Conti di fine girone, dalla A di Atalanta alla Z di Zlatan

Calcio
Un alfabeto per il girone d'andata del nostro campionato
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Volti, fatti, situazioni che hanno caratterizzato le prime 19 giornate racchiuse in un dizionario che ripercorre i mesi che hanno visto, tra gli altri, il testa a testa Juventus-Milan per il primo posto, le inchieste di Cremona e la crisi della Fiorentina

DOSSIER - Errori ed orrori arbitrali in Serie A

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di Gianluca Maggiacomo

Diciannove turni di campionato. Quattro mesi e mezzo di partite. Il girone d’andata di Serie A è in archivio. Cosa resta? Tanto. Dal nuovo calcio scommesse al passaggio di turno di tutte e tre le italiane in Champions League. Dal record di gol di Totti al nuovo stadio della Juventus. Dal fallimento del tavolo della pace per Calciopoli alla bella Udinese targata Guidolin-Di Natale.

Atalanta
– Malgrado gli errori di Cristiano Doni, il calcio scommesse, la penalizzazione (-6 alla partenza del campionato) e la flessione di gennaio, la "Dea" è una delle sorprese del girone di andata. L’handicap di partenza più che una pena si è rivelato uno stimolo. Finora i nerazzurri hanno girato quasi alla perfezione. E poi a Bergamo c’è una volpe come Pierpaolo Marino: una garanzia.

Benservito
– È quello che, secondo molti tifosi e romantici del pallone, ha dato Andrea Agnelli ad Alex Del Piero. Pinturicchio è alla sua ultima stagione in bianconero. In molti lo sospettavano. In pochi potevano immaginare che l’annuncio potesse avvenire all’improvviso, nel bel mezzo di un’assemblea dei soci.

Boateng
– Quando c’è, si sente. Quando non c’è, si sente ancora di più. Il Boa morde, anche nel gossip. A inizio stagione ha avuto qualche problema fisico. Ma da quando il ghanese è uscito dall’infermeria, il Milan è risorto. E pazienza se la sera non va a letto dopo Carosello.

Cuore
– Era “matto” quello cantato da Little Tony. È malato quello di Antonio Cassano. Fantantonio ha fatto temere tutti, milanisti e non, estimatori e detrattori, per un ictus ischemico accusato la sera del 29 ottobre di ritorno da una trasferta a Roma. Operato dopo giorni di angoscia e di voci che si rincorrevano frenetiche, il fenomeno di Bari vecchia tornerà a giocare.

Di Natale
– Segna, trascina la sua Udinese nei piani alti della classifica e si lancia all’ennesima conquista del titolo di capocannoniere (sarebbe il terzo di fila). Perché sorprendersi se è stato l’unico italiano inserito nei 50 concorrenti al Pallone d’Oro del 2011?

Eroe
Così è stato definito, con una massiccia dose di retorica, Simone Farina, il terzino del Gubbio che si è sottratto al calcio scommesse e ha denunciato il corruttore, il suo ex compagno di squadra (nelle giovanile della Roma) Alessandro Zamperini. Ma Farina non è un “eroe”. Perché lui stesso non si percepisce come tale. Farina è una persona onesta. Nulla di più.

Europei
-  Quelli che partono a giugno in Polonia-Ucraina. L’avventura degli azzurri di Prandelli comincia il 10 giugno contro la Spagna. Poi il 14 con la Croazia e il 18 con l’Eire del Trap. Sì, ok, forse il gruppo A (Russia, Repubblica Ceca, Polonia e Grecia) era più facile. Ma è meglio non lamentarsi. In Sudafrica l’Italia di Lippi era inserita in un girone comico e sappiamo tutti come è andata a finire. Pronostici? Forse non è il caso. Meglio tacere, correre e giocare. Il resto, si spera, verrà da sé.

Ficcadenti
– E' il primo che beneficia della moda italiana di esonerare allenatori appena cambia la direzione del vento. Metà agosto: Massimo Cellino caccia Roberto Donadoni, Massimo Ficcadenti arriva al suo posto sulla panchina del Cagliari. Ma la ruota gira e a metà novembre è l’ex tecnico del Cesena a dover lasciare. In Sardegna arriva Davide Ballardini.

Guidolin
– Da tre stagioni a Udine, è riuscito a portare i bianconeri nelle zone alte della classifica di Serie A. Ogni anno la società vende i pezzi pregiati presenti in rosa ma, per lui, non è un problema: il suo 3-5-2 funziona sempre, al di là degli interpreti. E poi ha la fortuna di avere uno come Di Natale: una garanzia sotto porta.

Inchieste
Calcio-scommesse: ancora tu? Sì. Purtroppo. Le inchieste sono condotte dalla Procura di Cremona e stanno portato alla luce un sistema basato su gare truccate, conti segreti e bande criminali contigue ad alcuni calciatori. Coinvolti, tra gli altri, Beppe Signori, Carlo Gervasoni, Filippo Carobbio, Marco Paoloni, Cristiano Doni, Luigi Sartor e Alessandro Zamperini. In tutto sono 120 gli iscritti nel registro degli indagati. Tra questi, Andrea Masiello che, a quanto pare, ha cominciato a collaborare con i magistrati. La prima parte dell’inchiesta ha portato a una penalizzazione di 6 punti per l’Atalanta e alla squalifica di 3 anni e 6 mesi di stop per Cristiano Doni. Condannato anche il Chievo (80 mila euro di multa) e alcune società di Serie B e Lega Pro. Il lavoro dei magistrati, però, non è ancora finito. Indagini, oltre che a Cremona, sono in corso anche a Bari e Napoli.

Juventus
– Imbattuta in campionato, campione d’inverno e prima società a dotarsi di uno stadio di proprietà. L’impianto, inaugurato l'8 settembre 2011, si chiama “Juventus Stadium”, è stato costruito sulle ceneri del vecchio “Delle Alpi” ed è costato 105 milioni di euro. Può contenere 41.000 posti. Esteticamente fa la sua figura: non ha l’odiosa pista di atletica e la partita si vede benissimo. La Juve ha creato una struttura che vive sette giorni su sette. La società conta di incrementare i ricavi da stadio di circa 20 milioni nella stagione 2011/2012.

Leonardo
– E’ andato in Francia per sedersi dietro alla scrivania del Paris Saint-Germain. Ma l’Italia e la Serie A sono sempre nel destino del brasiliano giramondo: la scorsa estate ha fatto shopping nel nostro campionato e a gennaio ha portato Carletto Ancelotti sulla panchina del PSG L’obiettivo? Trasformare la società parigina nel Milan di Francia. Col petrolio del Qatar si può provare a fare anche questo. E chi se ne frega del fair play finanziario.

Mangia
– Devis Mangia. Chi? A inizio settembre era legittimo chiedersi chi fosse costui. Poi il suo Palermo ha battuto l’Inter di Gasperini (4-3) ed è diventato famoso. È successo tutto in pochi mesi. A maggio il tecnico 38enne era sulla panchina della Primavera del Varese. Poi, l’arrivo in Sicilia, ancora alla guida dei giovani. Ma la svolta della sua carriera arriva ad agosto. I siciliani esonerano Stefano Pioli, Devis da Cernusco sul Naviglio lo sostituisce e debutta in Serie A. Ma la sua favola finisce poco prima di Natale, perché viene esonerato da Zamparini, che è, e rimane, il Mangia-allenatori per eccellenza.

Napoli
– Non la squadra di De Laurentiis e Mazzarri. Non la città della pizza e del Vesuvio. Ma la sede del processo di “Calciopoli”. L’8 novembre 2011 è stata emessa la sentenza di primo grado. Il giudice Teresa Casoria ha condannato quasi tutti gli imputati. Tra gli altri, Luciano Moggi s’è beccato 5 anni e 4 mesi e un Daspo di 2 anni, Paolo Bergamo 3 anni e otto mesi, Innocenzo Mazzini 2 anni e 2 mesi, Pierluigi Pairetto 1 anno e 11 mesi, Andrea Della Valle 1 anno e 3 mesi e 25 mila euro di multa, idem per il fratello Diego e per Claudio Lotito. Tutti colpevoli, per adesso. Il processo continua.

Osvaldo
– Finora il più bel gol del campionato è suo. La partita è Roma-Lecce del 20 novembre. Cross dalla destra, l’italo-argentino è in area di rigore. Vede la palla arrivare e non ci pensa due volte: si coordina e batte Julio Sergio con una rovesciata da stropicciarsi gli occhi. Applausi. Chapeau, direbbero i francesi. Peccato, però, che il guardialinee non la pensa allo tesso modo e alza la bandierina per segnalare il fuori gioco. Le immagini dimostrano subito che la posizione dell’attaccante italo-argentino era corretta.

Panchine
Sono sempre traballanti quelle di serie A. Nel girone d’andata sono stati undici gli allenatori esonerati. Il prima è stato Roberto Donadoni a Cagliari. L’ultimo Franco Colomba a Parma. Visto l’andazzo è legittimo chiedersi: chi sarà il prossimo?

Prandelli
– La stagione è cominciata con la qualificazione della Nazionale ai prossimi Europei in Polonia-Ucraina. Al di la della retorica, gran parte del merito è del tecnico, che ha saputo rifondare un gruppo sfaldatosi dopo il mondiale sudafricano. Il ct ha dato un gioco alla squadra e, a quanto pare, è riuscito a inquadrare uno come Balotelli. Il bello, però, viene adesso. E anche il difficile.

Ranieri
– Questo non passerà certo alla storia come il miglior girone d'andata disputato dall'Inter. Ma se i nerazzurri sono passati dalla zona retrocessione al quarto posto il merito è soprattutto di Claudio da Testaccio, il “Normal One”.

Rizziconi
– In pochi sapevano dove fosse questo paesino di poco più di 8.000 abitanti. Poi è arrivato Don Ciotti. E Libera, l’associazione anti-mafia che lì, nell’entroterra reggino, gestisce un campo da calcetto costruito su un terreno confiscato alla ‘Ndrangheta. “Perché la Nazionale non viene a fare un allenamento qui?”, aveva proposto il sacerdote. Detto, fatto. Il 13 novembre gli azzurri sono scesi in Calabria e hanno calcato il sintetico tanto inviso alla criminalità locale. Bel gesto, certo. Ma il grosso ce l’ha messo don Ciotti: “Attenzione: è un errore pensare che la lotta alla mafia tocchi solo a chi è sul territorio. E invece si fa a Roma, in Parlamento, con leggi giuste”. Ben detto.

Sciopero
– Non quello degli operai Fiat. Non quello ai cantieri di Castellammare di Stabia e di Sestri. Ma quello dei calciatori di Serie A. In pochi hanno capito i motivi di quella serrata di inizio settembre. Il risultato? Prima giornata saltata e rimandata al 21 dicembre, tifosi arrabbiati e una domanda che ancora non ha trovato risposta: perché?

Spezzatino
– Partite giocate il venerdì, il sabato, la domenica alle 12.30, la domenica pomeriggio, la domenica sera e, all’occorrenza, anche il lunedì sera. Lo spezzatino è servito. Buon appetito.

Tavolo
Doveva essere “politico” quello per chiudere la lunga parentesi Calciopoli. A proporlo è stato il numero uno del Coni, Gianni Petrucci. Tutti erano presenti: la Juventus, l’Inter, il Milan il Napoli e la Fiorentna. Risultato?Un flop, una pagliacciata. Tutto è fermo al 2006, come era ampiamente prevedibile.

Tris
– Milan, Napoli e Inter: tutte e tre le squadre italiane in Champions League hanno superato il turno. Arrivare agli ottavi è stato relativamente facile per i nerazzurri e agevole per i rossoneri. La chicca, però, l’ha regalata la banda-Mazzarri: seconda nel girone di ferro con Manchester City, Bayern e Villarreal. È stato proprio un bel tris di…coppe.

Totti
– Nessuno come lui. Il Pupone, con 211 reti in 486 partite, è il giocatore che ha segnato di più con la stessa maglia. Dietro di lui, Nordhal e Meazza.

Usa
– Stati Uniti d’America. Da lì arriva Thomas DiBenedetto, il neo presidente della Roma. Ad agosto l’imprenditore di Boston, assieme al miliardario James Pallotta, ha comprato il club giallorosso e il 27 settembre ne è diventato presidente. Un americano a Roma, dunque. Che tenta di vincere con un allenatore spagnolo (Luis Enrique), crede nelle abilità di un direttore generale fresco di esperienza inglese (Franco Baldini) e va alla ricerca (si dice) di soldi cinesi per mandare avanti la baracca. Insomma, carne sul fuoco ce n’è tanta. E i risultati, pian piano, cominciano ad arrivare.

Viola
– Quello di Cesare Prandelli era vivo e vincente. Quello attuale è sbiadito e in preda alle contestazioni dei tifosi. Alla Fiorentina la cura Mijahilovic non ha funzionato. Al suo posto è arrivato Delio Rossi ma i risultati ancora latitano.

Zlatan
– Sarà banale dirlo, ma Ibra è l’arma in più del Milan. Lo è stato lo scorso anno. Lo è ancora oggi. Fa tutto lui: come al solito. Corre, segna, suggerisce, trascina. E quando poi si mette anche a scrivere libri si capisce che non ce n’è per nessuno. Anzi: ce n’è per tutti. Da Guardiola all’Inter. Da Calciopoli all’ex compagno di squadra Onyewu.