L'Atalanta oscura Doni, via dal sito la sua presentazione
CalcioE' stato l'Eco di Bergamo a scoprire che sulla pagina ufficiale della Dea non compare più la descrizione dell'ex capitano. Soltanto freddi numeri di una carriera compromessa dalle ultime vicende dell'inchiesta Last Bet sul calcio scommesse
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Ai bergamaschi spesso viene attribuita una notevole attitudine al lavoro. Più di un luogo comune, ma c'è molto altro. E' infatti impossibile non riconosce loro una notevole dose d'orgoglio, lo stesso esploso con forza all'indomani della prima fase dell'inchiesta Last Bet sul calcio scommesse. Sei punti di penalizzazione all'Atalanta e le accuse di ‘combine’ al capitano Cristiano Doni hanno scosso e indignato non solo gli appassionati alla locale squadra di pallone, ma l’intera cittadinanza. Il coinvolgimento conclamato di Doni e il suo conseguente arresto hanno abbattuto quel punto di riferimento che i tifosi avevano sostenuto a spada tratta. A tutto c'è un limite, però, allora meglio voltare pagina. Il tutto diventa più semplice se la pagina non è cartacea ma si trova sul web.
Cosa che spiega bene la versione online del quotidiano l'Eco di Bergamo, il primo a scoprire che sul sito dell’Atalanta è stata rimossa la presentazione di Doni, quella che inneggiava ed esaltava l’oramai l'ex leader della formazione lombarda. Restano solo i dati, freddi, di una carriera irrimediabilmente compromessa. Un gesto che per il giornale bergamasco sta ad indicare che la società ha definitivamente scaricato il suo numero 27. A tutto c’è un limite, dunque, anche all'orgoglio bergamasco.
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Cosa che spiega bene la versione online del quotidiano l'Eco di Bergamo, il primo a scoprire che sul sito dell’Atalanta è stata rimossa la presentazione di Doni, quella che inneggiava ed esaltava l’oramai l'ex leader della formazione lombarda. Restano solo i dati, freddi, di una carriera irrimediabilmente compromessa. Un gesto che per il giornale bergamasco sta ad indicare che la società ha definitivamente scaricato il suo numero 27. A tutto c’è un limite, dunque, anche all'orgoglio bergamasco.