Scommesse, gli inquirenti: "I giocatori ne escono a pezzi"

Calcio
Il procuratore capo di Cremona, Roberto Di Martino
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A Cremona scarcerato Iacovielli con obbligo di firma. L'ultimo ad essere sentito (l'audizione di martedì è durata un'ora e venti minuti) è stato proprio il factotum del Bari, che ha appesantito la posizione di alcuni calciatori

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Il gip di Cremona Guido Salvini ha disposto la scarcerazione, con l'obbligo di firma, per Angelo Iacovelli, l'aiuto infermiere barese arrestato nei giorni scorsi nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse. Iacovelli potrà quindi lasciare nelle prossime ore il carcere cremonese di Ca' de Ferro. Tuttofare, uomo di riferimento per i giocatori del Bari, un personaggio che viveva per la squadra. Questo è Angelo Iacovelli, il factotum del Bari, che nel pomeriggio di martedì davanti al gip Guido Salvini ha puntato il dito contro Andrea Masiello, ex del Bari, ora all'Atalanta, che lo ha tirato in ballo, e contro altri, come Rossi, Bentivoglio e Parisi (escluso Padelli).

Si è difeso, dicendo di non essere lui a decidere le gare da taroccare e i giocatori da corrompere. Questo lo faceva l'ex capitano del Bari Antonio Bellavista, che individuava le zone in cui operare. Era lui il contatto tra gli "zingari" e i giocatori del Bari. Nell'interrogatorio, Iacovelli ha ammesso di aver consegnato 70 mila euro degli "zingari" a Masiello per Palermo-Bari, denaro che il giocatore ha sostenuto di aver restituito dopo una partita giocata pulita. Per quanto riguarda infine il famoso sms che Iacovelli aveva inviato a Masiello quando aveva già lasciato la squadra ("il mondo è piccolo e Angelino arriva da tutte le parti"), il factotum del Bari ha spiegato che non si trattava affatto di una minaccia; semplicemente era contento di essere riuscito a ricontattare un amico che non si era più fatto sentire. Finora, nella vicenda del calcio scommesse, secondo uno degli investigatori, "i giocatori ne escono a pezzi".

L'interrogatorio del gip Guido Salvini ad Angelo Iacovelli è durato un'ora e venti. "Positivo e collaborativo", lo ha definito il pm Roberto di Martino, "un verbale che riproduce quanto già detto a Bari". Iacovelli ha dichiarato di aver saputo del tentativo di combine di Bologna-Bari e di Bari-Chievo, ha riferito "molto poco" su Bari-Roma, mentre di Palermo-Bari ha spiegato tutto "nei minimi dettagli". Dall'interrogatorio di Iacovelli la posizione di Masiello, giocatore dell'Atalanta, ex Bari, suo grande accusatore, si è molto "appesantita". Il tuttofare del Bari ha riconosciuto dalle foto sia Gegic che Iliesky e ha fatto il nome della persona che si occupava della restituzione del denaro delle scommesse al gruppo degli "zingari". Si tratta di un personaggio (non un calciatore) che gli inquirenti già conoscono.

Iacovelli ha respinto l'accusa di essere uno degli organizzatori delle combine per truccare i risultati di alcune partite disputate dal Bari nello scorso campionato. Ha affermato di essere stato consapevole del fatto che i giocatori biancorossi erano corrotti, ma di non aver rivestito un ruolo attivo nell'organizzazione delle combine. Al termine dell'interrogatorio l'avvocato difensore Andrea Melpignano si è detto "soddisfatto", ed ha chiesto la revoca della custodia cautelare in carcere. "Il mio cliente ha detto la sua verità", ha sottolineato il legale, che ha ricordato che "per ogni scommessa Iacovelli non ha mai percepito nemmeno un euro".