La rinascita del Brescia. Calori, una guida nuova e solida

Calcio
L'allenatore del Brescia, Alessandro Calori (Foto Getty)
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B COME BARONE. Dalla bassa classifica a - 4 punti dai playoff. L'arrivo del nuovo tecnico sulla panchina delle rondinelle ha dato una svolta alla squadra e sono arrivate tre vittorie consecutive. Sostanza e tranquillità, per una squadra di giovani talenti

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L'ANALISI - Tutte le puntate di B come Barone

di DANIELE BARONE

La carriera di calciatore di Alessandro Calori è stata lunga, solida e silenziosa. Come sanno fare in Friuli, la terra che lo ha adottato dopo i sette anni all'Udinese.
Il lampo si è acceso quasi alla fine, la luce che lo ha scaraventato al centro della scena quasi suo malgrado: quel gol alla Juve sotto il diluvio di Perugia, lo scudetto consegnato alla Lazio, la miccia di una polemica che dopo quasi dodici anni non si è ancora  spenta. "Ho fatto solo il mio dovere".
Da allenatore, il lampo lo ha trovato quasi subito: la promozione del Portogruaro in B, un'impresa, una favola, una storia piccola e grande finita troppo in fretta.
A Padova, lo scorso anno, non era andata benissimo, un'estate ad aspettare, quel contatto con il Pescara poi consegnato a Zeman, le partite in tv. Fino alla chiamata di Corioni, prima di Natale: una vecchia bandiera da ricominciare a sventolare (con il Brescia Calori aveva giocato due anni dal 2000 al 2002), una causa da tirarsi su le maniche.

Il Brescia di Scienza aveva smesso di vincere alla fine di settembre, una serie nera già diventata un record (nessuno in Italia, in questa stagione, era rimasto senza vittorie per così tanto tempo), la classifica quasi come un buco nero. La guardi oggi e ti sembra che sia passato un secolo: -4 dai play off. Tre vittorie consecutive ha infilato Calori: ha cominciato a Livorno, ha fatto il bis in casa con il Crotone e ha proseguito contro il Vicenza (che non perdeva da otto partite): 6 gol fatti e neanche uno subìto (ne aveva incassati 8 nelle precedenti tre gare). Il mondo è cambiato eccome.
Proclami pochi ("lavoriamo"), sostanza un bel po', qualche cambiamento, la forza della tranquillità: è bastato al Brescia per sentire la scossa. È una squadra di giovani talenti, Leali, Salamon, El Kaddouri, che si era scoperta troppo fragile per affrontare il mare. Aveva bisogno di una guida nuova, solida e silenziosa.

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