Scommesse, Atalanta nelle intercettazioni. Santoni collabora
CalcioNuovi particolari dalla vicenda che ha portato all'arresto di Doni: sms e telefonata del giocatore alla società del consigliere Fratus. Prova di combine per il match col Padova? Il legale: "Estraneo ai fatti". L'ex Ravenna interrogato. VIDEO
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Spuntano nuovi particolari dall'ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'arresto di Cristiano Doni. Nelle intercettazioni figura una chiamata del giocatore (effettuata con la scheda romena) a un'utenza mobile intestata alla società Mdf Italia spa di Milano, di cui è presidente il consigliere d'amministrazione atalantino Isidoro Fratus. Lo ha rilevato L'Eco di Bergamo nell'edizione di stamattina. Interpellato dal quotidiano, Fratus non ha voluto rilasciare commenti.
La smentita - Isidoro Fratus, consigliere d'amministrazione dell'Atalanta, si smarca dall'accusa di avere intrattenuto rapporti con Cristiano Doni attraverso un cellulare che aveva una sim card intestata a un collaboratore romeno dei "Bagni" di Cervia, e alla quale ricorreva quando voleva parlare senza il rischio di essere intercettato. Nelle carte dell'inchiesta di Cremona sul calcioscommesse risulta infatti una telefonata a un cellulare intestato alla "Mdf Italia Spa", azienda di Milano, presidente appunto Fratus, consigliere di amministrazione dell'Atalanta, il cui figlio Paolo, amministratore delegato, è grande amico del calciatore. Nelle scorse ore Fratus non ha commentato la notizia. In serata è invece stato diffuso un comunicato del suo avvocato, l'ex sindaco di Bergamo Roberto Bruni, in cui si spiega che "MdfItalia e Isidoro Fratus, presidente del Cda di MdfItalia e consigliere dell'Atalanta, sono totalmente estranei alla vicenda, in quanto l'utenza cellulare in questione era ed è nella disponibilità del figlio Paolo Fratus, amministratore delegato della società. L'utenza nella disponibilità di Cristiano Doni non era affatto una utenza 'romena', ma italiana, anche se intestata, secondo quanto ieri appreso leggendo l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Cremona e pubblicata dai media, a un cittadino romeno. Paolo Fratus, che è amico di Doni da molti anni, era solito sentirlo frequentemente per telefono, come avviene tra persone legate da uno stretto rapporto di amicizia"
L'intercettazione - Doni contatta il telefonino della Mdf il 24 marzo 2011, due giorni prima di Padova-Atalanta, una delle partite finite nel mirino degli inquirenti di Cremona. La telefonata avviene alle 18.18 e dura 4 minuti, preceduta dallo scambio di tre sms. A proposito di Padova-Atalanta (finita 1-1), il gip Salvini scrive nell'ordinanza che si tratta di "una partita che, secondo quanto si desume dalle intercettazioni, ha visto raggiunto l'obiettivo che le squadre stesse si proponevano". E ancora: "L'esistenza di un accordo tra le due società è sostanzialmente confermato dalle dichiarazioni rese in occasione degli interrogatori". Sulla partita sarebbe stata giocata "una cifra enorme che conferma la combine".
Le cifre - In un'intercettazione Antonio Bellavista, ex capitano del Bari arrestato in estate, informa che in Asia erano stati giocati 23 milioni di euro sul pareggio. Lo stesso Doni, per interposta persona, avrebbe scommesso 10 mila euro sul risultato.
In Procura - Due ore davanti al gip di Cremona, Guido Salvini. Tanto è durato l'interrogatorio di Nicola Santoni, l'ex preparatore atletico dei portieri del Ravenna. Santoni è finito in manette con l'accusa di essere "il tramite stabile" tra il capitano dell'Atalanta Cristiano Doni e i restanti membri dell'organizzazione "in ordine alla manipolazione delle partite dell'Atalanta". Santoni è stato sentito anche in merito al sospetto che Cristiano Doni avesse pagato parte della parcella dell'avvocato dello stesso Santoni il quale, dopo la sua sospensione da parte della giustizia sportiva, aveva dato segnali di cedimento. In una conversazione intercettata del primo agosto 2011 Santoni aveva detto a un amico, nell'imminenza della sua convocazione davanti alla giustizia sportiva: "Niente... per me possono morir tutti... io lunedì... mercoledì faccio... le mie memorie". "In base a quelle - aveva proseguito - si... ammazzano tutti... ci sono delle grandi corde per impiccagione". Durante l'interrogatorio l'ex preparatore atletico ha ammesso le proprie responsabilità riguardo ai fatti a lui imputati senza però accennare a diretti rapporti con lo stesso Doni.
Santoni di fatto si è dissociato dalle circostanze che non lo coinvolgono direttamente senza accennare a un proprio coinvolgimento diretto con Doni. In relazione alla partita Atalanta- Piacenza del 19 marzo 2011, Santoni in combutta con Buffone, Benfenati e Parlato ha ammesso di aver "comprato" il Piacenza affinché perdesse contro la squadra orobica. La cifra puntata sarebbe stata di trentamila euro che al termine della gara ha fruttato il doppio. Santoni ha confermato di aver consegnato la puntata a Parlato senza però fornire indicazioni su come e grazie a chi si fosse procurato la cifra. Rispondendo alle domande di Salvini, Santoni ha confermato di essere stato a Manerba, sul lago di Garda, per incontrare Alessandro Ettori il quale avrebbe dato rassicurazioni sul versamento di una somma di denaro per affrontare le proprie spese legali. Successivamente Santoni ha ammesso di aver incontrato Cristiano Doni sabato 27 agosto allo stabilimento balneare "I figli del sole" di Cervia.
Santoni ha deciso di collaborare con il gip Salvini, nonostante il proprio legale avesse già inviato istanza al tribunale del riesame per evitare l'interrogatorio. Giovedì pomeriggio altra giornata di interrogatori. Saranno sentiti Carlo Gervasoni (ex giocatore del Piacenza) e Luigi Sartor. Venerdì invece toccherà a Doni e Benfenati. Il procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, la prossima settimana sentirà a sua volta Alessandro Zamperini.
Class action - L'ufficio legale del Codacons ha avviato lo studio di una class action finalizzata a far ottenere a tifosi e scommettitori il risarcimento dei danni derivanti dalle partite truccate. Sul blog www.carlorienzi.it (Renzi è presidente del Codacons) viene aperta una apposita pagina dove chiunque si senta danneggiato dai fatti emersi dall'inchiesta sul calcio scommesse, puo' fornire una preadesione alle future azioni risarcitorie promosse dall'associazione.
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Spuntano nuovi particolari dall'ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'arresto di Cristiano Doni. Nelle intercettazioni figura una chiamata del giocatore (effettuata con la scheda romena) a un'utenza mobile intestata alla società Mdf Italia spa di Milano, di cui è presidente il consigliere d'amministrazione atalantino Isidoro Fratus. Lo ha rilevato L'Eco di Bergamo nell'edizione di stamattina. Interpellato dal quotidiano, Fratus non ha voluto rilasciare commenti.
La smentita - Isidoro Fratus, consigliere d'amministrazione dell'Atalanta, si smarca dall'accusa di avere intrattenuto rapporti con Cristiano Doni attraverso un cellulare che aveva una sim card intestata a un collaboratore romeno dei "Bagni" di Cervia, e alla quale ricorreva quando voleva parlare senza il rischio di essere intercettato. Nelle carte dell'inchiesta di Cremona sul calcioscommesse risulta infatti una telefonata a un cellulare intestato alla "Mdf Italia Spa", azienda di Milano, presidente appunto Fratus, consigliere di amministrazione dell'Atalanta, il cui figlio Paolo, amministratore delegato, è grande amico del calciatore. Nelle scorse ore Fratus non ha commentato la notizia. In serata è invece stato diffuso un comunicato del suo avvocato, l'ex sindaco di Bergamo Roberto Bruni, in cui si spiega che "MdfItalia e Isidoro Fratus, presidente del Cda di MdfItalia e consigliere dell'Atalanta, sono totalmente estranei alla vicenda, in quanto l'utenza cellulare in questione era ed è nella disponibilità del figlio Paolo Fratus, amministratore delegato della società. L'utenza nella disponibilità di Cristiano Doni non era affatto una utenza 'romena', ma italiana, anche se intestata, secondo quanto ieri appreso leggendo l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Cremona e pubblicata dai media, a un cittadino romeno. Paolo Fratus, che è amico di Doni da molti anni, era solito sentirlo frequentemente per telefono, come avviene tra persone legate da uno stretto rapporto di amicizia"
L'intercettazione - Doni contatta il telefonino della Mdf il 24 marzo 2011, due giorni prima di Padova-Atalanta, una delle partite finite nel mirino degli inquirenti di Cremona. La telefonata avviene alle 18.18 e dura 4 minuti, preceduta dallo scambio di tre sms. A proposito di Padova-Atalanta (finita 1-1), il gip Salvini scrive nell'ordinanza che si tratta di "una partita che, secondo quanto si desume dalle intercettazioni, ha visto raggiunto l'obiettivo che le squadre stesse si proponevano". E ancora: "L'esistenza di un accordo tra le due società è sostanzialmente confermato dalle dichiarazioni rese in occasione degli interrogatori". Sulla partita sarebbe stata giocata "una cifra enorme che conferma la combine".
Le cifre - In un'intercettazione Antonio Bellavista, ex capitano del Bari arrestato in estate, informa che in Asia erano stati giocati 23 milioni di euro sul pareggio. Lo stesso Doni, per interposta persona, avrebbe scommesso 10 mila euro sul risultato.
In Procura - Due ore davanti al gip di Cremona, Guido Salvini. Tanto è durato l'interrogatorio di Nicola Santoni, l'ex preparatore atletico dei portieri del Ravenna. Santoni è finito in manette con l'accusa di essere "il tramite stabile" tra il capitano dell'Atalanta Cristiano Doni e i restanti membri dell'organizzazione "in ordine alla manipolazione delle partite dell'Atalanta". Santoni è stato sentito anche in merito al sospetto che Cristiano Doni avesse pagato parte della parcella dell'avvocato dello stesso Santoni il quale, dopo la sua sospensione da parte della giustizia sportiva, aveva dato segnali di cedimento. In una conversazione intercettata del primo agosto 2011 Santoni aveva detto a un amico, nell'imminenza della sua convocazione davanti alla giustizia sportiva: "Niente... per me possono morir tutti... io lunedì... mercoledì faccio... le mie memorie". "In base a quelle - aveva proseguito - si... ammazzano tutti... ci sono delle grandi corde per impiccagione". Durante l'interrogatorio l'ex preparatore atletico ha ammesso le proprie responsabilità riguardo ai fatti a lui imputati senza però accennare a diretti rapporti con lo stesso Doni.
Santoni di fatto si è dissociato dalle circostanze che non lo coinvolgono direttamente senza accennare a un proprio coinvolgimento diretto con Doni. In relazione alla partita Atalanta- Piacenza del 19 marzo 2011, Santoni in combutta con Buffone, Benfenati e Parlato ha ammesso di aver "comprato" il Piacenza affinché perdesse contro la squadra orobica. La cifra puntata sarebbe stata di trentamila euro che al termine della gara ha fruttato il doppio. Santoni ha confermato di aver consegnato la puntata a Parlato senza però fornire indicazioni su come e grazie a chi si fosse procurato la cifra. Rispondendo alle domande di Salvini, Santoni ha confermato di essere stato a Manerba, sul lago di Garda, per incontrare Alessandro Ettori il quale avrebbe dato rassicurazioni sul versamento di una somma di denaro per affrontare le proprie spese legali. Successivamente Santoni ha ammesso di aver incontrato Cristiano Doni sabato 27 agosto allo stabilimento balneare "I figli del sole" di Cervia.
Santoni ha deciso di collaborare con il gip Salvini, nonostante il proprio legale avesse già inviato istanza al tribunale del riesame per evitare l'interrogatorio. Giovedì pomeriggio altra giornata di interrogatori. Saranno sentiti Carlo Gervasoni (ex giocatore del Piacenza) e Luigi Sartor. Venerdì invece toccherà a Doni e Benfenati. Il procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, la prossima settimana sentirà a sua volta Alessandro Zamperini.
Class action - L'ufficio legale del Codacons ha avviato lo studio di una class action finalizzata a far ottenere a tifosi e scommettitori il risarcimento dei danni derivanti dalle partite truccate. Sul blog www.carlorienzi.it (Renzi è presidente del Codacons) viene aperta una apposita pagina dove chiunque si senta danneggiato dai fatti emersi dall'inchiesta sul calcio scommesse, puo' fornire una preadesione alle future azioni risarcitorie promosse dall'associazione.