Gervasoni interrogato: spuntano altre 10 partite, tre di A
CalcioE' durato più di cinque ore il colloquio dell'ex giocatore del Piacenza con il procuratore capo di Cremona Di Martino nell'inchiesta Last Bet. Ecco gli incontri "sospetti" dello scorso anno: Palermo-Bari 2-1, Lazio-Genoa 4-2, Lecce-Lazio 2-4. I VIDEO
FOTO: l'album - le lacrime di Signori - I protagonisti della 2.a fase
VIDEO: i 18 match sospetti - Orgoglio atalantino: tifosi in piazza
APPROFONDIMENTI: I numeri dell'inchiesta "Last Bet" - "Last Bet", seconda fase: interrogatori prima giornata
Nell'ultimo interrogatorio davanti al pm e in quello di venerdì davanti al Gip, il calciatore del Piacenza Carlo Gervasoni, ha parlato di altre 10 partite, rispetto a quelle note alla magistratura, 3 delle quali di serie A. Lo si è appreso alla conclusione dell'interrogatorio del calciatore del Piacenza. Gervasoni, nei due colloqui con i magistrati, avrebbe fatto inoltre il nome di una ventina di giocatori che potrebbero essere coinvolti nel giro delle partite truccate. Ha spiegato, inoltre, che delle combine di 3 partite di serie A di cui ha parlato, due sarebbero andate a buon fine.
Le partite di A sospette - Palermo-Bari 2-1; Lazio-Genova 4-2; Lecce-Lazio 2-4: sono le tre partite 'sospette' dello scorso campionato di serie A che, secondo quando si apprende, il giocatore del Piacenza Carlo Gervasoni avrebbe indicato ai pm come quelle su cui si sarebbe concentrata l'attenzione dell'organizzazione che alterava i risultati. Il giocatore, a quanto è stato possibile apprendere, avrebbe sostenuto che l'organizzazione avrebbe tentato di manipolare i tre incontri, corrompendo diversi giocatori. Una versione che gli investigatori devono ancora verificare, visto che finora sono emersi solo sospetti su alcune delle squadre, ma nessuna prova. Su Lecce e Bari si era già focalizzata l'attenzione degli investigatori, mentre su Lazio, Genoa e Palermo bisognerà ora approfondire gli aspetti indicati dal giocatore nel corso dell'interrogatorio.
Il rigore in Atalanta-Piacenza - Il calciatore del Piacenza Carlo Gervasoni e allora capitano dell'Atalanta Cristiano Doni si accordarono, in occasione di Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso, affinchè il giocatore nerazzurro tirasse centralmente un rigore che il portiere del Piacenza fece in modo di non parare. Lo ha riferito lo stesso Carlo Gervasoni nei suoi interrogatori. Il giudice scrive di "accordi diretti" tra Gervasoni e Doni "con particolare riguardo alle modalità con cui Doni potesse tirare (in modo centrale) un eventuale rigore che il portiere del Piacenza avrebbe fatto in modo, come effettivamente è avvenuto, di non parare".
La reazione del Lecce - Bocche cucite in casa Lecce sulla vicenda calcioscommesse e su Lecce-Lazio 2-4, una della gare sospette dello scorso campionato. "Non esiste motivo per commentare quelle che sono soltanto delle indiscrezioni. Si tratta di voci e situazioni non confermate". Tagliano corto i dirigenti dell'U.S. Lecce nel commentare l'eventuale coinvolgimento della squadra nel vorticoso giro delle scommesse.
La reazione della Lazio - La Lazio è totalmente estranea a qualsiasi indagine sul calcioscommesse". Se il presidente Claudio Lotito, sospeso, non parla, a ribadire la posizione della società biancoceleste sulle indiscrezioni in arrivo da Cremona è il portavoce Stefano De Martino. "Per noi - dice all'Ansa - vale sempre il comunicato diramato il 21 dicembre scorso in serata dopo Lazio-Chievo". Nella nota del 21 dicembre scorso la
S.S.Lazio s.p.a. sottolineava "di essere totalmente estranea a qualunque indagine, così come sono estranei i suoi dirigenti ed i suoi calciatori. La S.S.Lazio s.p.a, Società quotata in borsa, invita gli organi di informazione ad accertare la fondatezza delle notizie che vanno a pubblicare, con ciò adempiendo ad un dovere deontologico, prima ancora che
giuridico. La Società si riserva di intraprendere le opportune azioni a tutela della immagine propria e della dignità dei propri calciatori e tifosi".
La reazione del Genoa - Nessun commento da parte del Genoa in merito alle ultime indiscrezioni su partite sospette che vedrebbero anche il Genoa sotto la lente d'ingrandimento dopo le rivelazioni su alcune gare.
Carobbio ai domiciliari - E' stato scarcerato, e nei suoi confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari, Filippo Carobbio, giocatore in forza allo Spezia, arrestato con altre 16 persone nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse.
Una "talpa" in Lega? - Nel frattempo dagli atti dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse emerge che una dipendente della Lega Calcio di Milano aveva contatti telefonici con l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni e con il suo compagno di squadra Thomas Manfredini e i calciatori da lei ricevevano "particolari dell'inchiesta diversamente a loro sconosciuti" e ricevevano "preziosi consigli sulla strategia da riferire ai propri legali per contrastare le accuse del procuratore federale". In alcune conversazioni, annotano gli agenti della polizia di Stato, la donna "non nasconde di poter arrivare facilmente a raggiungere gli appartenenti alla Commissione per indirizzare la sentenza in favore dei calciatori, anche se poi non emerge alcun elemento che possa avvalorare questa sua possibilità". "E' comunque indubbio - concludono gli investigatori - che la stessa, appartenendo comunque all'organo federale della Lega Calcio, possa di conseguenza facilmente riconoscere alcuni membri della Commissione giudicante".
VIDEO: i 18 match sospetti - Orgoglio atalantino: tifosi in piazza
APPROFONDIMENTI: I numeri dell'inchiesta "Last Bet" - "Last Bet", seconda fase: interrogatori prima giornata
Nell'ultimo interrogatorio davanti al pm e in quello di venerdì davanti al Gip, il calciatore del Piacenza Carlo Gervasoni, ha parlato di altre 10 partite, rispetto a quelle note alla magistratura, 3 delle quali di serie A. Lo si è appreso alla conclusione dell'interrogatorio del calciatore del Piacenza. Gervasoni, nei due colloqui con i magistrati, avrebbe fatto inoltre il nome di una ventina di giocatori che potrebbero essere coinvolti nel giro delle partite truccate. Ha spiegato, inoltre, che delle combine di 3 partite di serie A di cui ha parlato, due sarebbero andate a buon fine.
Le partite di A sospette - Palermo-Bari 2-1; Lazio-Genova 4-2; Lecce-Lazio 2-4: sono le tre partite 'sospette' dello scorso campionato di serie A che, secondo quando si apprende, il giocatore del Piacenza Carlo Gervasoni avrebbe indicato ai pm come quelle su cui si sarebbe concentrata l'attenzione dell'organizzazione che alterava i risultati. Il giocatore, a quanto è stato possibile apprendere, avrebbe sostenuto che l'organizzazione avrebbe tentato di manipolare i tre incontri, corrompendo diversi giocatori. Una versione che gli investigatori devono ancora verificare, visto che finora sono emersi solo sospetti su alcune delle squadre, ma nessuna prova. Su Lecce e Bari si era già focalizzata l'attenzione degli investigatori, mentre su Lazio, Genoa e Palermo bisognerà ora approfondire gli aspetti indicati dal giocatore nel corso dell'interrogatorio.
Il rigore in Atalanta-Piacenza - Il calciatore del Piacenza Carlo Gervasoni e allora capitano dell'Atalanta Cristiano Doni si accordarono, in occasione di Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso, affinchè il giocatore nerazzurro tirasse centralmente un rigore che il portiere del Piacenza fece in modo di non parare. Lo ha riferito lo stesso Carlo Gervasoni nei suoi interrogatori. Il giudice scrive di "accordi diretti" tra Gervasoni e Doni "con particolare riguardo alle modalità con cui Doni potesse tirare (in modo centrale) un eventuale rigore che il portiere del Piacenza avrebbe fatto in modo, come effettivamente è avvenuto, di non parare".
La reazione del Lecce - Bocche cucite in casa Lecce sulla vicenda calcioscommesse e su Lecce-Lazio 2-4, una della gare sospette dello scorso campionato. "Non esiste motivo per commentare quelle che sono soltanto delle indiscrezioni. Si tratta di voci e situazioni non confermate". Tagliano corto i dirigenti dell'U.S. Lecce nel commentare l'eventuale coinvolgimento della squadra nel vorticoso giro delle scommesse.
La reazione della Lazio - La Lazio è totalmente estranea a qualsiasi indagine sul calcioscommesse". Se il presidente Claudio Lotito, sospeso, non parla, a ribadire la posizione della società biancoceleste sulle indiscrezioni in arrivo da Cremona è il portavoce Stefano De Martino. "Per noi - dice all'Ansa - vale sempre il comunicato diramato il 21 dicembre scorso in serata dopo Lazio-Chievo". Nella nota del 21 dicembre scorso la
S.S.Lazio s.p.a. sottolineava "di essere totalmente estranea a qualunque indagine, così come sono estranei i suoi dirigenti ed i suoi calciatori. La S.S.Lazio s.p.a, Società quotata in borsa, invita gli organi di informazione ad accertare la fondatezza delle notizie che vanno a pubblicare, con ciò adempiendo ad un dovere deontologico, prima ancora che
giuridico. La Società si riserva di intraprendere le opportune azioni a tutela della immagine propria e della dignità dei propri calciatori e tifosi".
La reazione del Genoa - Nessun commento da parte del Genoa in merito alle ultime indiscrezioni su partite sospette che vedrebbero anche il Genoa sotto la lente d'ingrandimento dopo le rivelazioni su alcune gare.
Carobbio ai domiciliari - E' stato scarcerato, e nei suoi confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari, Filippo Carobbio, giocatore in forza allo Spezia, arrestato con altre 16 persone nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse.
Una "talpa" in Lega? - Nel frattempo dagli atti dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse emerge che una dipendente della Lega Calcio di Milano aveva contatti telefonici con l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni e con il suo compagno di squadra Thomas Manfredini e i calciatori da lei ricevevano "particolari dell'inchiesta diversamente a loro sconosciuti" e ricevevano "preziosi consigli sulla strategia da riferire ai propri legali per contrastare le accuse del procuratore federale". In alcune conversazioni, annotano gli agenti della polizia di Stato, la donna "non nasconde di poter arrivare facilmente a raggiungere gli appartenenti alla Commissione per indirizzare la sentenza in favore dei calciatori, anche se poi non emerge alcun elemento che possa avvalorare questa sua possibilità". "E' comunque indubbio - concludono gli investigatori - che la stessa, appartenendo comunque all'organo federale della Lega Calcio, possa di conseguenza facilmente riconoscere alcuni membri della Commissione giudicante".