne sono tanti in Serie A. Qualcuno anche all'estero, come Macheda: "Lui come Conti e Aquilani, per esempio, rappresentano un patrimonio -conclude Mazzone-. Così Cerci, anche perché a Totti, al quale auguro di giocare ancora a lungo, prima o poi un sostituto lo si dovrà trovare. Sarebbero utili, certo che sarebbero utili. Intanto guardamoce questo derby. Tranquilli, perché sarà una bella partita solo se si giocherà a calcio e non a calci. Capito?". Parola di Carletto.
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di ALFREDO ALBERICO
"Lazio-Roma? Stasera finisce 2 a 2, lo dico da giorni. Difficile non venga fuori nemmeno un gol in una partita così. Oh, magari poi succede che non azzecco il risultato, mica è un dramma. Di una cosa state certi, se qualcuno vince lo farà grazie al sangue freddo. La serenità è l'arma in più all'Olimpico. Fidatevi". Carlo Mazzone firma così la sua cartolina dalla Capitale a poche ore dal primo derby della stagione.
Vita, morte e miracoli sportivi di intere generazioni pallonare: chiacchierare con lui è un po' come fare un corso accelerato sulla storia del calcio italiano. Un calcio, il suo, tornato di moda con l'arrivo del tecnico Luis Enrique alla Roma. Quella Roma che Sor Carletto, come tutti lo chiamano, ha allenato dal 1993 al 1996. Un periodo forse troppo breve per chi la propria romanità l'ha portata con orgoglio in giro per tutta l'Italia in 38 anni di carriera (795 panchine ufficiali, record in A). Romanità che fu apprezzata pure nella "padana" Brescia.
Sor Carletto e lo spagnolo - "A me piace molto la mentalità del nuovo allenatore - dice di Luis Enrique-. Da Barcellona l’ha mandato Guardiola, uno che conosco bene. Ma ragazzi, quello che propone oggi alla Roma è la prova di come nel nostro Paese tutto si dimentica alla svelta. In passato ci sono stati altri come Viciani ai tempi della Ternana (1981-83), Fabbri quando era a Vicenza (1976-79) e io all'Ascoli ('nun me piace celebramme, ma questa è storia', sottolinea) che hanno puntato molto sul gioco rapido e offensivo".
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La Roma domani - Di romani che in futuro potrebbero tornare utili alla causa giallorossa ce ne sono tanti in Serie A. Qualcuno anche all'estero, come Macheda: "Lui come Conti e Aquilani, per esempio, rappresentano un patrimonio -conclude Mazzone-. Così Cerci, anche perché a Totti, al quale auguro di giocare ancora a lungo, prima o poi un sostituto lo si dovrà trovare. Sarebbero utili, certo che sarebbero utili. Intanto guardamoce questo derby. Tranquilli, perché sarà una bella partita solo se si giocherà a calcio e non a calci. Capito?". Parola di Carletto.
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